L’Ia ci toglierà il lavoro? Ecco 20 professioni del futuro profetizzate dalla…ChatGPT Claude

I risultati dell’esperimento: una lista che sicuramente farà sorridere ma anche riflettere sul futuro e gli sviluppi professionali

Ciò che stiamo vivendo con l’intelligenza artificiale in questo ultimo periodo di tempo, è, a nostro avviso, un’altra tappa del progresso tecnologico che l’umanità stessa ha già vissuto in passato. Solo che sta avvenendo del settore cosiddetto “terziario”, quello dei servizi. Si presenta come una rivoluzione dirompente, ma è semplicemente il progresso tecnologico del lavoro impiegatizio, che avviene in maniera meno visibile, meno fisica, proprio perché legata a beni “immateriali”, come sono appunto i servizi.

Alle ansie diffuse sulla perdita di posti di lavoro “white collar” a causa dell’IA e dell’automazione, noi vogliamo rispondere con questa analisi, che ci fa dire che, come è avvenuto per gli altri settori, saranno i lavori ripetitivi ad essere progressivamente automatizzati dall’IA, per far posto a professioni e ruoli maggiormente creativi che che emergeranno. Si ma quali?

Abbiamo fatto un esperimento: abbiamo ragionato assieme ad una AI, forse meno famosa di ChatGPT, che si chiama Claude. Per chi non lo conoscesse ancora, Claude è una specie di fratello “raffinato” di ChatGPT, un chatbot sviluppato da Anthropic, una società italo-americana fondata dai fratelli Dario e Daniela Amodei (https://www.anthropic.com/).

Abbiamo chiesto a Claude di indicarci quali potessero essere queste professioni del futuro, attività in cui possa essere veramente essere messa a frutto la qualità “umana”, rispetto ai lavori “da lasciare” all’AI. Vi riportiamo l’elenco completo, che siamo sicuri vi farà forse sorridere ma anche riflettere:

  1. Architetto di Sistemi IA:

– Progetta e implementa sistemi di IA complessi per vari settori.

– Ottimizza l’integrazione tra sistemi IA e processi aziendali.

  1. Eticista dell’IA:

– Valuta le implicazioni etiche dei sistemi IA.

– Sviluppa linee guida per l’uso responsabile dell’IA.

  1. Trainer di IA:

– Addestra e perfeziona i modelli di IA per compiti specifici.

– Lavora sull’ottimizzazione delle performance dei sistemi IA.

  1. Data Detective:

– Investiga anomalie nei dati e nei risultati dell’IA.

– Risolve problemi complessi legati all’interpretazione dei dati.

  1. Specialista in Human-AI Collaboration:

– Progetta sistemi e processi per ottimizzare la collaborazione tra umani e IA.

– Sviluppa interfacce intuitive per l’interazione uomo-macchina.

  1. Consulente per la Transizione Digitale:

– Aiuta le aziende a navigare la transizione verso processi basati sull’IA.

– Sviluppa strategie per la riqualificazione del personale.

  1. Designer di Esperienze in Realtà Aumentata/Virtuale:

– Crea ambienti immersivi per formazione, intrattenimento e servizi.

– Integra l’IA per personalizzare le esperienze in AR/VR.

  1. Analista di Cybersecurity IA:

– Utilizza l’IA per prevenire e contrastare minacce informatiche.

– Sviluppa sistemi di sicurezza adattivi basati sull’IA.

  1. Specialista in Creatività Assistita dall’IA:

– Utilizza strumenti IA per potenziare la creatività in campi come design, musica e scrittura.

– Sviluppa nuovi metodi di co-creazione uomo-IA.

  1. Ingegnere di Quantum Machine Learning:

– Applica principi di computazione quantistica all’IA.

– Sviluppa algoritmi di apprendimento quantistico.

  1. Terapista di Benessere Digitale:

– Aiuta le persone a mantenere un equilibrio sano nell’era digitale.

– Sviluppa strategie per combattere la dipendenza tecnologica.

  1. Curatore di Contenuti Personalizzati:

– Utilizza l’IA per creare esperienze di contenuto altamente personalizzate.

– Combina analisi dei dati e comprensione culturale per la curation.

