“I temi dell’agricoltura sono quotidianamente al centro delle mie attenzioni. Non a caso avevo predisposto una mozione sulla moria dei kiwi che di concerto con l’assessore Giancarlo Righini ho deciso di non presentare. In vista dell’audizione del 7 settembre in commissione Agricoltura convocata proprio su questo tema da parte mia c’è l’intenzione di avanzare proposte ed offrire soluzioni.
In primis alla questione inerente la morìa del kiwi. La crescita esponenziale della ‘moria’ che sta colpendo l’apparato radicale delle piante di actinidia nel territorio pontino ha portato alla morte una parte importante del patrimonio produttivo esistente. La velocità con cui il fenomeno si sta espandendo impone una risposta efficace in tempi rapidi. Il Lazio in particolare e la provincia di Latina rappresentano una eccellenza nella produzione nazionale del kiwi riconosciuto anche con il marchio Igp. Il fenomeno della moria rischia di provocare una situazione di grave crisi non soltanto locale o regionale, ma nazionale, per un settore che rappresenta per la regione Lazio e per la provincia di Latina una fonte economica primaria (circa 4 milioni di quintali di kiwi prodotti per un volume di affari di circa 500 milioni di euro solo nella provincia pontina).
A mio parere non basta puntare solo su misure con effetti provvisori come lo stato di calamità naturale, ma bisogna dare la possibilità di reimpiantare le colture. La soluzione alla moria potrebbe essere rappresentata dall’utilizzo di un portinnesto, possibilmente diverso dal modello Hayward, che non appare efficace nel superare il problema. Le aziende danneggiate vanno sostenute anche attraverso l’indizione di bandi ad hoc per il reimpianto del frutto con tecniche nuove. Interventi da finanziare attraverso i fondi del Psr 2023/2027.
Allo stesso modo esprimo forte preoccupazione per il fenomeno della Peronospora, la malattia della vite che a causa delle forti piogge di primavera si sta diffondendo in diverse regioni italiane, così come rilevato dall’Osservatorio di Unione Italiana Vini. Il settore vitivinicolo nazionale e locale, per la provincia di Latina, ha bisogno di urgenti interventi per sostenere gli agricoltori, vittime dei danni prodotti dalla peronospora viticola che in alcuni casi raggiungono l’80% della produzione delle singole imprese. Le aziende vitivinicole si trovano davanti ad una crisi dovuta, concretamente, ad una mancata produzione con perdite gravissime che si ripercuoteranno anche a livello economico su tutto il territorio ed è per questo che bisogna intervenire subito per sostenerle.
Ma anche in questo caso, a mio parere, non basta far riconoscere lo stato di calamità in questa fase emergenziale seppur sicuramente importante. Non possiamo sempre ricorrere a interventi ‘tampone’, ma occorre ridefinire l’uso di strumenti assicurativi e mutualistici a tutela delle imprese colpite. Servono soluzioni durature nel tempo e che diano certezze agli agricoltori. Bisogna quindi sensibilizzare ed incentivare i nostri agricoltori ad assicurarsi. Oggi purtroppo nonostante i costi assicurativi per il 70% vengono rimborsati dal ministero, assicurare le proprie colture è una pratica ancora poco utilizzata. A mio avviso bisogna lavorare insieme alle associazioni di categoria, affinché si incentivi la stipula di assicurazioni. C’è da considerare che nel Lazio le aziende coperte da assicurazione sono appena il 18 per cento del totale. Un dato molto più basso rispetto a tante altre Regioni che arrivano al 30 per cento e su cui dobbiamo lavorare anche con una campagna informativa. La diffusione dell’assicurazione è un fattore positivo, da implementare e incentivare.
Possiamo pensare a introdurre dei fondi per abbattere buona parte del costo dei premi assicurativi a carico degli agricoltori (che ad oggi ammonta al 30% del costo assicurativo). Ed a mio avviso è necessario individuare misure e supporti da parte della Regione Lazio. Il governo su tale problematica ha stanziato una prima somma; quindi, ha aperto un capitolo ad hoc sul bilancio dello Stato. Considero apprezzabile l’attivazione degli interventi compensativi del Fondo di solidarietà nazionale a favore delle imprese viticole che, a causa dell’andamento stagionale particolarmente umido della primavera 2023, hanno subito danni alle produzioni di uva a causa di attacchi di peronospora. Altre risorse come già programmato dall’assessore regionale Righini saranno stanziate anche dalla regione Lazio.
Al contrario, credo che occorra evitare fughe in avanti come quella del consigliere La Penna. Lui in particolare, come esponente del Pd e sostenitore della precedente maggioranza di centrosinistra, dovrebbe spiegarci cosa ha fatto l’amministrazione Zingaretti negli anni precedenti. La Penna non è anche lo stesso consigliere regionale appartenente all’ex maggioranza della disastrosa gestione Zingaretti? Cosa ha fatto di concreto in 10 anni per il comparto agricolo? Gli agricoltori pontini e non solo hanno assistito a 10 anni di promesse mai mantenute. Ma solo dichiarazioni d’intenti mai tradotte in fatti. Si è preferito solo gettare fumo negli occhi, senza mai risolvere i problemi. Noi dobbiamo agire in modo opposto. Analizzare i temi nello specifico, proporre rimedi e risolvere i problemi”.
Lo dichiara in una nota Enrico Tiero, vice portavoce regionale di FdI, presidente della commissione Sviluppo economico e Attività produttive, nonché membro della commissione Agricoltura del Consiglio regionale del Lazio.