Il Segretario Generale della Funzione Pubblica CGIL Vittorio Simeone esprime grande soddisfazione per l’eccellente risultato conseguito nelle recenti elezioni RSU-Comparto Funzioni Centrali: la Funzione Pubblica CGIL si conferma il primo Sindacato di Frosinone e Latina con oltre 600 voti davanti alla UIL 280 voti ed alla CISL 265 voti, peraltro superati dal sindacato autonomo della Confsal Unsa con oltre 350 voti.
Il voto delle lavoratrici e dei lavoratori conferma la forza, la coerenza e la credibilità della nostra organizzazione sindacale.
Alle operazioni di voto del 14, 15 e 16 aprile hanno partecipato i dipendenti pubblici degli Uffici ministeriali, del Parastato (Inps, Inail), degli Enti pubblici economici (Ordini professionali Enti Parco etc.) che hanno superato la percentuale del 90% degli aventi diritto.
È questo un dato straordinario che rappresenta un momento alto di democrazia nei luoghi di lavoro: il sindacato continua ad essere uno strumento vivo, autorevole e fortemente rappresentativo per chi opera ogni giorno negli uffici pubblici del nostro territorio.
In particolare, il successo della Funzione Pubblica CGIL si è manifestato con chiarezza negli Uffici giudiziari (Tribunali di Frosinone, Latina, Cassino), nelle Agenzie delle Entrate, negli Ispettorati del Lavoro, nel Mef e in altre articolazioni centrali strategiche.
Questa affermazione è frutto di un impegno costante e di una presenza quotidiana a tutela dei diritti economici e normativi delle lavoratrici e dei lavoratori.
Ci siamo contrapposti, con successo, a quei Sindacati “responsabili” che escono da questa tornata elettorale fortemente ridimensionati: hanno pagato la scelta di una linea più vicina alle posizioni governative e meno incline alla difesa concreta degli interessi di chi lavora.
Il voto delle lavoratrici e dei lavoratori delle Funzioni centrali ha bocciato il CCNL del 27/1/2025 che ha portato nelle tasche dei dipendenti pubblici semplicemente pochi spiccioli e certificato la riduzione del potere di acquisto dei salari scesi di oltre il 10%.
Il risultato ottenuto ci riempie di orgoglio, ma soprattutto ci carica di responsabilità: continueremo a essere voce e forza di chi crede in un pubblico impiego giusto, rispettato e valorizzato.