“Sta succedendo qualcosa di molto particolare presso il Tribunale di Latina. Le ragioni di questa mobilitazione, a codesta Presidenza ben note, meritano di essere portate a conoscenza dell’opinione pubblica, oltre che all’Amministrazione centrale cui sarà inviata la presente” lo comunica in una nota Vittorio Simeone, segretario della funzione pubblica CGIL di Frosinone e Latina.
“La Pubblica amministrazione – continua – a maggior ragione un ufficio giudiziario, deve ispirare la sua azione ai principi costituzionali della massima trasparenza ed efficienza. Ad esempio, la vigente normativa anticorruzione prevede la rotazione del personale che ricopre incarichi direttivi all’interno degli uffici. Questa Organizzazione sindacale ha chiesto ripetutamente che i direttori dei servizi non fossero “legati alla sedia” a tempo indeterminato, ma che ruotassero in base a criteri obiettivi e predeterminati. La risposta di codesta Presidenza è sempre stata di segno negativo e per noi ciò è inspiegabile. Ci lasci, altresì, perplessi la gestione degli incarichi extra lavorativi conferiti al personale di cancelleria. Ad esempio, nella materia dei fallimenti vengono affidati incarichi che producono significativi incrementi economici. Su questo tema abbiamo chiesto la massima trasparenza, suggerendo, invano, che sia istituito un registro pubblico, accessibile sul sito internet del Tribunale, con indicazione dei dipendenti incaricati dai giudici e soprattutto dei compensi ad essi riconosciuti. Analoga richiesta di trasparenza è stata avanzata dal Sindacato nella materia degli incarichi elettorali”.
“La rotazione degli incarichi elettorali – afferma – risponde a principi generali d’imparzialità e pari opportunità ed evita il rischio di creare una sorta “di professionisti delle operazioni di controllo elettorale”: ipotesi questa che il legislatore avversa per i pericolosi riflessi sulla democrazia del paese. Chiediamo, al riguardo, di verificare i nominativi dei dipendenti che, negli ultimi tre anni, sono stati incaricati di partecipare alle operazioni degli Uffici Elettorali Centrali. La situazione relativa alla Cancelleria Penale è critica: è a rischio la regolare tenuta delle udienze penali. Risultano assegnati alla cancelleria penale soltanto 10 dipendenti, a fronte di 90 udienze mensili: i dipendenti lavorano “35 giorni al mese” se si considerano le ore di straordinario accumulate durante le udienze che si protraggono, sovente, ben oltre l’orario di servizio dei dipendenti, talvolta, sino a tarda sera. La sproporzione tra carichi di lavoro e personale risulta evidente: ben 5 dei 10 dipendenti, assegnati al penale, sono oberati dalla cura di parenti affetti da handicap grave (L. 104/92). Ci sia consentito di riferire la battura che circola nei corridoi del Tribunale di Latina: le udienze penali si basano sul “nubilato e sul celibato” dei cancellieri la cui vita sociale è ristretta in ambiti sempre più angusti. Eppure mai come oggi il Tribunale di Latina, nel suo complesso, vanta una evidente abbondanza di personale: negli ultimi mesi hanno preso servizio oltre 60 neo assunti. A fronte delle suddette criticità la Presidente rifiuta il Tavolo di confronto con i Sindacati, anche su importanti materie come l’orario di lavoro. Tale chiusura al dialogo sarà contrastata con gli strumenti che la vigente normativa consente: in data 6/6/2023, dalle ore 13.00 alle ore 14.00, il Personale terrà un SIT – IN dinanzi al Palazzo di Giustizia; in data 7/6/2023 e per 30 giorni è indetto lo SCIOPERO DELLO STRAORDINARIO e delle MANSIONI del personale addetto alla cancelleria penale. La nostra è una azione di lotta a difesa dei legittimi interessi dei Lavoratori e dei diritti dei Cittadini ad un servizio giustizia più efficiente e trasparente” conclude Vittorio Simeone.