Home Politica Il Pd del Lazio si affida a Daniele Leodori ma perde D’Amato

Il Pd del Lazio si affida a Daniele Leodori ma perde D’Amato

Il candidato alla presidenza della Regione non ha gradito la partecipazione di Elly Schlein alla manifestazione del M5S

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Oltre il 95% degli iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico del Lazio chiamati alle urne hanno dato la loro preferenza a Daniele Leodori, che diventa segretario regionale dei dem. Leodori ha sconfitto nettamente l’avversario, il consigliere capitolino Mariano Angelucci, nelle Primarie alle quali hanno votato in oltre 50mila.

Ex vicepresidente della Regione nell’ultima giunta Zingaretti, attuale vicepresidente del Consiglio regionale, Leodori ha vinto con 5 liste a suo sostegno: “Lazio Democratico”, “Rete Democratica”, “Leodori, a Sinistra”, “Uniti a Sinistra per la Costituente”, “Il Pd delle Opportunita’”. “Ringrazio il popolo del Partito Democratico che mi ha indicato ai gazebo come nuovo segretario regionale. Tante persone hanno partecipato a questa bella giornata di democrazia, che è stata possibile grazie al lavoro e all’incredibile disponibilità dei nostri militanti e volontari”, ha commentato il neoeletto.

“Ora al lavoro, insieme, per un Partito all’altezza delle nuove sfide che abbiamo davanti: lavoro, giustizia sociale e ambientale, diritti. Adesso il Partito Democratico del Lazio è in condizione di voltare pagina e superare gli errori, le difficoltà e le sconfitte importanti che hanno segnato l’ultimo anno e mezzo”, ha commentato Mario Ciarla, capogruppo Pd nel Consiglio regionale del Lazio. La felicità per l’elezione di Daniele Leodori è stata, però, diminuita dalla decisione di Alessio D’Amato di lasciare il partito. L’ex candidato presidente alle scorse elezioni regionali ha deciso di abbandonare l’assemblea a causa della partecipazione della segretaria nazionale Elly Schlein alla manifestazione di sabato scorso indetta da Giuseppe Conte e il Movimento Cinque Stelle sulla precarietà del lavoro. Non digerite, in particolare, le parole dell’ex premier sull’Ucraina e quelle di Grillo sulle brigate di cittadinanza: “Brigate e passamontagna anche no. È stato un errore politico partecipare alla manifestazione”, ha scritto su Twitter l’ormai ex esponente del Partito Democratico, che chiude così la sua militanza nel partito.

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