Immigrazione, a Sabaudia incontro con la comunità Sikh su lavoro, dignità, integrazione

All'evento sono intervenuti anche il Sindaco Alberto Mosca e l'assessore regionale all'agricoltura Enrica Onorati

Si è svolto mercoledì scorso nella biblioteca comunale di Sabaudia, provincia di Latina, l’evento “Sikh: lavoro, dignità, integrazione”, promosso dal Centro Studi e rivista Confronti e dalla Fai, federazione agroalimentare e ambientale della Cisl. Al centro dell’incontro, le riflessioni attorno al volume “Sikhismo”, curato da Katiuscia Carnà. “Abbiamo ottenuto un riconoscimento della nostra religione ma mancano ancora molti passaggi da fare”, ha detto Karamjit Sing Dhillon, leader della locale comunità Sikh, aggiungendo che “nel territorio pontino tanti giovani Sikh lavorano e creano nuovi posti di lavoro, inoltre sono legati alla società italiana perché anche i loro nonni hanno combattuto al fianco di tanti italiani, così come in altre realtà d’Europa”.

Il sindaco di Sabaudia Alberto Mosca ha ricordato che il 70% del Pil pontino è prodotto dal settore agroalimentare, in cui il 65 – 70% delle cooperative è composto da lavoratori di origine extracomunitaria, oggi inseriti nel tessuto sociale. “Nel 2023 – ha detto – sono stati anche prorogati giustamente i fondi per il progetto Perla, promosso e guidato dalla Regione Lazio, per costruire una rete integrata tra servizi pubblici e del privato sociale con l’obiettivo di contrastare e regolarizzare i fenomeni di lavoro irregolare”. Inoltre, ha sottolineato il sindaco, “proprio perché crediamo nell’integrazione e nel ruolo delle comunità straniere, il comune ha previsto un ulteriore inserimento nell’organico dei servizi sociali di un mediatore culturale”. Altro punto, “promuoviamo la destinazione di infrastrutture all’housing sociale, consentendo l’uso di locali a chi presta attività lavorativa dentro cooperative agricole”. Infine, ha sottolineato il sindaco, “va detto che nessun problema particolarmente rilevante in termini di sicurezza pubblica è stato mai causato dalla comunità Sikh, aspetto importante che denota la buona convivenza sul territorio”.

L’assessora regionale all’agricoltura, Enrica Onorati, ha ribadito l’importanza di “garantire a tutti servizi e opportunità”, e ha sottolineato la resilienza dei lavoratori agricoli che anche durante la pandemia hanno garantito il cibo agli italiani: “Se l’agricoltura è stata in grado di produrre in continuità è grazie ai lavoratori e alle comunità come quella Sikh, per questo continueremo a sostenere anche economicamente questo settore e le buone pratiche di integrazione e sviluppo. Con i lavoratori sikh, in particolare, emerge da tempo la condivisione di un forte legame verso la terra e gli animali, che ha reso questa comunità protagonista della nostra agricoltura e nella zootecnia. Il caso dei Sikh può essere un modello perché dimostra che si può imparare a stare insieme e convivere”. Quanto al ruolo delle istituzioni, Onorati ha sottolineato “l’importanza di contrastare insieme il dumping, che fa perdere valore al cibo e alle persone che lavorano, ma anche di affrontare la sfida per l’ambiente e quella demografica, visto che anche l’invecchiamento della popolazione italiana pone sfide in termini di virtuoso incontro tra culture e ricambio generazionale”. Nel Pil pontino il cibo e le filiere agroalimentari giocano un ruolo determinante. A maggior ragione per Onorati le istituzioni non possono esercitare il ruolo delle forze dell’ordine, ma come i sindacati possono e devono agire a monte “creando le condizioni per la legalità e la buona occupazione”.

Per il Segretario generale della Fai-Cisl Latina, Islam Kotb, “è fondamentale per ottenere nuove conquiste sul piano dei diritti e del lavoro che si agisca per la legalità”. Nel settore agroalimentare, ha ricordato il sindacalista, “abbiamo dalla nostra parte anche gli enti bilaterali territoriali, che possono aiutarci a rendere inutili gli intermediari che agiscono nell’illegalità e favoriscono lo sfruttamento”. Kotb ha ricordato la nuova campagna della Fai Cisl Latina, le “domeniche della tutela”, con la quale il sindacato presidiando il territorio con il proprio camper “esprime ancora di più il compito di organizzazione della prossimità”. Oggi “serve una reale sinergia con la quale dobbiamo far conoscere i contratti per poi farli applicare, fermando il caporalato e il dumping sociale messo in atto da chi applica contratti pirata. È paradossale che tante imprese agricole lamentino una forte mancanza di manodopera: gli enti bilaterali territoriali assieme alle istituzioni devono farsi parte attiva per arrestare il lavoro nero, facilitare il mercato del lavoro, mettere in campo strategie formative coinvolgendo anche le scuole, ad esempio per alfabetizzare i migranti alla lingua italiana”.

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