“Ad ascoltare le dichiarazioni di Giovanni Rezza e Nicola Magrini, pronunciate domenica sera in tv, sembra quasi che la campagna di vaccinazione anti-Covid sia nata per iniziativa spontanea dei cittadini: nessuna chiara assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni ma solo un vergognoso scaricabarile, più o meno esplicito, che ha davvero dell’incredibile. Speriamo che la magistratura sia libera di andare fino in fondo per far luce su uno dei tanti aspetti oscuri e drammatici della pandemia”. Così il Dottor Mariano Amici, l’ex medico di base dell’Asl RM6 – assurto agli onori della cronaca per aver apertamente contestato le misure decise dai governi Conte e Draghi durante l’emergenza sanitaria e per essersi opposto alla campagna vaccinale – commenta in un’intervista a radioroma.it l’inchiesta di Report sui vaccini andata in onda su Raitre.
Nello specifico, le interviste all’ex direttore generale della Prevenzione Sanitaria presso il Ministero della Salute e all’ex direttore generale dell’Aifa: “Oltre all’opacità con cui l’Europa ha gestito la trattativa con le case farmaceutiche – spiega il professionista romano – nel corso dell’inchiesta televisiva è stato sconcertante sentire due dirigenti apicali giustificarsi come se all’epoca dell’emergenza pandemica fossero soltanto dei semplici funzionari, scaricando su altri la responsabilità di scelte così delicate e impattanti per la collettività. Mentre all’epoca i governi e il ministero della sanità imponevano in tutti i modi la vaccinazione di massa, oggi Rezza scarica su altri la piaga degli open day vaccinali, dove le persone venivano invitate a firmare il consenso informato senza alcuna approfondita visita preventiva, mentre Magrini ha cercato di minimizzare il fatto che l’agenzia del farmaco fosse a conoscenza delle gravi reazioni avverse”.
Alla luce delle dichiarazioni e delle inchieste in corso, il medico romano lancia un appello alla magistratura: “In attesa di capire a cosa porterà la commissione parlamentare – spiega Mariano Amici – i giudici hanno una grande responsabilità e speriamo che siano liberi di andare fino in fondo: bisogna stabilire le responsabilità di chi ha gestito l’emergenza sanitaria e la campagna di vaccinazione perché, come ho sempre dimostrato nei fatti insieme a tanti altri medici che si sono opposti ai protocolli ministeriali, ormai è evidente a tutti che il Covid fosse curabile da subito e che siano stati commessi degli errori, come conferma l’alto numero di vittime e l’impressionante sequenza di effetti avversi e decessi improvvisi sui quali sarebbe opportuno fare accertamenti come dicono autorevoli scienziati. Stabilire la verità non è giustizialismo ma chiarire cosa è accaduto per dare una risposta alle persone coinvolte e ai familiari ma soprattutto per evitare di commettere ulteriori sbagli”. – Fonte Radio Roma.