Home Attualità Latina – Nel fine settimana il congresso nazionale dell’Arcigay

Latina – Nel fine settimana il congresso nazionale dell’Arcigay

“Una comunità in movimento, la nostra rivoluzione gentile”; questo il tema scelto dagli organizzatori dell'evento che si terrà al l'hotel Europa

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È in programma per il fine settimana, quindi oggi, domani e domenica, il XVII Congresso nazionale di Arcigay, la più grande associazione italiana che difende i diritti degli omosessuali. La convention si terrà a Latina, presso l’hotel Europa. Un incontro che vedrà la partecipazione di 164 delegati da tutta Italia, eletti dalle varie componenti locali dell’associazione.

Nella giornata inaugurale di venerdì, l’unica aperta al pubblico e alla stampa, a partire dalle 14,30 fino alle 19,00 circa, si terrà la relazione del segretario generale uscente di Arcigay, Gabriele Piazzoni, e del Presidente Nazionale uscente Luciano Lopopolo. A seguire, i saluti dei rappresentanti di partiti, associazioni, istituzioni. Come da prassi, l’invito è stato trasmesso alle più alte cariche dello Stato.

Un congresso che ha in cartello un’unica mozione, ovvero “Una comunità in movimento, la nostra rivoluzione gentile”. Il candidato a segretario generale è Gabriele Piazzoni, quello a presidente Natascia Maesi.

A spiegare come si è arrivati alla scelta di Latina come sede di questo importante meeting, Valerio Vitale, presidente di Arcigay Latina Seicomesei: “Abbiamo scelto di candidare – spiega – come comitato territoriale la nostra città perché negli ultimi anni la nostra associazione è cresciuta, siamo riusciti ad attivare molti servizi e ad accrescere il numero delle persone tesserate. Crediamo che ospitare un congresso nazionale possa essere il giusto coronamento di questo lavoro e soprattutto perché Portare il congresso di arcigay a Latina ha un forte significato storico-politico e di speranza per la nostra comunità locale. Ci consente di abbattere uno stereotipo, costruire una nuova narrazione, di raccontare una nuova storia, di andare ad occupare quei luoghi razionalisti che sembrano condannati a non poter cambiare mai. Siamo nati per osare, provocare, opporci alla norma: i cambiamenti partono dai luoghi che scegliamo di abitare”.

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