Restano un’incognita i motivi per cui il finanziamento regionale per il dragaggio di Rio Martino non è stato erogato. Nessuna risposta è arrivata questa mattina nella commissione Trasparenza, convocata per un aggiornamento sul tema dopo la seduta del 3 ottobre scorso.
«La Trasparenza è l’unica sede in cui è stata affrontata la questione del porto canale, ringraziamo per questo la presidente Coletta e tutti i rappresentanti delle istituzioni che hanno partecipato alla seduta di oggi» dichiarano i gruppi di opposizione in consiglio comunale, evidenziando l’assenza dei rappresentanti della Regione Lazio. «Dispiace per i residenti di Borgo Grappa e i pescatori intervenuti, rimasti ancora una volta delusi per la mancanza di risposte. Non si sono presentati né la direzione regionale, né i consiglieri regionali del centrodestra, pure invitati. Un fatto grave che testimonia il fallimento della tanto decantata filiera di governo» sottolineano i consiglieri di Lbc, M5S, Pd, Per Latina 2032.
«Solo qualche settimana fa – aggiungono – dal palco del teatro D’Annunzio il presidente Rocca dichiarava che Latina era in cima alle priorità della Regione accennando proprio al tema di Rio Martino, ma questo impegno è già stato smentito».
«Dagli assessori Addonizio e Di Cocco solo chiacchiere» continuano i consiglieri di minoranza rilevando che «non esistono atti ufficiali né verbali delle riunioni di cui ci hanno riferito durante la seduta. È la prova del metodo sciatto con cui viene amministrata la questione quando il Comune di Latina dovrebbe diffidare la Regione a erogare il finanziamento da 1 milione e 100mila euro, ad oggi bloccato non si sa per quali ragioni. Invece tutto è fermo, anche il carotaggio e la caratterizzazione delle sabbie per cui l’Ente potrebbe anticipare le somme necessarie non essendo così onerose».
I gruppi di opposizione tornano a chiedere un intervento di somma urgenza: «Come effettuato per ben due volte nella precedente amministrazione, avallato oggi anche dai commissari della maggioranza e giustificato dai problemi di sicurezza comunicati dalla Capitaneria di Porto di Terracina. Il Comune nemmeno si è preoccupato di spegnere i fanali di segnalazione all’ingresso del porto canale, mettendo a rischio l’incolumità dei diportisti».
«L’Ente – affermano i consiglieri – si faccia carico dell’emergenza e proceda con una variazione di bilancio, perché ci sono 30 imprese che aspettano una soluzione concreta per rendere il porto canale oggi interdetto di nuovo navigabile. È urgente, inoltre, provvedere a una serie di interventi che vanno dal ripristino della fontana alla mancanza di illuminazione adeguata, alla messa in sicurezza degli alaggi e degli argini del canale».
Altro fatto grave riguarda il progetto di dragaggio per cui la Regione ha chiesto al Comune una rimodulazione: «Va implementato affinché la sabbia prelevata dalla foce di Rio Martino venga portata e depositata a nord del litorale, verso Capoportiere, e non solo sul lato di Sabaudia. Ma questo tipo di intervento – sottolinea l’opposizione – era già stato previsto nell’ambito del protocollo di intesa siglato tra Regione, Comuni di Latina e Sabaudia ed Ente Parco del Circeo. Gli assessori Addonizio e Di Cocco se ne rendono conto solo adesso, a due anni dall’insediamento. Nemmeno sono stati in grado di dare il giusto indirizzo ai progettisti, pagati con i soldi dei cittadini. Una manifesta incapacità di agire emersa anche oggi, con la richiesta di supporto avanzata da Addonizio ai consiglieri regionali e comunali di opposizione».