Latina in festa per i 100 anni di Antonio Gnasso

Per l'occasione, il sindaco Celentano con gli assessori Chiarato e Tesone e il consigliere regionale Angelo Tripodi, gli ha fatto visita

Il cittadino di Latina Antonio Gnasso compie oggi 100 anni. Per l’occasione, il sindaco Matilde Celentano, accompagnata dagli assessori Andrea Chiarato e Francesca Tesone, insieme al consigliere regionale Angelo Tripodi, gli ha fatto visita presso la sua abitazione, rivolgendogli gli auguri da parte dell’intera amministrazione comunale.

LA STORIA

Antonio Gnasso, nato ad Aversa (Caserta) il 29 luglio 1923, è residente a Latina dal 1946. Si è trasferito nella città nuova per motivi di lavoro, avendo vinto il concorso per un impiego al Catasto. A Latina va ad abitare nell’edificio Ina che si affaccia su piazza San Marco, dove tuttora risiede: conosce Marisa D’Alfonso, una vicina di casa, e se ne innamora. Con lei convola a nozze il 14 ottobre 1950. Dal loro matrimonio nascono quattro figli: Pina, Andrea, Paola e Francesca. La famiglia con il tempo si allarga: arrivano sette nipoti e due pronipoti, di cui l’ultima – Bianca – nata pochi giorni fa, il 25 luglio 2023.

Nella storia di Antonio, cittadino esemplare, c’è anche il triste ricordo della guerra. A soli 18 anni si arruola e parte per la Grecia, ma dopo l’armistizio viene deportato in Germania dove resta prigioniero per due anni. Liberato dagli alleati, torna ad Aversa e completa il liceo Classico. Antonio è un ragazzo brillante, sa che si deve impegnare per trovare un lavoro. E lo cerca a Latina, perché Latina è partita da zero da pochi anni e c’è bisogno di personale negli uffici della pubblica amministrazione. Antonio partecipa a tutti i concorsi e ne vince parecchi. Poi sceglie: il Catasto.

LA FESTA

Oggi per la famiglia Gnasso è un giorno davvero speciale. Moglie, figli, nipoti e pronipoti riuniti per festeggiare un marito, un padre, un nonno e un bisnonno. Tanti ruoli per una sola persona, fulcro di immenso amore. Antonio si lamenta con il sorriso sulle labbra e dice, scherzando: “Ho 10 anni, non cento. I miei figli si sono sbagliati, hanno messo uno zero in più”.

“In questa famiglia – afferma il sindaco Matilde Celentano –respiro un’aria pura, fatta di sani principi e legami saldi. Ad Antonio auguro di continuare ad essere una luce di speranza per la sua famiglia e memoria viva per le nuove generazioni della nostra comunità”.

Antonio e Marisa si commuovono. La pergamena del Comune di Latina, la targa della Regione Lazio, la torta, le candeline… Ma con un applauso le lacrime svaniscono e la festa continua, mentre arrivano anche i vicini di casa a rendere omaggio ad Antonio.

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