Mattinata da incubo per il personale in servizio nella struttura carceraria di Regina Coeli, a Roma. Un detenuto straniero di 22 anni ha colpito il Sovrintendente della Polizia penitenziaria, coordinatore della VII Sezione, con una violenta testata. Si tratta di Dahy Ehab Mahrous Abouelela, di recente finito sulle pagine di cronaca nazionale per una rocambolesca evasione dal carcere di via Aspromonte a Latina, terminata con la cattura all’interno della stazione di Roma Termini.
L’agente colpito ha subìto la rottura del setto nasale ed immediata è arrivata la nota del segretario nazionale per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Maurizio Somma, che ha spiegato: “Queste sono situazioni che destabilizzano l’ordine, la sicurezza e la serenità del personale operante. Non scordiamo che non più tardi di domenica il carcere romano è stato teatro di una mega rissa tra detenuti, sedata a fatica dagli agenti. Le carceri del Lazio – prosegue la nota – stanno vivendo ormai da tempo momenti di grande difficoltà nella gestione dei detenuti. Sono continue le aggressioni al Personale che si verificano senza che vi sia un intervento da parte degli organi superiori. La gestione e movimentazione dei detenuti protagonisti di aggressioni ci lascia alquanto perplessi, in quanto non sempre vengono applicate repentinamente le normative ministeriale che prevedono il trasferimento immediato del detenuto che si rende protagonista di aggressioni nei confronti del personale”.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha espresso vicinanza e solidarietà ai poliziotti di Regina Coeli ed evidenzia come e quanto sia importante e urgente prevedere un nuovo modello custodiale: “Siamo al collasso. Serve una stretta normativa che argini la violenza dei pochi, anche a tutela degli altri detenuti e delle altre detenute. Il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni. Fino a quando i vertici del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria pensano di continuare a restare a guardare questi gravi fatti con apatia ed indifferenza? Fino a quando assisteranno a questo sfascio dell’ordine e della sicurezza interna provocato dal lassismo di decisione assurde e illogiche, come la vigilanza dinamica e soprattutto l’assenza di adeguati provvedimenti disciplinare e penali per chi aggredisce gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria?”.