Mentre prende il via in Corte d’Assise a Latina il processo a Christian Sodano che uccise a colpi di pistola la madre e sorella della sua ex fidanzata, a Storie Italiane condotto da Eleonora Daniele su Rai1, parla per la prima volta in un’intervista televisiva Desirée Amato, la giovane scampata alla furia omicida del finanziere. “Spero e penso che sia giusto che rimanga lì in carcere a vita”, ha commentato la ragazza, “ha tolto la vita a due persone senza motivo, nemmeno le conosceva quasi e non gli avevano fatto niente. Come non ci sono più loro non ci devi restare nemmeno tu per il mondo, quindi rimani chiuso là dentro e paghi la pena”.
“La nostra storia è durata 5 mesi”, ha raccontato Desirée, “non ci sono mai stati segnali se non i messaggi a fine novembre. Da lì mi sono messa a pensare e sono stata due settimane senza vederlo. Poi lui, non so come ha fatto a trovarmi, è venuto a Latina. Io mi ero stufata e l’ho lasciato perché non lo vedevo una persona adatta a me”. “Io di interrompere la storia gliel’ho detto solo alla fine, l’ultimo giorno lui è venuto a casa mia perché voleva parlare”, ha proseguito, “Era tutto già pensato, aveva quelle cose in macchina e l’arma perché te la sei portata? Era premeditato, ma non c’è bisogno che lo dica io. E poi la freddezza della persona, è riuscito a fare tutto lucido: io stavo là, non è che me lo immagino, io quello che ha fatto l’ho visto. Tra l’altro, quando mia sorella ancora si muoveva , lui che fa? Torna indietro e la finisce. Non sei lucido, di più, stai a tuo agio. Questa è la cosa ancora più preoccupante perché una persona così chissà quante altre cose può fare, non ha limiti. Non sei normale, non sei una persona”.