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Comunità indiana e sindacati scendono in piazza: giustizia per Satnam e lotta al caporalato

Presenti alla manifestazione Cisl, Uil e Usb. A lungo applaudito l'intervento del sindaco Matilde Celentano

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Non si arresta la battaglia della comunità indiana e dei sindacati dopo la morte di Satnam Singh. Nella giornata odierna si è svolta una nuova mobilitazione per ricordare il 31enne bracciante e per dire basta al caporalato. Diverse centinaia di esponenti della comunità indiana hanno incrociato le braccia e sono scesi in piazza e in corteo per continuare a combattere per i loro diritti e per mettere un freno a questa piaga che risponde, come detto, al nome del caporalato. A tal proposito, non stanno a guardare le sigle sindacali, visto che dopo la manifestazione di sabato organizzata dalla Cgil, oggi sono scesi in piazza la Cisl con il segretario generale di Latina Roberto Cecere, la Uil con il segretario generale del Lazio Alberto Civica e il segretario di Latina Luigi Garullo, oltre all’Usb.

Il corteo è partito dalle autolinee e ha sfilato per tutto il centro di Latina fino ad arrivare in piazza della Libertà. Di grande impatto il passaggio sotto il comune dove ad attendere tutti c’era il sindaco di Latina Matilde Celentano insieme ai consiglieri comunali. Oggi è stato molto apprezzato l’intervento del primo cittadino del capoluogo pontino, a lungo applaudita sul palco allestito in piazza della Libertà e in contrasto con i fischi della manifestazione di sabato. Il sindaco si è messo in contatto con il Ministro degli affari esteri Antonio Tajani e con la Farnesina per esaudire il desiderio della vedova di Satnam, ovvero quello di avere la famiglia al suo fianco in un momento così drammatico. Ricordiamo che alla donna è stato concesso da parte della Questura un permesso di soggiorno speciale. Inoltre, Celentano ha confermato che ci sarà il lutto cittadino.

Quella di oggi è stata una pagina importante per tutta la comunità indiana dell’agro pontino, vista la grande risposta alla manifestazione e una continua lotta per quelli che sono i diritti dei lavoratori che ogni giorno lavorano nei terreni della zona. Tutti i presenti sono scesi in piazza per chiedere che sia fatta giustizia per Satnam e i sindacati si appellano alle istituzioni per non lasciar cadere la vicenda nel vuoto senza dei veri e propri cambiamenti a quelle che sono le leggi in vigore al momento, con la necessità di regole certe e controlli. Citando Alberto Civica della Uil: “Bisogna togliere l’acqua al caporalato”.

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