Sul progetto di ripascimento della costa tra Foce Verde e Capoportiere e la possibilità tutt’altro che remota di perdere i 5,5 milioni di euro di fondi del CIPE, le forze di opposizione chiedono un consiglio comunale urgente. La richiesta è stata inviata al Presidente dell’assise civica, Raimondo Tiero, e alla Sindaca Celentano. I consiglieri comunali di Lbc, M5S, Pd e Per Latina 2032 chiedono una seduta monotematica in cui discutere della questione dell’erosione costiera e delle progettualità legate alla tutela della costa.
«Alla luce dell’archiviazione della procedura di VIA disposta dalla Regione Lazio a causa della mancata presentazione da parte del Comune della documentazione integrativa necessaria, invece di fare scaricabarile, l’esecutivo riferisca in aula su un tema cruciale per il nostro territorio e su come intende muoversi per scongiurare il definanziamento» affermano i consiglieri della minoranza lamentando l’impossibilità di trattare l’argomento nelle sedi istituzionali. «Come su altre questioni delicate e più scomode per la maggioranza, – sottolineano – le richieste di convocare sedute ah hoc inoltrate dall’opposizione restano inevase, con i presidenti delle commissioni interessate che si guardano bene dal calendarizzarle».
«In questa vicenda non si possono sottovalutare le responsabilità della giunta Celentano, che non è stata in grado di lavorare a questo progetto in modo preventivo. Per incapacità gestionale e pressapochismo, Latina rischia di perdere non solo risorse preziose per la difesa della sua costa e la ripresa dell’economia del litorale, ma anche l’opportunità attesa da vent’anni di mettere mano al problema dell’erosione. L’archiviazione della VIA, infatti, potrebbe mettere a repentaglio la realizzazione dell’intera opera che, da cronoprogramma concordato con la Regione, dovrebbe essere ultimata entro dicembre 2025».
Oltre che sul rischio definanziamento, i consiglieri richiamano l’attenzione sui 200mila euro stanziati nel 2022 per il ripascimento morbido, «annunciato da mesi come imminente, ma mai iniziato. Se le attività fossero partite a tempo debito, in primavera come previsto, l’intervento avrebbe salvato la stagione balneare degli stabilimenti della Polizia di Stato e del Nausicaa, gravemente danneggiati dalle mareggiate di marzo scorso. Ci sono delle precise responsabilità in capo agli assessori competenti Addonizio e Di Cocco, anche questo è urgente chiarire nel consiglio comunale richiesto».