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“Il tempo dell’ascolto” apre la strada a un tavolo operativo contro il disagio giovanile

Ciolfi e Sarracino: "Soddisfatti per la grande partecipazione e la disponibilità a fare rete di tutte le componenti"

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Un’occasione preziosa di ripartenza sul fronte del contrasto al disagio giovanile, un fenomeno sfaccettato e complesso che chiama in causa tutti gli attori coinvolti in maniera operativa. È quella offerta dal convegno “Il tempo dell’ascolto”, tenuto questa mattina al circolo cittadino su iniziativa dei capigruppo M5S dei comuni di Latina e Cisterna, Maria Grazia Ciolfi ed Elio Sarracino.

Grande partecipazione all’evento che ha visto un parterre ricco e variegato avvicendarsi negli interventi. Come da programma ha aperto la giornata il sindaco di Latina, Matilde Eleonora Celentano: «C’è necessità di affrontare a livello multidisciplinare le causa che provocano i disagi giovanili affinché episodi gravissimi come quelli avvenuti nell’ultimo periodo in città non si verifichino più». A seguire gli interventi del Terzo Settore con Susanna Bianchini, responsabile del consultorio diocesano; Lisa Perillo dell’associazione “Io sono Enea”; Sonia Nasso, referente per Assipromos; Michela Verga, presidente provinciale Unicef.

Di impatto lo speach del garante dell’infanzia e adolescenza regionale, Monica Sansoni: «La grande partecipazione odierna testimonia che il tema è particolarmente sentito. Importante raccogliere i segnali spia che i ragazzi lanciano e che abbiamo il dovere e l’obbligo di prendere in carico». A chiudere il secondo panel di contributi Carla Cerroni, project manager del progetto Farò del Comune di Latina.

Ampio anche lo spazio riservato agli interventi politici, aperto dall’assessore alle Politiche giovanili e allo Sport Andrea Chiarato e proseguito con gli assessori al Welfare dei comuni di Cisterna e Latina Stefania Krilic e Michele Nasso. A chiudere il consigliere regionale capogruppo M5S Lazio, Adriano Zuccalà: «È compito delle istituzioni farsi carico degli adulti del futuro e investire nei territori, a partire dalle scuole. Dobbiamo cambiare approccio: bene i progetti delle associazioni che contrastano il disagio giovanile, ma dobbiamo fare in modo che la scuola diventi il progetto».

Apprezzato anche il contributo del presidente della Provincia, Gerardo Stefanelli, che ha sottolineato la volontà di abbattere la distanza tra giovani cittadini e istituzioni e la necessità di parlare più di speranza che di paura.

«Siamo particolarmente soddisfatti – commentano i consiglieri Ciolfi e Sarracino – di come tutte le componenti abbiano aderito e condiviso le istanze sollevate durante il convegno, sintomo che la volontà di fare rete travalica steccati e confini ideologici. Per la prima volta, come qualcuno ha colto, l’intento è di impegnarsi concretamente e immediatamente sul tema del disagio giovanile».

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