Si è svolto presso la sede dell’Azienda Dimostrativa Sperimentale Arsial di Velletri, il primo dei due incontri dal titolo “La Biodiversità incontra i vitigni resistenti”.
Alla presenza di viticoltori, esperti del settore e addetti ai lavori, si sono degustati 12 vini provenienti da vitigni biodiversi del Lazio a bacca bianca: Maturano Bianco, Reale Bianca, Cimiciara, Petroveccia, Tostella e Capolongo b., prima in purezza e poi tagliati con un 15% di vitigno resistente Soreli.
La degustazione è stata guidata da tecnici Arsial e Crea/Ve. In sala anche i ragazzi dell’alberghiero I.P.S.S.A.R. Ugo Tognazzi di Velletri che hanno aiutato nel servizio.
Tutti i vini proposti nella masterclass sono stati ottenuti dalla vinificazione delle uve prodotte nel “Vigneto Biodiversità”, impiantato all’interno dell’azienda Arsial di Velletri.
I vitigni autoctoni con le loro caratteristiche uniche, espressione massima del territorio nel quale vivono, sono ormai diventati un valore aggiunto per l’economia locale, promuovendo la sostenibilità e la valorizzazione del territorio stesso. Negli ultimi anni poi si è assistito ad un aumento di interesse per i vitigni resistenti che sono stati selezionati per resistere a malattie come la peronospora e l’oidio, per ridurre l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti chimici e per adattarsi ai cambiamenti climatici.
Per Arsial il futuro della viticoltura è proprio qui, è dato dall’unione di questi due elementi, vitigni autoctoni e vitigni resistenti.
La coltivazione di vitigni autoctoni e resistenti nel Lazio, dunque, non solo è importante per preservare la biodiversità, ma anche per produrre vini di alta qualità in modo sostenibile e con caratteristiche peculiari.
Prossimo appuntamento dedicato ai rossi: martedì 5 dicembre ore 10.00 sempre presso la sede dell’Azienda Dimostrativa Sperimentale Arsial di Velletri.