La morte negata, il docufilm che ha fatto discutere tutta Italia arriva a Fossanova

I parenti delle vittime dello stato di emergenza Covid 19 rivelano drammi e tragedie subite. Al termine il dibattito con medici e avvocati

“Ho mio padre in ospedale per Covid, ho capito cosa sta accadendo.. .Io ho perso mia mamma l’anno scorso, adesso capisco come sono andate davvero le cose…”

Il docufilm ‘La morte negata’, che riporta le testimonianze dei parenti delle vittime dello stato di emergenza durate la ‘pandemia’, sta facendo il giro delle sale di tutta Italia dando risposte, seppur drammatiche, a tante, troppe domande. Da una parte la sofferenza e lo sconcerto di chi non ha potuto assistere i propri cari in ospedale, di non aver potuto sapere la verità su morti ‘strane’, di persone ricoverate per l’infezione virale o anche per cause più banali, e letteralmente ingoiate dall’istituzione per essere restituite nei casi più fortunati come cadaveri e in tanti altri come cenere.

Dall’altra, un documentario dallo stile asciutto, che non concede nulla alle facili emozioni, ma punta sulla sola forza della verità. Nessuno infatti ha bisogno di fare cassa con questa opera grazie anche alle offerte e allo sponsor SpecialByo, linea di prodotti per la salute che sostiene l’informazione indipendente, la ricerca medica libera e l’impegno per la libertà (www.specialbyio.it).  Chi ha realizzato ‘La morte negata’, il produttore Alessandro Amori, con la sua Playmastemovie, rende disponibile il film gratuitamente, e chi organizza le proiezioni opera per iniziativa volontaria. Da ottobre ad oggi ‘La morte negata’ è stato visto da oltre 3000 persone. Ogni volta, sul palco, dopo la proiezione, ci sono medici, avvocati e perfino in qualche caso sacerdoti,disponibili al dibattito sulle questioni che il film scoperchia.

Domenica 14 gennaio l’opera arriva a Fossanova Priverno (LT), con il Patrocinio del Comune di Priverno. Sarà proiettata alle 15,30 nella sala convegni dell’abbazia di Fossanova. Prenotazioni: mob. 3892119947

Organizzatrice la signora Gianna Tramentozzi che spiega così il suo impegno: “Sono una cittadina che ha gestito per diversi anni attività di bar e ristorazione nella frazione di Capocroce organizzando diversi eventi. Sono stata imprenditrice fino ad aprile 2020, quando la gestione della ‘pandemia’ ha portato, con una lenta agonia, alla “morte” della mia attività messa su con sacrificio. Sono stata definita complottista, negazionista, novax per aver manifestato i miei dubbi sui protocolli di Stato e la vaccinazione obbligatoria. Sono una persona che vive di regole e sono consapevole che durante un’emergenza sanitaria può essere giusto che vengano adottate delle linee guida, ma tutto deve avere una logica e soprattutto una coerenza. Nel momento in cui è stata violentata anche la libertà di pensiero ho trovato la forza per iniziare la mia battaglia. Una battaglia che ho sempre detto, non dà meriti, non dà medaglie o trofei, ma che ha lo scopo di dare forza e speranza a chi sta ancora soffrendo e lottando”.

Al termine del film, il pubblico potrà confrontarsi con diversi esperti che animeranno il dibattito:

Alessandro Amori, produttore e regista
Antonio Porto segretario generale nazionale O.S.A. Polizia
Dott. Nino Pignataro, medico terapie domiciliari
Dott. Luca Perini, medico odontoiatra
Dott. Mauro Mantovani, bioimmunologo
Katia Ceccaccio, avvocato
Dott.ssa Paola Ponzo, psicologa e psicoterapeuta
Dott. Giuseppe Barbaro, medico ospedaliero (medicina interna e cardiologia)
Dott.ssa Valeria Arcudi, neuropsicologa, volontaria Gruppo terapie domiciliari

Presenta e modera: Alice Lazzarini

Sinossi ‘La morte negata’: durante lo stato di emergenza Covid19, le linee guida e i protocolli imposti dal governo hanno impedito ai familiari di seguire la degenza in ospedale dei propri cari, in molti casi perfino di comunicare telefonicamente con loro e di poter vedere il corpo del defunto in quanto consegnato in un sacco nero. Questo ha contribuito ad interrompere il fisiologico processo di elaborazione del lutto con gravi ripercussioni psicologiche e sofferenze.

Playmastermovie

Chiunque può utilizzare gratuitamente i documentari di denuncia di Playmastermovie, società benefit, perché la casa di produzione li ritiene un bene per la collettività e anche i vari organizzatori delle proiezioni operano come volontari, senza scopo di lucro. Eventuali offerte vanno quindi a sostenere le spese che si cerca di coprire anche con il crowdfunding.

Questa è la mission di Playmastermovie: attraverso linguaggi del racconto cinematografico e televisivo, produrre e diffondere contenuti di informazione indipendente promuovendo spazi di libera espressione, per fornire chiavi interpretative della realtà che possano creare consapevolezza e favorire l’evoluzione etica della nostra società. Playmastermovie si avvale della collaborazione di giornalisti, blogger, filmmaker e canali di informazione.

Alessandro Amori ha lavorato vent’anni da montatore per i maggiori network italiani del settore, per poi cimentarsi nella realizzazione di documentari come regista e filmmaker. Nel 2016 ha dato vita a Playmastermovie quale progetto innovativo e indipendente che nel 2020 è diventata anche una piattaforma online www.playmastermovie.com dove si rendono disponibili le produzioni. “Invisibili” ha registrato oltre 450 proiezioni in tutta Italia e all’estero con un’affluenza di circa 100.000 persone ed è tuttora distribuito nel circuito cinematografico. Attualmente è in lavorazione il film ‘Non è andato tutto bene’: cronaca dei 3 anni più drammatici per il nostro Paese, dalla Seconda Guerra Mondiale.

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