  1. Gestione della Sostenibilità Assistita dall’IA:

– Utilizza l’IA per ottimizzare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale.

– Sviluppa strategie di sostenibilità basate su analisi predittive.

  1. Specialista in Interpretazione dei Sogni IA:

– Utilizza l’IA per analizzare e interpretare i sogni a scopo terapeutico o di ricerca.

– Combina psicologia e tecnologia per nuove forme di terapia.

  1. Progettista di Città Intelligenti:

– Utilizza l’IA per progettare e gestire infrastrutture urbane efficienti.

– Integra sistemi IA per migliorare la qualità della vita nelle città.

  1. Facilitatore di Innovazione Aperta:

– Utilizza piattaforme basate sull’IA per connettere idee e risorse globalmente.

– Gestisce ecosistemi di innovazione collaborativa.

  1. Designer di Personalità IA:

– Crea personalità uniche per assistenti virtuali e chatbot.

– Sviluppa interazioni IA più naturali e coinvolgenti.

  1. Auditor Algoritmico:

– Verifica l’equità, la trasparenza e l’affidabilità degli algoritmi IA.

– Assicura la conformità degli sistemi IA alle normative.

  1. Consulente per l’Invecchiamento Assistito dall’IA:

– Sviluppa soluzioni IA per migliorare la qualità della vita degli anziani.

– Integra tecnologie IA nelle cure geriatriche e nell’assistenza domiciliare.

  1. Specialista in Narrativa Interattiva IA:

– Crea storie interattive e giochi che si adattano in tempo reale alle scelte dell’utente.

– Sviluppa nuove forme di intrattenimento personalizzato.

Perchè Claude ci ha proposto questo elenco? Scendiamo più nel dettaglio del ragionamento, Proviamo a fare un veloce excursus su come la tecnologia ha modificato il lavoro nei primi due settori “produttivi”, e come si appresta a modificare il terziario.

Settore primario: agricoltura

Partiamo dal settore primario, l’introduzione della tecnologia in agricoltura ha portato a una significativa riduzione del lavoro manuale richiesto. Dall’inzio del 900, secondo alcune stime, la meccanizzazione ha ridotto il lavoro manuale fino all’80-90% in molte operazioni agricole. Però occorre osservare che mentre il numero totale di lavoratori è diminuito, la natura del lavoro agricolo è cambiata significativamente. Sono emersi nuovi ruoli come tecnici agricoli, esperti di dati e specialisti in tecnologie agricole avanzate. Il lavoro si è spostato in parte verso settori correlati come la produzione di macchinari agricoli, lo sviluppo di software per l’agricoltura e la consulenza agronomica.

Nonostante la riduzione della forza lavoro, la produttività agricola è aumentata notevolmente. Un singolo agricoltore oggi può gestire aree molto più vaste e produrre molto più cibo rispetto al passato. La riduzione della forza lavoro agricola ha contribuito alla trasformazione delle economie rurali, non necessariamente in senso negativo. Certo, in molti paesi in via di sviluppo, questo processo è ancora in corso. Ma indubbiamente nessuno crediamo che ormai possa mettere in discussione l’utilità e la necessità dell’utilizzo delle macchine dell’agricoltura.

Settore secondario: industria

Anche nel settore “secondario”, quello industriale, l’impatto dell’automazione e della robotica nelle fabbriche ha drasticamente ridotto la necessità di lavoro manuale ripetitivo in molti settori industriali. Si stima che i robot industriali possono sostituire da 3 a 6 lavoratori ciascuno, a seconda del settore e delle applicazioni. Processi chiave, potenzialmente dannosi per la salute, come l’assemblaggio, la saldatura, la verniciatura e l’imballaggio sono ora ampiamente automatizzati in molte fabbriche. Anche in questo caso, l’automazione ha portato all’aumento della produttività e ad un’espansione delle aziende. C’è stata una significativa richiesta di riqualificazione dei lavoratori per adattarsi ai nuovi ruoli creati dall’automazione. Sono emersi nuovi ruoli come tecnici di manutenzione robotica, programmatori di sistemi automatizzati, e specialisti in integrazione di sistemi. La domanda di competenze in campi come l’analisi dei dati, l’Internet delle cose (IoT) è aumentata nel settore manifatturiero.

