Elezioni – Sicurezza, immigrazione, identità dei territori: le priorità di Susanna Ceccardi (Lega)

Già prima cittadina di Cascina dal 2016 al 2019 e una legislatura da Europarlamentare per l'esponente della Lega

37 anni, giovane ma già con una vasta esperienza amministrativa alle spalle. Sindaca di Cascina dal 2016 al 2019 e una legislatura da Europarlamentare, Susanna Ceccardi è la candidata della Lega, nella circoscrizione dell’Italia Centrale (Lazio, Toscana, Umbria e Marche), pronta a promuovere, valorizzare e sostenere le peculiarità dei territori delle province laziali in Europa.

“Nonostante la mia giovane età – spiega l’on. Ceccardi – ho già alle spalle un’esperienza amministrativa importante. Nel 2016 sono stata eletta sindaco di Cascina, con la Lega, per cui conosco quali sono le difficoltà degli amministratori locali. Alcune mie delibere hanno fatto scuola, in particolare quella sulle case popolari che mi hanno consentito di mettere al primo posto gli italiani: sfruttando i regolamenti del dpr 445 del 2000, ho chiesto agli stranieri di certificare, attraverso le ambasciate di riferimento, il non possesso di case all’estero. Questo provvedimento ha permesso di ribaltare le graduatorie che vedevano gli stranieri sempre nelle prime posizioni e favorire le famiglie italiane davvero bisognose. Un regolamento che successivamente mi è stato chiesto da molti sindaci italiani. Ho sgomberato tutti i campi rom presenti da 30 anni sul mio territorio, ho fatto ordinanze e regolamenti innovativi, facendo ad esempio accordi con le guardie giurate per creare un servizio di vigilanza notturno su tutto il territorio che ora è stato copiato dalle grandi città”.

Un’esperienza che ha messo a disposizione anche in Europa: “In questi cinque anni sono stata presente in aula e nelle commissioni per il 98% delle volte e mi sono sempre battuta a favore dell’intero collegio nel quale sono stata eletta. Così farò anche nella prossima legislatura se sarò eletta. E’ mia intenzione rappresentare gli interessi delle province del Lazio, terre meravigliose, popoli orgogliosi delle proprie radici e tradizioni, che devono essere valorizzati. Mi contattano tanti cittadini, sono tra le più seguite sui social, ci sono tanti amici che mi sostengono, persone che hanno rappresentato con il cuore la propria terra e continuano a farlo anche ora”.

A Bruxelles, cinque anni di lavoro nell’esclusivo interesse degli italiani: “Sono fiera di aver votato come fatto in questi cinque anni. Sono abituata a leggere i provvedimenti perché ogni cosa che si fa ha una ricaduta sulle nostre imprese e sulle famiglie. Sul green deal, ad esempio, io e il gruppo della Lega abbiamo votato coscientemente contro provvedimenti che penalizzano il tessuto produttivo e tra l’altro non salvaguardano l’ambiente. L’Europa produce il 7% delle emissioni globali, contro il 30 Cina e il 25 dell’India. Se continuiamo a delocalizzare le produzioni impoveriamo il nostro territorio, ciò che abbassiamo noi a livello di C02 viene recuperato dagli altri paesi. Non facciamo un favore all’ambiente e neanche al nostro tessuto economico e produttivo. E’ un favore alla Cina”.

Perché votare Susanna Ceccardi? “Un voto a me è un voto consapevole. Ho sempre messo al primo posto gli interessi degli italiani e credo di essere la candidata più identitaria in questo collegio. Sono schierata per la battaglia della vita, contro la deriva che sta prendendo l’Europa soprattutto in un periodo come questo, di inverno demografico, che dovrebbe far preoccupare. Senza intaccare il diritto della 194 alla libera scelta sull’aborto, a mio avviso occorre una maggiore consapevolezza, un consenso informato, far ascoltare il battito del cuore, come accade in altri paesi, credo sia una battaglia di civiltà.

Mi sono espressa anche sull’immigrazione, sono stata in commissione europea votando contro il pacchetto proposto perché non aiuta i paesi di primo arrivo come l’Italia, anzi ne aumenta le difficoltà. Non c’è alcun meccanismo di collocamento obbligatorio, ma volontario e non è funzionale. Dobbiamo insistere sui controlli alle frontiere, bisogna impedire gli arrivi, facendo accordi con paesi di partenza, creando hotspot gestiti da organizzazioni internazionali che facciano screening tra chi vuole scappare, perché in pericolo a causa delle guerre e chi, invece, fugge dalle patrie galere. Su sicurezza, immigrazione, identità e vita io sono in prima linea”.

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