“Al di là di tutte le speculazioni fatte dal centrodestra nella passata amministrazione, era corretto quanto stabilito da tutti quei comuni, compreso il nostro, che avevano iniziato le procedure per andare in gara e non avevano rinnovato le concessioni fino al 2033. L’attuale assessore Gianluca Di Cocco nel 2020 puntava il dito contro l’amministrazione Coletta accusandola di ritardi per non aver provveduto ad applicare l’estensione disposta da una legge dello Stato. Oggi la giunta di cui fa parte non può far altro che fare retromarcia, tornare sui suoi passi e avviare le procedure di gara ovviamente tenendo conto di know how e storicità degli operatori ma in recepimento della Bolkestein che una legge nazionale non può superare”. È il commento del capogruppo di Lbc Dario Bellini in merito alle procedure di gara annunciate dall’amministrazione comunale riguardo le concessioni demaniali.
“Il Comune di Latina fa ora questa operazione, con una determina datata 30 dicembre 2023, correndo ai ripari rispetto a una situazione di immobilismo – continua Bellini – Lo fa lavorando a ritmo serrato riunendo la giunta in urgenza, di notte, sospendendo l’ultima seduta del consiglio comunale in cui era in discussione il Bilancio. Certamente si tratta di una vicenda ancora intricata, in cui il Governo centrale ancora non fornisce presupposti di chiarezza giuridica, con il Ministro Salvini che per acquisire facili consensi opera uno sconto sulle già basse concessioni demaniali del 5%, incurante degli aumenti registrati in tutto il Paese sui costi dei servizi forniti quali lettini e ombrelloni. Una situazione giuridica però ormai definitivamente delineata dalle molte sentenze, tra cui alcune che riguardano il nostro territorio: non c’era alcuna alternativa all’apertura delle procedure di gara ed il quadro era già ampiamente definito. Ci si affretta dunque a emettere un provvedimento in tempo utile, che però risulta monco: la determina pubblicata fa riferimento a una delibera di giunta, citata dallo stesso assessore Di Cocco nel suo comunicato stampa, di cui però non c’è traccia nell’albo pretorio. Di fatto, una delibera fantasma. Temiamo l’ennesimo pasticcio su atti molto importanti e ci auguriamo che non ci siano errori che possano mettere a rischio la procedura. Le 25 concessioni balneari sono infatti scadute alla data del 31 dicembre 2023 e potremmo ritrovarci a maggio con chilometri di spiaggia libera, nessuno stabilimento e nessun servizio. Un lavoro così complesso fatto all’ultimo momento può indurre all’errore, ci auguriamo che non sia così e che tutto possa essere tempestivamente sanato. Continueremo, come forza di opposizione, a vigilare sull’operato dell’amministrazione”.