Lo scrittore Gian Luca Campagna si aggiudica col romanzo ‘In viaggio con la morte’ (Mursia) il prestigioso premio della critica al Premio letterario Roma International organizzato dall’associazione Pegasus.
Per lo scrittore e giornalista di Latina è il secondo premio della critica ricevuto in breve tempo per il romanzo dopo essersi aggiudicato quello del Premio letterario Città di Ladispoli. La giuria ha indicato nel romanzo di Campagna quella capacità di trattare con un linguaggio differente un tema così divisivo e ostico come quello del suicidio assistito,
Infatti, il romanzo ‘In viaggio con la morte’ si contraddistingue perché è un romanzo originale, che ha come tema centrale il diritto alla vita contrapposto al diritto alla morte, “non decidiamo dove nascere ma possiamo decidere quando e dove morire” dice a un certo punto del romanzo Carla, la protagonista che si batte per porre fine alla sua esistenza, contrapponendosi a Gianni, il suo accompagnatore, che cerca in ogni modo di dissuaderla dal suo proposito prima di arrivare alla clinica della dolce morte in Svizzera, a Paradiso, nel Canton Ticino, dopo aver esaudito gli ultimi cinque desideri della donna.
“La giuria ha voluto premiare quello stile e linguaggio differenti che si inseguono e si intrecciano in ogni parte del romanzo – ha detto Gian Luca Campagna, che ha ricevuto il premio sabato 15 marzo in una prestigiosa cerimonia al Teatro Ghione di Roma -. È stata apprezzata anche la volontà di trattare un tema così difficile perchè prima che una battaglia politica il diritto al suicidio assistito appartiene a una conquista sociale e civile. Poi, trattare questo tema come si conviene a quando si affronta tutti i giorni la vita ha reso più credibile romanzo, trama e personaggi, poiché accanto al dramma e alla tragedia ecco che inevitabilmente, come ci insegna il quotidiano, esiste l’ironia, la resilienza, le risa”.
La trama è intrigante come i romanzi cui ci ha abituato lo scrittore nato a Latina. Siamo a Roma, oggi. Carla, vedova e malata terminale, contatta il giornalista Gianni Colavita che dieci anni prima ha seguito l’omicidio rimasto irrisolto del figlio. La richiesta è insolita quanto la convocazione: la donna gli chiede di essere accompagnata nel suo ultimo viaggio a Paradiso, nella Svizzera ticinese, dove ha prenotato il suicidio assistito in una clinica della dolce morte. Determinato a risolvere il vecchio delitto, sebbene dilaniato dai dubbi, il cronista decide di assecondarne le volontà e accetta ma solo a patto che il viaggio si trasformi in un’avventura per esaudire gli ultimi cinque desideri di Carla. Così, a bordo di una spider, la strana coppia inizia a collezionare frammenti di un puzzle che li riporterà ai fatti di dieci anni prima. Toccheranno Acquasparta per assaporare l’ultima cena nel casale d’infanzia della donna; quindi, arriveranno al borgo medievale di Bòlgheri, per proseguire per Venezia sulle tracce di un antico libro fino a toccare le spiagge della Normandia. E poi la Svizzera, per esaudire l’ultimo, disperato, desiderio di questo tour della morte. E risolvere finalmente il caso del figlio assassinato 10 anni prima.
Ma perché un romanzo con un tema così divisivo? “Il romanzo per me resta impegno sociale -risponde Gian Luca Campagna-. Così, sì confeziono una storia nera ma affronto una tematica divisiva come quella dell’eutanasia, questo perché nel tempo ho maturato l’idea che la narrativa non può ridursi solo a essere cassa di risonanza per un intrattenimento fine a sé stesso, credo nell’efficacia della letteratura, che pone sul piatto delle discussioni temi importanti affrontati con un minimo di leggerezza e con la forza della seduzione, proprio per incoraggiare i lettori più ritrosi. Lo scrittore deve affrontare temi attuali, anche scomodi, prendere posizione, non solo raccontarli, non ci si può solo specchiare in ciò che più piace ma avventurarsi anche su sentieri inesplorati”.
Il nuovo romanzo di Gian Luca Campagna uscirà il prossimo 25 aprile, si intitola ‘Il giardino dei nani solitari’ (Arkadia Editore), ha per protagonista il suo personaggio seriale, l’anarcodetective sentimentalmente anoressico José Cavalcanti: un romanzo d’avventura, tratteggiato in modo ironico e scanzonato, che ha come tema l’essere o no childfree.