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Mense scolastiche, Latina fra le 10 città meno care d’Italia: la soddisfazione di LBC

“Questo risultato – spiega Elettra Ortu La Barbera– è il frutto di un lungo lavoro condotto dal movimento nella passata amministrazione"

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Nella classifica nazionale stilata da Cittadinanzattiva Latina è fra le dieci città del Paese che registrano il costo della mensa scolastica più basso. Il dato emerge dalla VI indagine realizzata da Cittadinanzattiva proprio sulle mense scolastiche. “Questo risultato – spiega la segretaria di Lbc Elettra Ortu La Barbera– è il frutto di un lungo lavoro condotto dal movimento nella passata amministrazione, finalizzato ad ampliare l’offerta delle nostre mense consentendo a tutte le famiglie di usufruire di questo servizio senza distinzione sociale. Per moltissimi anni a Latina nessuno aveva investito sulle mense e sulle scuole anche in funzione del supporto alla genitorialità. Questi risultati rappresentano invece il risultato di un preciso indirizzo politico che era stato portato avanti e che non va disperso, mirato ad abbattere le disuguaglianze e a sostenere attivamente le famiglie nella redistribuzione del carico di cura”.

Ma il lavoro sulla ristorazione scolastica è stato più ampio e ha puntato anche sulla qualità dei cibi per il corretto sviluppo dei bambini. “Abbiamo avviato un cambio culturale radicale accettando la sfida di introdurre il 70% di alimenti biologici, prodotti a denominazione di origine protetta Dop e a indicazione geografica protetta Igp e di prodotti locali a km 0 nei pasti offerti ai nostri bambini – continua il movimento in una nota – ottenendo per Latina, prima nel Lazio, la certificazione dal ministero delle Politiche agricole di concerto con il ministero della Pubblica istruzione. Un riconoscimento che ha portato a un finanziamento di 80mila euro che ha a sua volta consentito il rimborso del costo mensa sostenuto dalle famiglie del capoluogo nell’anno scolastico 2021-2022. Tutte le mense sono diventate inoltre ‘plastic free’. A Latina, dove le classi a tempo pieno e dunque le mense scolastiche per volontà della passata amministrazione sono salite fino quasi a 50, sono inoltre previsti gli investimenti più corposi (oltre 1.200.000 euro) per la riqualificazione e la costruzione di nuove mense. Un obiettivo importante che consentirà di portare il tempo pieno in altri istituti scolastici alleviando così il carico di cura delle famiglie. Confidiamo che venga seguita la strada tracciata per garantire cibo sano e una corretta educazione a tavola  dei più piccoli per prevenire patologie derivanti dalla cattiva alimentazione. Vigileremo dunque che questi fondi del Pnrr vengano correttamente utilizzati e che seguano le missioni espresse dal piano”.

“La mensa scolastica bio, dai nidi fino alle scuole medie, con l’indicazione a seguire le linee guida della dieta mediterranea – spiega Loretta Isotton – è stata un’azione davvero importante per la salvaguardia della salute dei nostri piccoli cittadini.  Si affianca a un discorso di educazione alla salute,  che coinvolge anche le famiglie e il territorio che deve modulare la produzione e convertirla in bio. Sarebbe auspicabile che questo capitolato delle mense bio certificate a spreco zero e km zero fosse intrapreso anche dagli altri comuni della provincia”.

L’indagine completa di Cittadinanzattiva: https://cittadinanzattiva.it/notizie/15761-vi-indagine-sulle-mense-scolastiche-i-costi-medi-a-famiglia-nellanno-in-corso-focus-sul-pnrr.html

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