«Il Comune di Latina nega ai “suoi” bambini 180 nuovi posti negli asili nido». Lo denuncia il gruppo consiliare del Partito democratico.
È dello scorso 13 maggio l’interrogazione presentata dalla consigliera Daniela Fiore per capire se l’amministrazione Celentano si stava muovendo per partecipare al bando di attuazione del nuovo Piano Asili Nido, varato dal Ministero dell’istruzione e del merito di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. «Nessuna risposta ci è stata data. Fatto sta che oggi scade il termine di partecipazione al bando e a quanto pare il Comune non ha presentato alcun progetto» dichiarano i consiglieri Valeria Campagna, Daniela Fiore e Leonardo Majocchi.
«Dalla partecipazione all’Avviso – spiegano – avremmo potuto ottenere un contributo di 4,320.000 euro per attivare 180 posti nei nidi con i fondi del PNRR. Queste somme potevano essere usate per costruire nuovi asili o ristrutturare ambienti da destinare a nidi e scuole dell’infanzia. Perdiamo l’occasione enorme di potenziare l’offerta educativa per bambini e bambine tra zero e 2 anni ed è ancora più grave in una città come Latina, in cui la disponibilità di posti è significativamente inferiore alla domanda».
«La partecipazione al bando – sottolinea la capogruppo Campagna – non solo avrebbe risposto a una necessità immediata, ma avrebbe significato investire nel futuro della nostra comunità e delle famiglie che la compongono. Latina era terza a pari merito con Foggia nella graduatoria dei comuni beneficiari di un maggior numero di posti; è paradossale che in una città governata da Fratelli d’Italia, che a tutti i livelli parla di crisi della natalità, si prendano decisioni che vanno a discapito di bambine e bambini e dei servizi per l’infanzia e le famiglie. A maggior ragione alla luce della recente classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita di bambini, giovani e anziani in cui il capoluogo pontino è fanalino di coda».
«Chiederemo la convocazione delle commissioni Trasparenza e Istruzione – concludono i consiglieri – per fare luce sui motivi per cui l’amministrazione Celentano non ha inteso cogliere questa opportunità, vista anche l’interrogazione antecedente la scadenza per cui restiamo in attesa di riscontro.