Fondi antierosione, Ciolfi chiede l’accesso agli atti

Le parole del capogruppo del M5S: "Basta con le difese d’ufficio, la Sindaca verifichi l’operato della sua squadra"

«Anche riguardo il piano di difesa della costa, per il quale rischiamo di perdere il finanziamento di 5,5 milioni di euro, la sindaca continua a difendere l’operato dei suoi assessori, ma è evidente che ignora i lavori delle commissioni del 3 agosto e del 5 settembre 2023, in cui era già emerso in tutta la sua gravità un quadro poco trasparente e le innumerevoli criticità che minavano il superamento delle valutazioni ambientali della Regione per questo progetto». Lo dice il capogruppo del M5S, Maria Grazia Ciolfi, che ha presentato una richiesta di accesso agli atti per vederci chiaro: «Dello studio integrativo richiesto dalla Regione per la procedura di VIA che il Comune non ha saputo fornire nei tempi previsti, sappiamo solo dalla stampa. Anche su questa vicenda nulla è stato comunicato nelle sedi istituzionali».

Nella commissione del 3 agosto era già emersa una realtà diversa dal progetto preliminare da 6,5 milioni di euro, approvato in giunta nel 2022 con l’allora assessora all’Ambiente Adriana Calì. «In quella sede il progettista incaricato, l’ing. Migliorino, ci ha presentato un progetto esecutivo con masterplan da ben 28 milioni di euro, quadruplicato nei costi perché aveva spiegato che era necessario realizzare opere più imponenti per ottenere risultati più efficaci e duraturi, con un allungamento della linea di costa di 20 metri. Lo stesso progettista aveva poi assicurato che, grazie a una convenzione stipulata con l’università Sapienza, dei cui oneri si era fatto carico, era stato redatto uno studio dell’unità fisiografica di costa che va da Capo d’Anzio al promontorio del Circeo che garantiva l’assenza di effetti negativi causati dalle opere sul tratto di costa adiacente».

«Nella stessa commissione – continua Ciolfi – l’assessore di Cocco ha spiegato che il Comune non poteva sostenere un costo di 28 milioni di euro, per questo era stato chiesto allo stesso studio di progettazione di realizzare un progetto a stralcio per 6,5 milioni di euro, che era già pronto e ci è stato presentato dall’Ing. Migliorino in quella commissione: si tratta di un progetto con pennelli più corti, senza barriere soffolte e senza ripascimento, con aumento della linea di costa di soli 8 metri, probabilmente insufficienti a garantire la tutela del nostro litorale e il ripristino degli stabilimenti mangiati dal mare. Ad ogni modo, anche l’assessore assicurava che gli studi che accompagnavano il progetto, realizzati dall’università, fossero adeguati per avviare la procedura di VIA in Regione».

La consigliera si chiede che fine abbiano fatto questi studi al netto dell’archiviazione della procedura da parte della Regione per la mancata presentazione delle integrazioni richieste. Da qui l’accesso agli atti protocollato in questi giorni. «La questione è di importanza strategica: sappiamo bene – sottolinea Ciolfi – che senza uno studio adeguato che garantisca l’indennità della costa adiacente non si può procedere, poiché i danni del passato sono ancora sotto gli occhi di tutti, con l’erosione nel tratto di spiaggia a sud dell’ultimo pennello, realizzato vent’anni fa».

«Rinunciare a questi fondi vorrebbe dire perdere l’unica opportunità per Latina dopo vent’anni di mettere mano al più grave problema che attanaglia la sua marina».

Il capogruppo M5S conclude evidenziando i fallimenti che l’amministrazione di centrodestra continua a collezionare, a danno dei cittadini e della città. «Latina si sta spegnendo poco a poco. Mancano il decoro, i servizi, la sicurezza, le attività produttive rischiano di restare senza ossigeno e nessuno ha più il coraggio di investire sul nostro territorio. Siamo reduci da una stagione balneare disastrosa, cui si aggiunge ora il rischio di non poter fronteggiare l’erosione perché l’unico finanziamento ottenuto con la precedente amministrazione, dopo le opere dei primi anni 2000, rischia di svanire nel nulla».

«Invece di una difesa d’ufficio a un operato mediocre dei propri assessori, la sindaca farebbe bene a pensare a come potenziare la sua azione amministrativa e anche la sua squadra».

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