È stato rimesso in libertà, quindi non più ristretto agli arresti domiciliari, il bidello 65enne residente a Nettuno accusato di violenza sessuale nei confronti di una studentessa di 13 anni dentro una scuola media di Latina. La decisione del Tribunale del Riesame di Roma che ha accolto il ricorso presentato degli avvocati Daniele Giordano e Matteo Restante. Ha quindi riformato l’ordinanza di custodia cautelare, sostituendola con la misura interdittiva della sospensione per dodici mesi dal servizio di collaboratore scolastico e con la misura coercitiva del divieto di avvicinamento alla persona offesa. L’uomo, quindi, non potrà avvicinarsi all’abitazione della giovane, oggi 16enne, né alla scuola da lei frequentata.
Ricordiamo che l’uomo è stato arrestato dopo la denuncia presentata dalla vittima. Alla ragazzina ci sono voluti tre anni per raccontare quanto accaduto, e l’appoggio di un terapeuta. Ha raccontato di come l’uomo prima le aveva offerto merendine e caffè, poi le avrebbe messo le mani collo per poi palpeggiata sul seno e nelle altre zone intime. L’aveva anche seguita in bagno, abbracciata e baciata sul viso.
È stata così convincente da spingere il magistrato a disporre gli arresti domiciliari per il collaboratore scolastico.