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“Ex mercatino via Verdi di nuovo abbandonato al degrado dopo la bonifica”, la denuncia di Lbc

Il movimento: "Lo stabile, privo di vigilanza e controlli, è tornato ad essere un luogo di rifugio per persone senza dimora"

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La situazione era stata segnalata già diversi mesi fa e il caso era stato affrontato anche in una specifica commissione Trasparenza. Da allora il Comune ha provveduto a una sanificazione e a una bonifica di tutti i locali e a una manifestazione di interesse per affidare la gestione dello stabile. Ma ad oggi le condizioni dell’ex Mercatino di via Verdi sono ripiombate in un assoluto degrado. La denuncia arriva ancora dai consiglieri comunali di Lbc Dario Bellini, Damiano Coletta, Floriana Coletta e Loretta Isotton.

“La situazione è sotto gli occhi di tutti e le immagini parlano da sole – spiegano – Lo stabile di via Verdi, privo di vigilanza e controlli, è tornato ad essere un luogo di rifugio per persone senza dimora, luogo di bivacco e di spaccio, con seri rischi per la sicurezza. Diverse sono state le segnalazioni che abbiamo ricevuto da parte di residenti e commercianti della zona. All’interno i locali sono addirittura allagati e sono ricomparsi materassi, sporcizia e rifiuti di ogni genere sia all’interno che nell’area esterna circostante, che è quella del parcheggio dell’ospedale, con conseguenti cattivi odori anche a causa del grande caldo. Torniamo dunque a denunciare questa situazione, perché l’amministrazione in questi mesi ha speso denaro pubblico, affidando un incarico extra all’azienda Abc, per sanificare tutti gli ambienti e procedere alla pulizia e alla bonifica della struttura e l’ha poi di nuovo abbandonata a se stessa, senza provvedere ad alcun controllo. Il risultato è che l’immobile è stato di nuovo occupato e le condizioni di degrado sono le stesse di prima”.

“Lo scorso maggio – aggiungono Bellini e Coletta – era stata pubblicata una manifestazione di interesse, di cui però non abbiamo più avuto notizie. Certo è che, se la struttura verrà prima o poi affidata, sarà necessario spendere ulteriori risorse per la sua messa in sicurezza, sempre che la situazione non peggiori ancora”.  

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