“L’Europa ha ancora molto da fare per garantire pari diritti e inclusione ai disabili, una comunità che ad oggi conta 87 milioni di persone che troppo spesso si trovano a dover combattere contro burocrazia, inciviltà e discriminazioni. Auspico si possa quanto prima arrivare all’attivazione della Tessera europea di disabilità, utile a provare lo stato di disabile della persona in tutti i paesi membri garantendo ai titolari parità di accesso alle condizioni speciali e ai trattamenti preferenziali riservati loro quando si utilizzano i trasporti pubblici, frequentano eventi culturali e visitano musei, centri ricreativi e sportivi, parchi di divertimento e altro ancora. Si tratta di uno strumento valido e necessario che andrà a integrare le tessere nazionali, il cui rilascio continuerà ad essere in capo agli enti preposti dei singoli Paesi sulla base dei rispettivi criteri. Parallelamente si dovrà procedere all’istituzione del contrassegno europeo di parcheggio, che garantirà l’uso dei parcheggi e servizi riservati alle persone con disabilità in tutta l’Unione sostituendo i contrassegni nazionali. I due provvedimenti, utili a garantire uniformità di trattamento sul territorio comunitario, sono attualmente all’esame del Consiglio dell’UE e del Parlamento Europeo. Mi auguro si possa renderli operativi entro un paio d’anni, così come stabilito in sede di proposta. Come Lega Gruppo ID, rinnovo l’impegno a sostegno delle persone con disabilità e delle loro famiglie ricordando quanto il compito delle istituzioni ai diversi livelli sia quello di garantire pari opportunità a tutti, indistintamente, e di monitorare affinché queste vengano sempre e comunque assicurate, nella speranza l’Unione Europea possa fungere da apripista nel mondo affermandosi quale buona prassi in particolare per quei paesi rimasti indietro sotto il profilo culturale e legislativo.
A tal riguardo auspico che in Italia si possa ben presto dare un colpo di reni e accelerare sul fronte delle iniziative legate all’inclusione, in primis per l’abbattimento totale delle barriere architettoniche nelle città, oltreché per l’accessibilità degli edifici pubblici e degli arenili. La strada da percorrere è ancora lunga ma con la collaborazione di tutti l’obiettivo può essere raggiunto. Occorre però che le istituzioni si pongano sul piano dell’ascolto di chi quotidianamente vive situazioni di esclusione e discriminazione o di chi, semplicemente, ha idee per rimuovere ogni ostacolo fisico e culturale. Serve maggiore attenzione anche sul fronte di controlli, sia per smascherare i falsi invalidi – sono ancora troppi quelli che illegittimamente si avvalgono delle tutele dello Stato a danno degli aventi diritto e degli italiani tutti – sia per garantire che vengano attivate tutte le iniziative possibili per garantire inclusione. Non in ultimo è necessario promuovere sempre e comunque la cultura della disabilità che è cultura della non violenza e dell’inclusività, che è lotta al pregiudizio e a ogni forma diretta e indiritta di discriminazione. Mi spiace, ad esempio, che un’iniziativa lodevole come il Premio Sportivo e Sportiva dell’Anno promosso dal Comune di Latina si sia macchiata di una grave mancanza nei confronti delle persone disabili, cui è stato precluso il palcoscenico per problematiche relative all’accessibilità dello stesso. Pur nella certezza che non ci sia stata la volontà di discriminare, ritengo imperdonabile quanto accaduto. Promuovere una città inclusiva è un obiettivo primario al quale Latina deve tendere strutturando azioni concrete nei diversi ambiti, a partire proprio dalla promozione della cultura dell’inclusione, che in un’occasione come questa avrebbe dovuto essere protagonista indiscussa. Auspico che questa Amministrazione possa prestare maggiore attenzione per il futuro e attivarsi quanto prima per fare la differenza con iniziative e progetti idonei, concreti e lungimiranti”. Lo dichiara in una nota l’eurodeputato della Lega Gruppo ID Matteo Adinolfi.