Docenti di sostegno scelti dalle famiglie, Gilda non ci sta

Giovannini: "Norma che non tiene conto del merito e delle graduatorie. Pronti ad azioni legali per la tutela del diritto di nomina"

«Il Ministero dell’Istruzione e del Merito continua a tradire il merito e le competenze a dispetto della denominazione che ha assunto». Lo dichiara la coordinatrice provinciale della Gilda Insegnanti di Latina, Patrizia Giovannini, in riferimento alle ultime disposizioni del Governo contenute nel decreto legge n.71/2024, approvato dal Consiglio dei Ministri il 31 maggio scorso.

Secondo le nuove misure in materia di sostegno didattico agli alunni con disabilità, da settembre i genitori di studenti diversamente abili, in accordo con i dirigenti scolastici, potranno richiedere la conferma del docente di sostegno in servizio nell’anno precedente. «Una norma insostenibile» afferma Giovannini, che spiega: «Ci sono docenti che hanno dovuto superare prove preselettive per accedere ai corsi di specializzazione annuali detti TFA, con esborsi di tasse universitarie fino a 3mila euro. Ora che stanno finalmente per entrare nelle prime fasce delle graduatorie provinciali per le supplenze rischiano di vedersi scippare l’opportunità di un posto da docenti non titolati, magari appena laureati, nominati nell’anno precedente da MAD».

La Gilda si dice fortemente contraria a questa novità, reputandola una decisione illogica che non guarda al merito. «Anni di lotta del precariato storico per arrivare a metodi e regole di nomina oggettivi spazzati via da una sorta di chiamata diretta, che non tiene conto dell’esperienza acquisita né delle posizioni di graduatoria faticosamente raggiunte» sottolinea la segretaria Giovannini.

«Il Ministro – continua – giustifica questa modalità di reclutamento come garanzia di continuità didattica. In realtà la continuità didattica, per i ragazzi disabili come per i normodotati, si può assicurare trasferendo nell’organico di diritto l’organico di fatto e soprattutto le deroghe sul sostegno che intervengono durante l’anno e che in provincia di Latina sono arrivate a oltre 3mila. Senza considerare che nella nostra provincia si registra ogni anno un aumento di circa 300 alunni disabili certificati gravi, che avrebbero bisogno di un docente specializzato pro capite».

Il sindacato farà muro: «Ci stiamo opponendo alla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale. Qualora non bastasse e si continuasse a non ascoltare le parti interessate, – conclude Giovannini – interverremo a sostegno dei docenti titolati eventualmente esclusi, anche con azioni legali avverso quei dirigenti conniventi che non terranno conto delle corrette posizioni in graduatoria».

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