Mega-ponte del 25 aprile e Primo maggio, cos’è lo ‘spring break’ che conquista l’Italia

La vicinanza dei ponti ha spinto molti italiani a meditare una pausa che somiglia molto allo 'spring break' che si fa in tanti paesi europei

In un 2024 che vede festività come il 2 giugno e l’8 dicembre assorbite dai weekend, l’attesa per il cosiddetto ‘mega-ponte’ del 25 aprile è tanta. La Festa della Liberazione, infatti, quest’anno cade di giovedì e diverse aziende intendono chiudere il venerdì. Considerando che pochi giorni dopo sarà mercoledì 1° maggio, Festa dei Lavoratori, la possibilità di mettere insieme 10 giorni di ferie è decisamente allettante. Un’abitudine, quella di fare un breve periodo di vacanza all’arrivo della primavera, che è propria di molti paesi europei e che solo di recente sta conquistando anche l’Italia. Ma che cos’à lo ‘spring break’?

Che cos’è lo ‘spring break’

Nella cultura anglosassone la settimana di vacanza primaverile è detta ‘spring break‘ e ha origini accademiche per permettere agli studenti di prendersi una pausa dagli studi e ricaricare le energie. In Francia è più famosa la settimana bianca di metà marzo per divertirsi sulle piste, mentre in Giappone la festa di primavera cade tra fine marzo e inizio aprile quando termina l’anno scolastico. In Italia non è mai esistita questa tradizione, ma la vicinanza tra Festa della Liberazione e Festa dei Lavoratori offre spesso l’opportunità per uno spring break nostrano.

Molti hanno già prenotato, altri aspettano il meteo

Se lo scorso anno furono 17 milioni gli italiani che partirono tra 25 aprile e 1° maggio, in queste settimane sono sempre di più i viaggiatori che hanno già prenotato, mentre altri aspettano di avere qualche notizia in più dalle informazioni metereologiche dopo una Pasqua che, almeno in metà Penisola, ha offerto un’atmosfera autunnale.

In movimento coppie e famiglia, in media per 3-4 notti

L’intenzione di approfittare dei giorni di festa, però, è già chiara, almeno secondo i dati di Bwh Hotels Italia & Malta, il gruppo alberghiero con 170 hotel a marchio WorldHotels, Best Western e SureStay: rispetto al 2023, infatti, con un anticipo di prenotazione superiore al passato, i numeri confermano, già da oggi, una crescita diffusa: “Aumentano soprattutto le richieste di soggiorno da parte delle coppie con un +14% rispetto all’anno precedente e delle famiglie e piccoli gruppi con una crescita del +27%- spiega Sara Digiesi, ceo di Bwh Hotels Italia & Malta-. Una crescita che assume ancora più valore se si considera che quello dei ponti primaverili è un periodo che presenta sempre una forte richiesta. Rilevante anche la durata dei soggiorni medi che si assesta sulle 3 e 4 notti, anche per destinazioni a soggiorno normalmente più breve, grazie ai più giorni di festa a disposizione”.

Dai laghi all’Alto Adige alle città meno battute del Sud

La gran parte dei viaggiatori rimarrà in Italia e, come da tradizione, tra le mete più richieste ci sono le città d’arte. Ovviamente immancabili Roma, Venezia e Firenze, mentre si registra un forte interesse anche per Siena. Al Sud piacciono Napoli e Lecce, mentre tra le regioni spiccano quelle di mare come Sicilia, Liguria e Riviera Romagnola. Non va, però, sottovalutata un’importante tendenza che si sta sviluppando sempre di più, cioè il desiderio di evitare il fenomeno dell’overtourism e riparare quindi in località magari meno note e non prese d’assalto, che, però, nascondono piccoli tesori da scoprire. Un esempio è proprio in Sicilia con città come Acireale, Ragusa, Marsala. Chi, invece, spera di trovare un po’ di fresco guarda ai laghi e all’Alto Adige. “Già durante l’anno è emersa la voglia dei viaggiatori di scoprire nuove mete- conclude Digiesi-, la Sicilia, ad esempio, permette itinerari davvero unici tra le sue bellezze ed è in grado di attrarre sia gli amanti del mare sia chi preferisce un turismo culturale”. – Fonte Agenzia Dire www.dire.it –

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