«Dopo il commissariamento del Parco Nazionale del Circeo, arriva quello della sanità pontina. Un modus operandi, quello del centrodestra, che si ripete. Si continua ad utilizzare un atto importante quale il commissariamento in circostanze in cui è difficile comprenderne la reale necessità e motivazione: a un mese dalla scadenza naturale del mandato attuale, ci saremmo aspettati la nomina di un nuovo direttore generale, che con pieni poteri guidasse l’azienda sanitaria pontina verso la nuova visione del centro destra. Quanto accaduto invece sembra più un prendere tempo non riuscendo a coagulare una quadra che garantisca equilibrio politico all’interno della maggioranza di governo». Così il capogruppo del M5S, Maria Grazia Ciolfi, commenta la decisione della giunta regionale di commissariare l’Azienda Sanitaria di Latina alla scadenza del mandato dell’attuale direttore generale, Silvia Cavalli.
«Un commissariamento che paralizzerà ulteriormente l’azienda già al collasso, – sottolinea Ciolfi – mentre dà tempo alla coalizione di centrodestra di fare scelte nelle stanze dei palazzi. Intanto, in prima linea, nelle sale di codice rosso dei pronto soccorso, gli operatori sanitari portano avanti quello che resta della sanità pubblica, tra carichi di lavoro e turni massacranti dovuti alla drammatica riduzione del personale e sotto la costante minaccia di aggressioni per l’esasperazione dei cittadini di fronte alla deriva del servizio di sanità pubblica».
«Gli ospedali della nostra provincia, come quelli di tutta Italia, – continua la consigliera – si stanno progressivamente svuotando: medici, tecnici e infermieri si rivolgono al privato o emigrano all’estero in cerca di un lavoro che restituisca loro la dignità professionale e della persona e garantisca una remunerazione più adeguata. Oggi si preferisce investire sui medici gettonisti invece di incentivare il personale ospedaliero ed è così che i turni di pronto soccorso sono per gran parte assolti dai medici a chiamata, mentre anestesisti e radiologi, ridotti al lumicino, si sobbarcano turni insostenibili e sovraccarico di lavoro in telerefertazione. Stiamo assistendo allo smantellamento del nostro Sistema Sanitario Nazionale: chi può permetterselo si cura nelle strutture private, su cui l’attuale governo regionale ha già riversato investimenti importanti; per tutti gli altri resteranno i mega pronto soccorso, ristrutturati con i fondi del PNRR, implementati con le nuove tecnologie, ma con le sale chiuse e a regime ridotto perché non c’è personale specializzato a renderle operative».
Il prossimo 26 febbraio si terrà a Latina la Conferenza dei Sindaci sulla Sanità alla presenza del Presidente della Regione, Francesco Rocca: «Il governatore del Lazio, che ha mantenuto la delega alla sanità e gestisce il 70% del bilancio regionale, verrà a illustrare la programmazione ospedaliera 2024-2026. Rivolgo un appello alla Sindaca Celentano, da consigliera ma prima ancora da medico a medico, affinché chieda al Presidente un intervento urgente ed efficace per l’implementazione del personale sanitario. I progetti di ampliamento e riqualificazione degli ospedali, 32 milioni di fondi PNRR, devono andare di pari passo con un investimento in personale, sia in termini di nuove assunzioni, che di incentivi per gli operatori rimasti, se non vogliamo che queste strutture restino scatole vuote».
«Non vorremmo sentire dal Presidente che tutto va bene perché non è così. La narrazione sul nuovo corso della sanità regionale che inizia a dare i suoi frutti, con cui si è riempito la bocca gran parte del centrodestra, fa a pugni con una realtà non più sostenibile per operatori e pazienti. Passerelle politiche e girotondi di nomine. È arrivato il momento – conclude la consigliera – di difendere il diritto alla salute dei cittadini e quello a un lavoro dignitoso degli operatori sanitari».