Sono stati soltanto il 27,37% in provincia di Latina i cittadini aventi diritto che si sono recati a votare per l’elezione del presidente della Regione Lazio e la composizione del nuovo consiglio alla Pisana. Il dato, estremamente preoccupante, è stato reso noto ieri sera alle 23 e fa riferimento a chi si è recato alle urne nella giornata di ieri. Latina, come del resto le altre provincie, ha pagato un prezzo altissimo sul fronte astensionismo. Basti pensare che alla stessa ora 5 anni fa, sempre in occasione della tornata elettorale per le regionali, nella provincia pontina il dato aveva superato la soglia del 68%.
Per dovere di cronaca va comunque sottolineato che in quella occasione si votava in un solo giorno (domenica 4 marzo 2018) e le votazioni interessavano anche le elezioni politiche. In questa occasione, invece, c’è tempo di votare fino alle 15 di oggi, anche se il trend non dovrebbe essere così ampio e la forbice rispetto alla tornata precedente dovrà comunque far riflettere su questo fenomeno.
Nel dettaglio la provincia pontina registra un picco positivo nei Comuni di Roccasecca dei Volsci e Rocca Massima, che superano il 40% di affluenza alle 23 di ieri sera, mentre la maglia nera va ai Comuni di Ponza, Spigno Saturnia, Aprilia e Sezze, al di sotto della media nazionale. Sulla scarsa affluenza alle urne è intervenuto anche il sindaco di Fondi, Beniamino Maschietto, che in una nota ha detto: “Il diritto di voto non è soltanto uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione. È anche un dovere civico oltre che un potentissimo strumento di libertà e democrazia. Da sindaco non posso che schierarmi contro l’astensionismo, non esistono tornate elettorali più o meno importanti: il rinnovo del governo, del Consiglio comunale o regionale concorrono parimenti nella costruzione di un’Italia più forte perché amministrata da uomini e donne scelti da un elettorato più ampio. Votare vuol dire contribuire a costruire un’Italia più vicina ai principi di democrazia e partecipazione cittadina e, quindi, più incline allo sviluppo e alla crescita. Per chi non ha ancora espresso il proprio parere, per chi è indeciso, per chi aveva intenzione di non votare, l’invito è quello di recarsi alle urne. C’è tempo fino alle 15”.