“È francamente inaccettabile che il governo della Regione Lazio continui imperterrito a elargire nomine dirigenziali a destra e a manca. Ora capiamo perché Zingaretti ha preso tre settimane di tempo per confermare le sue dimissioni, vuole avere ancora qualche giorno per poter piazzare uomini e donne nei vari posti disponibili e non lasciare nulla al caso in vista della, ormai imminente, campagna elettorale”. E’ quanto affermano il consigliere comunale di Roma Capitale, Fabrizio Santori e il segretario politico della Lega Provincia di Roma Sud, Tony Bruognolo.
“Nominare dirigenti pubblici, che resteranno in carica per i prossimi 3 anni, a poche settimane dall’insediamento di un nuovo governo regionale”, spiegano Santori e Bruognolo, “significa di fatto ingabbiare la macchina amministrativa e burocratica e non mettere nelle condizioni chiunque guiderà la prossima giunta di poter lavorare in serenità, attorniato da personale scelto su basi diverse e disposto ad attuare programmi di sviluppo diversi. E’, a nostro avviso, una mossa estremamente scorretta – concludono i due – ma è anche il sintomo chiaro di un timore fondato da parte del PD, che sa di aver governato male, di poter perdere un centro di potere come il Lazio, e questo ci porta a lavorare con maggiore sforzo tornare, come centrodestra unito, a guidare la Regione”.