Dimissioni Mignano, le minoranze: “Fine di una presenza inutile in Comune”

Determinante l’azione di denuncia da parte dell’opposizione: "Ora avanti con la costituzione di parte civile"

«Altro che atto di responsabilità. La posizione dell’avvocato Giacomo Mignano ha configurato da subito un palese conflitto di interesse. Questo suo passo indietro mette finalmente fine a una situazione incresciosa, derivata da scelte che l’amministrazione Celentano ha compiuto a scapito della comunità». Lo affermano le forze di opposizione in Consiglio comunale in riferimento alle dimissioni presentate dal professionista alla Sindaca alla vigilia dell’udienza preliminare per il fallimento della Latina Ambiente. 

I consiglieri di Lbc, M5S, Pd e Per Latina 2032 parlano di conflitto di interessi su più fronti: «Non solo Mignano è tra i 26 indagati in attesa dell’udienza preliminare nel processo per l’ex società partecipata del Comune, – spiegano – ma risulta che in questi mesi l’amministrazione abbia pagato al legale molte fatture per prestazioni risalenti a decine di anni fa, ma mai riconosciute. Queste dimissioni arrivano tardi: conoscendo la gravità dei fatti constatati, Mignano non avrebbe mai dovuto accettare l’incarico di consulenza gratuito, così come la Sindaca non avrebbe dovuto proporlo». 

Determinante il ruolo dell’opposizione nel denunciare questa come altre situazioni di conflitto, anche potenziale, attraverso una serie di azioni politiche portate avanti fin dall’insediamento della giunta di centrodestra. I consiglieri le mettono in fila: «Dall’interrogazione sull’incarico di consulente gratuito all’accesso agli atti che ha messo in evidenza il conflitto d’interessi rappresentato dal pagamento a Mignano di fatture datate; dagli interventi in Consiglio sulla transazione da 6 milioni di euro con Latina Ambiente, dove tutti abbiamo denunciato il conflitto di interessi non solo di Mignano, ma anche del nuovo presidente del CdA di Abc Palmerini, a quelli sul tavolo con la curatela fallimentare per definire ogni partita di dare e avere con la società e riportarla in bonis; dalla richiesta di accesso agli atti sul parere richiesto dalla Sindaca a un legale esterno per approfondire l’opportunità di costituirsi parte civile nel procedimento penale, fino all’interrogazione sullo stesso tema e su questo incarico, affidato senza passare per l’avvocatura comunale».

L’opposizione ribadisce con forza l’opportunità per il Comune di costituirsi parte civile nel processo in corso: «Le dimissioni di Mignano rimuovono formalmente l’incompatibilità, ripristinando condizioni di apparente normalità. In questo nuovo quadro ci auguriamo che la Sindaca si senta finalmente libera di valutare la scelta della costituzione di parte civile e di perseguire le finalità di interesse pubblico rispetto al giudizio sulla Latina Ambiente. La mancata costituzione sarebbe uno schiaffo alla città».

«Posto che l’incarico gratuito a Mignano era sostanzialmente inutile e privo di valore amministrativo, – concludono i gruppi di opposizione – confidiamo sul fatto che l’avvocato non continui a esercitare la propria influenza anche da fuori e che queste dimissioni non siano solo di facciata».

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