Res Rustica è un progetto del sistema culturale integrato dei Lepini, promosso dalla Compagnia dei Lepini, per la promozione e la valorizzazione del nostro territorio che parte dal tema dell’agricoltura nel tempo. L’agricoltura è un’attività umana primaria che nel nostro territorio ha coinvolto, nei suoi processi produttivi, i valori di fondo della vita civile al punto che alcuni di questi prodotti hanno assunto un forte valore identitario con implicazioni sociali, economiche ed antropologiche.
La tradizione millenaria dell’agricoltura nei Lepini è rappresentata in una Mostra, composta da 21 pannelli, che ripercorre il cammino dell’agricoltura e le singole caratteristiche, storiche e rurali, produttive, degli 11 comuni interessati ( del versante Pontino e Romano dei Lepini.). La Mostra e le iniziative ad esse collegate, realizzate in collaborazione con i comuni, le biblioteche, i musei e le associazioni del territorio, sono iniziate a Priverno il 18 scorso e termineranno a Rocccasecca dei Volsci Il 17 novembre prossimo. Dal 8 al 12 ottobre Res Rustica è a Maenza.
Oltre alla Mostra iniziative culturali, spettacoli teatrali e di musica e ballo popolare, incontri tematici sulla evoluzione delle coltivazioni agricole e del cibo, i “sapori Lepini”. Ma, all’interno degli eventi, venerdì 11 ottobre, alle ore 17,30 presso il Castello Baronale si terrà un incontro che affronterà un tema particolare, importante e che ha fatto la storia del territorio Lepino e non solo: quello della terra, il suo possesso, il suo utilizzo nei secoli, le lotte da parte dei contadini poveri per poterla lavorare.
La terra un bene per millenni conteso ed agognato, centro di scontri politici, militari, di rivolte.
L’occasione è la presentazione del libro di Alessandro Pucci ” Maenza e la rivolta del 1911- Le condizioni di vita agli inizi del ‘900, i fatti i documenti”. Il decennio che ha preceduto il primo conflitto mondiale è stato caratterizzato in Italia, nel Lazio Meridionale, da una serie di rivendicazioni e rivolte che hanno messo al centro della vita politica e sociale “le condizioni di vita dei contadini e delle loro famiglie, la povertà diffusa, la carenza igienico sanitaria delle abitazioni dove vivevano e, soprattutto, l’annoso e mai risolto problema del rapporto tra i braccianti, i coloni, gli affittuari e i proprietari terrieri, la gestione delle terre civiche.
Rivolte e manifestazioni si sono succedute nell’area Lepina e Ciociara a Giulianello, Cori, Artena, Norma, Sezze, Priverno, Ceccano, Paliano, Supino, Maenza e Roccagorga (le due che ebbero l’eco maggiore). Nel marzo del 1911 la popolazione di Maenza scese in piazza. per difendere l’unico presidio medico di cui disponeva (il medico condotto), per reclamare migliori condizioni di vita, per reclamare la terra da lavorare e a condizioni che non fossero quelle di condizioni di semi schiavismo di retaggio medievale che ancora, nel 20° secolo perduravano. Con l’autore dialogherà Quirino Briganti (presidente della Compagnia dei Lepini). Interventi istituzionali del sindaco di Maenza (Loreto Polidoro) ed ella delegata alla Cultura (Paola Cacciotti). Modera Antonio Scarsella (Cammino odv- Ulisse.Net)
“Maenza e la rivolta del 1911”, venerdì la presentazione del libro di Alessandro Pucci
Appuntamento alle ore 17,30 al Castello Baronale. L'iniziativa è inserita tra gli eventi della tappa maentina di Res Rustica
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