«Non è corretto parlare di accorpamento degli istituti comprensivi Don Milani e Vito Fabiano in quanto si tratta di una vera e propria fusione: la scuola che si trova nei quartieri Q4 e Q5 si estingue perché viene assorbita dall’istituto di Borgo Sabotino e ridotta al rango di plesso». Lo puntualizza la coordinatrice provinciale della Gilda Insegnanti di Latina, Patrizia Giovannini.
La conferma di quanto aveva previsto e preannunciato il sindacato arriva dai codici meccanografici assegnati alle istituzioni scolastiche del capoluogo pontino, così come appaiono nelle istanze online per la domanda di mobilità dei docenti. «Diversamente da Terracina, dove per il Bianchini e il Filosi si parla di accorpamento ed è stata mantenuta la denominazione dell’istituto Filosi, su Latina – spiega Giovannini – risulta chiaramente la cancellazione dell’IC Don Milani, e quindi la riduzione da 12 a 11 istituti comprensivi sul territorio comunale. Questa operazione – denuncia la segretaria della Gilda – non sarà indolore per il personale scolastico: per via dell’unificazione, infatti, gli organici di docenti e ATA subiranno un taglio di posti».
Proprio in questi giorni i docenti sono chiamati a compilare la domanda per le graduatorie interne di istituto e per i trasferimenti. «I candidati – continua Giovannini – stanno incontrando diverse difficoltà e sono molto preoccupati perché la Don Milani è diventata a tutti gli effetti un plesso dell’istituto Vito Fabiano. Ciò vuol dire che non hanno alcuna certezza di essere assegnati alla ex Don Milani, ma potrebbero essere dislocati in uno degli altri plessi che costituiscono il comprensivo».
«Non comprendiamo perché la Regione e gli organi preposti non abbiano valutato questo aspetto, oltre al fatto che in conseguenza della fusione si viene a creare un mega istituto che supera il tetto massimo dei 1200 alunni previsto dalle linee guida e dal decreto sul dimensionamento. Ci auguriamo che i giudici chiamati a pronunciarsi sui ricorsi avviati in provincia siano più avveduti degli enti coinvolti nel processo di razionalizzazione della rete scolastica regionale e fermino le scellerate operazioni in atto».
Resta la preoccupazione per la fusione di altri due istituti comprensivi di Latina, annunciata per il prossimo anno. Anche in questo caso si tratta di due scuole distanti geograficamente e ad oggi non sottodimensionate. «Continueremo a denunciare in provincia e in Regione – afferma Giovannini – tutte le operazioni che riteniamo incaute nella misura in cui non si tiene conto delle peculiarità territoriali. Restiamo inoltre a disposizione di tutti coloro che intendono ricorrere contro il piano regionale di dimensionamento scolastico nella tutela del diritto allo studio».