Home Spettacoli e Cultura Corrado Ocone inaugura la rassegna Incontri a Borgolago

Corrado Ocone inaugura la rassegna Incontri a Borgolago

Il tema dell’Europa e della sua identità nel primo talk show della rassegna venerdì 19 luglio sul lago di Paola a Sabaudia

- Pubblicità -
- Pubblicità -

Torna ‘Incontri a Borgolago’ e il primo incontro o, meglio, il primo talk show, non poteva non abbracciare uno dei temi più scottanti sulla scena nazionale e internazionale, l’Europa.

Il primo incontro è in programma venerdì 19 ore 18.30 con Corrado Ocone, che svilupperà attorno al suo ultimo saggio ‘Radici e libertà’ il tema dell’Europa, della sua identità, della sua unione, del suo futuro. Il saggista e filosofo sarà accompagnato in questo talk show da Pasquale Ferraro, direttore di Nazione Futura, e da Gian Luca Campagna, giornalista e scrittore.

Ocone si chiede nel suo libro che consapevolezza o autocoscienza di sé ha l’Europa, ammesso che ne abbia una? E se non ne ha, può farne a meno, proprio nel momento in cui intende unirsi o integrarsi sempre più? Possono darle un’anima e un’identità l’ideologia verde o la moneta unica? L’Unione europea può ridursi a un insieme di procedure o standard astratti? Per rispondere a queste domande, Corrado Ocone pone all’attenzione del lettore alcuni significativi momenti e protagonisti di una discussione intellettuale che dura ormai da un secolo. Lo fa nella convinzione che senza una filosofia, o senza la filosofia, l’Europa non avrà un futuro.

Corrado Ocone, nato nel ‘63 a Benevento, si occupa soprattutto di temi concernenti il neoidealismo italiano e la teoria del liberalismo.

Nel 1995 fonda a Napoli, con un piccolo gruppo di laureati e laureandi della Federico II, il trimestrale CroceVia edito dalla ESI (Edizioni Scientifiche Italiane), che si propone di rinnovare il messaggio crociano e che entra in poco tempo nel dibattito culturale nazionale. Nel 2008 i suoi studi crociani prendono corpo nel volume ’Benedetto Croce’, Il liberalismo come concezione della vita, pubblicato dall’editore Rubbettino nella collana “Maestri liberali” della Fondazione Luigi Einaudi di Roma. A partire dalla sua interpretazione di Croce, Ocone elabora la prospettiva di un liberalismo senza teoria, cioè storicistico e non fondazionistico. Il suo progetto filosofico può essere così formulato: riconquistare il liberalismo alla filosofia; ritornare in filosofia all’idealismo; ricongiungere il liberalismo con l’idealismo (si vedano, a tal proposito, gli interventi di Ocone nella polemica fra neorealisti e postmodernisti). Successivamente il pensiero di Ocone ha assunto molti caratteri propri dello scetticismo politico di Michael Oakeshott, in particolare della sua critica del razionalismo, del perfezionismo e del paternalismo. Egli ha pertanto insistito sul carattere “anticonformistico” e “eretico” del liberalismo, sulla priorità in esso del momento “negativo” o della contraddizione. La critica delle ideologie, e in particolare del “politicamente corretto”, diviene in quest’ottica il correlato pratico degli approdi antimetafisici della filosofia contemporanea. E filosofia e liberalismo finiscono per coincidere.

Da ultimo, la sua riflessione ha messo a tema il significato teorico e storico dell’affermarsi dei cosiddetti “populismi” e “sovranismi”. Essi, prima di essere ostracizzati, vanno per Ocone capiti: pur in modo confuso e contraddittorio, lungi dall’essere un “incidente di percorso” incorso al processo di globalizzazione in atto, essi ne segnalano la definitiva crisi dell’ideologia portante: il globalismo. Questa ideologia può essere considerata una radicalizzazione coerente della mentalità illuministica e progressista, cioè da una parte del processo di secolarizzazione e razionalizzazione e dall’altra dello speculare e connesso relativismo e nichilismo.

- Pubblicità -
Exit mobile version