“Oggi siamo fra i primi in Italia per aumento tariffario sui rifiuti, non è una cosa di cui andare fieri. Di questa scelta ognuno deve prendersi le responsabilità politiche, che devono essere molto chiare. Il ragionamento fatto nella precedente amministrazione era regolato da un principio: non punire i cittadini onesti. Altrimenti che messaggio avremmo dato alla città e che messaggio alle giovani generazioni? Allora chiudemmo con un aumento del 5% che già ci costò molto.
Oggi con la scelta di spalmare sulla tariffa l’intero importo del fondo crediti di dubbia esigibilità, deciso dal commissario e avallato dall’attuale amministrazione, si stabilisce di fatto che i cittadini onesti debbano pagare anche per chi evade sistematicamente, certo di un’impunità garantita dalla mancanza di volontà di scovare gli evasori da parte dell’amministrazione. Si poteva e si può fare molto di più per andare a incontro alle difficoltà delle famiglie”. È il commento sulla mozione Tari discussa in Consiglio comunale dell’ex sindaco Damiano Coletta, che ha poi voluto puntualizzare in aula come grazie al sistema porta a porta si sia riusciti a stanare oltre 3mila evasori: “In 25 anni di Latina Ambiente – ha aggiunto Coletta – la differenziata è rimasta ferma, mentre dall’avvio del servizio con Abc, nel 2021, ha raggiunto in pochi mesi livelli mai visti prima. Mantenere una quota di indifferenziata così elevata ha un costo elevatissimo per le casse comunali. A chi conviene questo stato di cose?”.
Su Abc e Latina Ambiente Coletta ha poi aggiunto: “La questione rifiuti, da Latina Ambiente ad Abc non è una questione amministrativa o tecnica ma è una questione politica che plasma la visione di una città e del suo futuro. Cosa devono pensare i cittadini della transazione dei presunti crediti vantati dalla Curatela del Fallimento di Latina Ambiente? Una transazione che potrebbe rimettere in bonis la Latina Ambiente a beneficio evidentemente di chi in quel processo è imputato e oggi fa parte dello staff della sindaca. Una transazione per la quale non si è aspettato nemmeno l’esito almeno del primo grado di giudizio come il buon senso avrebbe richiesto”.
Una posizione rincarata anche dall’intervento della consigliera Loretta Isotton: “Qualcuno continua a dire in aula che la scelta di Abc è stata scellerata, ribadiamo invece che la nostra è stata una scelta coraggiosa e complessa. Oggi abbiamo un’azienda speciale per i beni comuni, pubblica, che è patrimonio dei cittadini. E’ stata un’azione virtuosa portata avanti dalla precedente amministrazione. L’aumento della Tari è legato solo a una difficoltosa gestione del commissario e dell’attuale amministrazione. La nostra azienda, che ha dato sicurezza e futuro a tanti lavoratori, va dunque salvaguardata e mantenuta”.