“Io Donna, io Mamma, noi CAPACI”, la giornata della legalità a Terracina con la Quarto Savona 15

In piazza i resti dell'auto della scorta del Giudice Giovanni Falcone su cui viaggiavano Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo

Una giornata della legalità speciale a Terracina con l’iniziativa “Io Donna, Io Mamma, Noi CAPACI” che ha visto per tutta la giornata di ieri in piazza Garibaldi la teca della Quarto Savona 15, quello che resta dell’auto della scorta del Giudice Giovanni Falcone su cui viaggiavano Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. L’evento, per commemorare le vittime delle stragi di mafia e al tempo stesso celebrare la figura della mamma, è stato organizzato dall’Associazione Nazionale Polizia di Stato – Sezione di Terracina in collaborazione con il Centro Nazionale Sportivo Libertas di Latina con il patrocinio del Comune di Terracina. La cerimonia solenne in piazza alla presenza del Prefetto di Latina Maurizio Falco, delle autorità e dei rappresentati di tutte le forze dell’ordine. Sul palco Tina Montinaro, la moglie del caposcorta Antonio, che ha lanciato un appello al rispetto delle istituzioni. Dietro ogni poliziotto, ha sottolineato, c’è una famiglia, e le scelte di suo marito Antonio sono quelle che le permettono oggi di camminare a testa alta e con la schiena dritta. Dopo la cerimonia gli ospiti sono stati ricevuti dagli studenti dell’IPS Filosi. La serata si è conclusa con il “Gran Concerto della Banda Musicale” città di Terracina. In piazza, durante la giornata, erano presenti anche la Lamborghini della polizia di Stato e il Camper Azzurro della Polizia Stradale.

«Il mio primo grazie va a Tina Montinaro, la moglie del caposcorta Antonio morto nella strage di Capaci. Grazie per il suo impegno, perché continua a percorrere chilometri in tutto il Paese per affermare il valore della memoria e dell’impegno contro la criminalità organizzata. Un ringraziamento agli organizzatori, al Prefetto Falco per la sua presenza e per le sue parole, come anche per tutte le autorità intervenute. In questa giornata ho voluto ricordare una frase del Giudice Falcone a me molto cara: “Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che, quando c’è da rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”. Mi è molto cara perché proprio questa frase mi ha dato la spinta per decidere di intraprendere l’avventura che mi ha portato a diventare il Sindaco della nostra Città. Le parole di questo grande Uomo, e il suo esempio, mi hanno spinto a rimboccarmi le maniche e a metterci la faccia, parole che devono essere di ispirazione per tutta la nostra Comunità. Tutti abbiamo il dovere morale di rimboccarci le maniche.  Quelli che mi sono vicino sanno che è stata mia intenzione fin dal primo giorno di intitolare un luogo della nostra Città alla memoria dei Giudici Falcone e Borsellino. E su questo continuerà il mio impegno. Perché ritegno giusto e doveroso che nella nostra Terracina ci sia un luogo che ricordi sempre questi due grandi uomini, le loro scorte, e tutti quelli che hanno dato la loro vita per il bene di tutti noi», ha dichiarato il Sindaco di Terracina Francesco Giannetti.

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