Daniele Pili è il nuovo presidente di Coldiretti Latina, che subentra a Denis Carnello, in carica dal 2018 e prima ancora delegato provinciale di Giovani Impresa dal 2013, ora alla guida della sezione di San Felice Circeo e consigliere della Federazione pontina. Il neoeletto Daniele Pili, 48 anni e una laurea in scienze politiche con specializzazione in economia, è titolare di un’azienda agricola a Latina “Fattoria Pontina”, che si occupa della produzione di olio e da anni è manager di diverse società che operano nel settore dell’edilizia e dell’industria, oltre che dell’agricoltura. Attività avviate partendo da zero e con mille sacrifici, che gli hanno consentito di consolidarsi e confrontarsi con le realtà del territorio, come lui stesso ha spiegato nel corso dell’assemblea in cui è stato eletto presidente.
“Sono grato e onorato di ricoprire questo importante incarico – spiega il nuovo presidente di Coldiretti Latina, Daniele Pili – e ringrazio sia la federazione provinciale che regionale, in modo particolare il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, i direttori regionali e provinciali Sara Paraluppi e Carlo Picchi, per l’opportunità che mi hanno offerto e la fiducia che hanno riposto in me. Naturalmente un ringraziamento al presidente uscente, Denis Carnello, per l’ottimo lavoro svolto”. Da manager, il nuovo presidente di Coldiretti Latina, ha una visione innovativa e imprenditoriale dell’agricoltura, alla quale intende dare un nuovo slancio di sviluppo economico, sempre mantenendo alta l’attenzione alla valorizzazione delle eccellenze locali e alla tutela delle tradizioni.
“Mi sono avvicinato al mondo agricolo da circa dieci anni – conclude Pili – acquistando dei terreni in provincia di Latina, nei quali ho avviato un’azienda agricola dove coltivo olivi e ortaggi. Coldiretti mi ha seguito con attenzione e professionalità in questo percorso, tutelandomi e aiutandomi soprattutto nelle fasi d’avvio dell’attività. Credo che le aziende abbiano bisogno di un cambio di passo per ampliare i propri orizzonti e aprirsi alle numerose opportunità che la filiera agroalimentare offre. Penso al turismo a cui il nostro territorio è particolarmente vocato, basti pensare all’enologia e quindi all’enoturismo o all’oleoturismo, che rappresentano un volano per l’economia e all’importanza di valorizzare la storia e le tradizioni delle nostre eccellenze, che ci consentono di essere apprezzati in Italia e all’estero”.