Ecco come, insieme all’Avis Comunale di Sezze, le nuove generazioni si fanno promotrici della cultura della solidarietà.
Il concetto di partenza è molto semplice: riuscire a promuovere la donazione attraverso uno strumento che coinvolga il maggior numero possibile di persone. Se poi si riesce a unire anche l’importanza di mantenere stili di vita sani, ancora meglio. Ecco allora che lo sport è diventato l’alleato più importante per l’Avis Comunale di Sezze.
Tutto inizia qualche giorno fa quando i giovani, in particolare Paolo Borgi e Andrea Ceccano avviano una collaborazione da cui nasce “Un goal per la vita”. Di cosa si tratta? «Le squadre scendono in campo con il logo dell’associazione sulle maglie per una partita di pallone. Per noi, fin da subito, l’intento è stato molto chiaro: utilizzare lo sport come veicolo di informazione e promozione di questo gesto così semplice, ma prezioso per molti». E le cose sembrano funzionare anche lontano dai terreni di gioco. Chi è in prima linea per un impegno così straordinario sono i giovani. Oltre alle altre discipline, le nuove generazioni stanno diventando le promotrici di vere e proprie campagne di sensibilizzazione anche all’interno dei rispettivi nuclei familiari. Ma non solo.
«Il messaggio che vogliamo mandare è che chiunque, a prescindere da cosa fa, se è in buona salute può donare. Quindi, perché non farlo?». E i risultati stanno arrivando. Come racconta la Presidente Maria Giuseppina Campagna, «stiamo ricevendo tante richieste di ragazze e ragazzi che vogliono iscriversi ad Avis per iniziare a donare, così come tanti genitori». Sì, perché il senso di questo coinvolgimento è proprio questo «nell’organizzare incontri per spiegare cos’è Avis, cosa fa e perché la donazione è così importante. Mettiamo tanta passione in ciò che facciamo e siamo anche molto fortunati – confessa – perché ci troviamo in un luogo in cui c’è una forte sensibilità sul tema. La mia speranza è che sempre più realtà sposino il nostro progetto e che anche in altre parti d’Italia lo sport e i giovani diventino un binomio imprescindibile per promuovere la cultura del dono e per il futuro della nostra associazione».
