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Epilessia: in estate sì a viaggi e sport. Ecco i consigli degli esperti

Il vademecum della LICE fa chiarezza sulle vacanze per chi soffre di epilessia: farmaci e sonno da rispettarsi

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Vacanze e riposo? Anche le persone con epilessia sono pronte ad andare in vacanza, rispettando i ritmi di sonno-veglia e ricordandosi di assumere i farmaci loro prescritti. Il vademecum della LICE (Lega Italiana Contro l’Epilessia) spiega le regole da rispettarsi in vacanza, per godersi al meglio il tempo di riposo.

È dunque permesso viaggiare, anche in aereo, portando con sé i medicinali prescritti; è necessario rispettare l’orario abituale di somministrazione dei farmaci, osservando un eventuale fuso orario diverso. È ammesso lo sport, tranne le attività che possono essere molto pericolose se si verificasse una crisi (per esempio pesca subacquea o arrampicata).

Diverse forme di epilessia

L’epilessia è causata da una temporanea e patologica iperattività di un gruppo di cellule del cervello. Non ne esiste un’unica forma, ma moltissime diverse per tipo di crisi, esordio di malattia e cause. Si parla di epilessia se si sono già verificate due crisi epilettiche con un intervallo superiore alle 24 ore oppure se – anche soltanto dopo una prima crisi epilettica – il neurologo esperto nella patologia è in grado di calcolare che il rischio di ripresentazione delle crisi – considerata la specifica situazione clinica – è superiore al 60%.

Come curarla

Le epilessie, dunque, sono un insieme di sindromi con cause differenti, e il 70% di queste è curabile con terapia farmacologica. Oltre alla terapia con farmaci le persone affette da epilessia focale possono essere anche sottoposte ad asportazione chirurgica dell’area cerebrale che determina l’innesco delle crisi; quando questo è possibile senza determinare esiti permanenti l’intervento può essere anche risolutivo. Circa l’1% della popolazione italiana, circa 600.000 persone, soffre di epilessia e, inoltre, chiunque può avere una crisi in un momento particolare della vita.

I consigli degli esperti

Laura Tassi, Presidente LICE e neurologo presso la Chirurgia dell’Epilessia e del Parkinson del Niguarda, Milano afferma quanto segue a riguardo del vademecum: «Quando si viaggia, soprattutto all’estero, raccomandiamo alle persone con epilessia di portare sempre con sé i farmaci e la loro prescrizione. Prima di partire è, inoltre, consigliabile verificare presso il centro per l’epilessia di riferimento se il farmaco abituale è disponibile nel Paese che si visiterà. Se si decide di trascorrere le vacanze all’estero, soprattutto in caso di fuso orario, è importante rispettare i ritmi sonno-veglia per evitare l’esposizione a quei fattori di rischio in grado di favorire eventuali crisi».

Come ci rammenta invece Oriano Mecarelli, Past President LICE: «In generale nessuna attività non agonistica andrebbe vietata alle persone con epilessia, fatta eccezione per quelle più estreme o potenzialmente pericolose […]». Sottoporsi a sforzo fisico può quindi aiutare nel ridurre stress e ansia e nel migliorare la qualità del sonno.

I consigli della LICE

Ecco il vademecum con i dieci consigli della LICE:

  • È possibile viaggiare in aereo: non vi sono infatti leggi o regolamenti che vietano i viaggi a chi soffre di epilessia. Se questa non è controllata è necessario informare il personale di bordo. È inoltre consigliato portare con sé una dichiarazione del neurologo che certifichi l’idoneità al volo senza necessità di assistenza. Se oltre all’epilessia si soffre di un’ulteriore patologia, è doveroso tenere in conto le restrizioni che quest’ultima comporta.
  • Verificare la presenza di farmaci nella destinazione del viaggio: è consigliato contattare un centro per l’epilessia nel paese che visiterete per assicurarsi della disponibilità del farmaco che assumete.
  • Documentazione medica e lista dei contatti utili sempre con sé: ricordatevi di portare con voi un foglio con la descrizione della patologia di cui soffrite, eventualmente tradotto anche in inglese o nella lingua locale ed una lista di contatti di emergenza a cui poter fare riferimento.
  • Farmaci sempre con sé: ricordarsi di tenere nel proprio bagaglio a mano i farmaci abituali ed una prescrizione di questi. Se la permanenza nel Paese estero si protrae, predisporre un’eventuale spedizione.
  • Viaggi ai tropici o in paesi caldi: se la vostra meta è un paese tropicale, informatevi sempre sulle vaccinazioni a cui dovete sottoporvi, verificando la presenza di eventuali controindicazioni dettate dalle terapie a cui vi state sottoponendo. Un esempio pratico: nonostante la sicurezza della maggior parte dei vaccini, se si ha l’epilessia, alcuni farmaci per la profilassi antimalarica sono sconsigliati.
  • Ritmi sonno-veglia: è consigliabile non alterare le ore di sonno abituali al fine di evitare la comparsa di crisi improvvise e incontrollate. Assumere i farmaci anticrisi negli orari del proprio fuso orario d’origine, adattandoli pian piano al fuso del Paese in cui si è in visita.
  • Assicurazione: è raccomandabile sottoscrivere un’assicurazione che copra le spese medico-sanitarie e i danni che potrebbero accompagnare una crisi. Seguite questa precauzione soprattutto nel caso in cui la vostra destinazione sia al di fuori dell’Unione europea.
  • Sport consentiti: è possibile praticare running, trekking in montagna, tennis, padel o sport da spiaggia quali calcio e beach volley.
  • Attività sportive concesse ma a rischio, comunque moderato: se supervisionati da una persona adulta che può soccorrervi, sport quali nuoto, ciclismo, canottaggio, sci alpino e nautico sono consentiti.
  • Sport sconsigliati: gli sport che sottopongono ad un rischio maggiore sono quelli più estremi quali immersioni subacquee, arrampicate in alta quota, motociclismo, deltaplano o paracadutismo. Queste attività sono da evitare; praticabili solo in caso di parere neurologico positivo. – Fonte www.fondazioneveronesi.it –
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