È sicuramente positivo che il lavoro si sia spostato da compiti manuali ripetitivi a ruoli che richiedono competenze cognitive più elevate. Mentre alcuni posti di lavoro sono stati eliminati, altri sono stati creati o trasformati, richiedendo una continua riqualificazione della forza lavoro. Comunque la pensiamo è indubbio che sarebbe assurdo ritornare ad uno scenario in cui uomini o donne vengano impiegati di fatto come “automi” di una catena di montaggio, sarebbe disumano!

Settore terziario: servizi

Un fenomeno simile sta avvenendo ora nel terziario, il mondo dei servizi. Quindi ha perfettamente senso che venga ridotto il lavoro manuale e cognitivo di routine a scarso valore aggiunto. L’IA sta automatizzando molte attività ripetitive e prevedibili negli uffici. Compiti come l’inserimento dati, la gestione di documenti, la pianificazione di appuntamenti e la risposta a domande frequenti sono sempre più gestiti da sistemi IA. Secondo alcune stime, fino al 30-40% delle attività di ufficio potrebbero essere automatizzate con le tecnologie attuali.

A differenza dei settori primario e secondario, l’impatto sulla riduzione del numero totale di addetti nel terziario sarà meno netto e più graduale. Sicuramente anche in questo settore alcuni ruoli scompariranno o si ridurranno ridurranno significativamente (es. operatori di data entry, impiegati di basso livello), ma allo stesso tempo, stanno emergendo nuovi ruoli legati all’IA e all’analisi dei dati.

Il trend che già da tempo si sta affermando è infatti la richiesta di competenze come l’interpretazione dei dati, il pensiero critico e la creatività. E questo è positivo. Il focus si sta spostando da attività di routine a compiti che richiedono intelligenza emotiva, creatività e capacità decisionali complesse. L’IA sta assumendo un ruolo di supporto, permettendo ai lavoratori di concentrarsi su attività a più alto valore aggiunto.

Come negli altri settori, l’IA porterà a significativi aumenti di produttività in molti settori dei servizi, banalmente perché proprio nelle procedure più compilative i tempi di risposta per molte attività si ridurranno drasticamente, e aumenteranno la qualità e la coerenza dei dati in molti servizi.

È vero che molte aziende intraprendono l’uso dell’AI solo per ridurre i costi del personale, però si deve anche qui guardare al tipo di lavoro che viene risparmiato agli umani. Certo non dobbiamo sottovalutare che il confine tra automazione di compiti e “estensione” delle capacità umane diventerà sempre più sfumato, l’IA generativa potrebbe avere un impatto anche su molti lavori creativi e analitici. Tuttavia siamo convinti che mentre alcune mansioni verranno automatizzate, emergeranno nuove opportunità che richiederanno sempre una combinazione di competenze tecniche e umane. La sfida chiave per il futuro sarà gestire questa transizione in modo da massimizzare i benefici dell’IA e al contempo inventare le nuove occupazioni più “umane” del domani.

Le profezie di Claude

Nuovamente, prima di “fasciarci la testa”, focalizziamoci prima a considerare i lavori ripetitivi che saranno automatizzati dall’IA, ed apriamoci a esplorare nuove professioni emergenti. Prepariamoci a demandare alle macchine lavori ripetitivi che possono essere automatizzati: data entry e gestione documentale, call center per richieste di base, la contabilità di routine e fatturazione, il supporto alla scrittura di documentazione medica e legale, ecc. Diamo invece il benvenuto a professioni e ruoli maggiormente creativi che potrebbero emergere, tipo quelli elencati sopra da Claude.

Tutte queste nuove professioni suggerite (che abbiamo volutamente lasciare per esteso) evidenziano come l’IA non solo automatizzerà compiti ripetitivi, ma creerà anche opportunità per lavori che richiedono creatività, empatia, pensiero critico e capacità di problem-solving avanzate. Il lavoratori del domani quindi potranno mettere a frutto le loro qualità umane, se sapranno sviluppare capacità di adattamento e apprendimento continuo in un mondo in rapida evoluzione tecnologica. – Fonte Agenzia Dire www.dire.it –

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