Home Cronaca Esercitazioni militari nella riserva naturale: insorge l’ente Parco

Esercitazioni militari nella riserva naturale: insorge l’ente Parco

Le esercitazioni sono in programma per i giorni 7,8,12,13,15 e 16 di Giugno. Insorge anche il PD che chiede di sospenderle

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Il Parco Nazionale del Circeo ha inviato una lettera al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, oltre che ad altri enti, per quanto riguarda le esercitazioni militari previste nell’area dei Pantani d’Inferno. Nella lettera, a firma del presidente Giuseppe Marzano e del direttore f.f. Ester Del Bove, si esprime contrarietà rispetto alle esercitazioni militari programmate.

Queste sono in programma per i giorni 7,8,12,13,15 e 16 di Giugno nell’area che di conseguenza sarà interdetta, a stagione balneare iniziata. L’ordinanza del 235° Reggimento Addestramento Volontari “Piceno” è stata pubblicata sull’Albo Pretorio del Comune.

Non ci stanno neanche gli esponenti del PD locale, che in una nota chiedono di sospendere le esercitazioni militari, a fuoco mediante tiro con bomba a mano, previste per i primi giorni di giugno.

Il Capogruppo Giancarlo Massimi e il Segretario del Circolo di Sabaudia Luca Mignacca chiedono di sospendere immediatamente le esercitazioni militari previste nel mese di giugno nell’area del Poligono ai Pantani d’Inferno.

“Dopo molti anni  – dichiarano Massimi e Mignacca – apprendiamo che si torna a programmare esercitazioni militari in un’area umida protetta da convenzioni internazionali SIC e ZPS, all’interno dell’ecosistema del Parco Nazionale del Circeo.

Oltretutto – continuano gli esponenti del PD – le esercitazioni militari (a fuoco mediante tiro con bomba a mano) previste nei giorni 7,8,12,13,15 e 16 di Giugno durante la stagione estiva, comporteranno la chiusura delle attività economiche di supporto alla balnezione ricadenti nel perimetro compreso tra l’arenile e le s.de Bufalara – Diversivo Nocchia e Sant’Andrea, vietando l’accesso a chiunque.

Si tratta di una vicenda assurda – dichiarano Massimi e Mignacca – che dimostra, se mai ce ne fosse ancora bisogno – la necessita di procedere alla dismissione di un Poligono, oramai anacronistico, che risulta incompatibile con il contesto turistico-ambientale del lungomare e dell’ecosistema dunale già messo a dura prova dall’erosione costiera e dagli eventi metereologici.

Esprimiamo pertanto – concludono – pieno sostegno all’azione dell’Ente Parco e chiediamo al Sindaco Mosca, quale Presidente della Comunità del Parco, di levare la propria voce a tutela degli interessi ambientali ed economici della città”.

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