Una storia a lieto fine quella raccontata in questa lettera, di una donna la cui vita è stata salvata dal rapido intervento del personale medico dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Lo scorso 5 novembre la donna si era infatti recata al pronto soccorso in condizioni preoccupanti. L’intuizione e la competenza dei dottori tuttavia sono riuscite a salvarle la vita, diagnosticando in poco tempo una malattia molto rara. Ormai fuori pericolo, la donna ha voluto scrivere una lettere per raccontare la sua esperienza e condividere la gratitudine per il lavoro svolto dal personale sanitario nel periodo della sua degenza.
“Sono Letizia Bongiorno e vivo a Latina, il giorno 5 Novembre 2024 sono giunta presso il pronto soccorso in fin di vita e sono stata immediatamente presa in carico e assistita. In un lasso di tempo brevissimo sono stati fatti esami e chiesto parere del Dottor Ugo Coppetelli, responsabile dell’ambulatorio di ematologia, medico estremamente competente e preparato, che ha sospettato la porpora trombotica trombocitopenica, una rara malattia del sangue che non riconosciuta e trattata tempestivamente può degenerare fino al coma e portare alla morte nel 90% dei casi.
Sono stata trasferita presso il reparto Uoc di ematologia di Latina, diretto dal Prof. Alessandro Pulsoni, dove tempestivamente hanno attivato i trattamenti attualmente disponibili per la gestione del mio episodio tra cui l’infusione diretta di plasma congelato eseguita dalla dottoressa Piera Giovangrossi, responsabile della medicina trasfusionale. Il riconoscimento precoce e l’avvio delle terapie, ad opera di Dottori competenti e qualificati, prima che arrivasse del test di conferma dal Policlinico Gemelli di Roma è stato fondamentale per iniziare il trattamento il più rapidamente possibile e per salvarmi la vita.
Mi occorre l’obbligo di segnalare inoltre, l’opera continua e silenziosa dello staff infermieristico del reparto di ematologia, ogni medico, infermiere e operatore hanno dimostrato professionalità, competenza e soprattutto gentilezza; la loro pazienza e dedizione hanno reso ogni momento meno difficile. Ho ritenuto che in tempi come quelli odierni in cui ormai quotidianamente i mass media ci segnalano episodi di malasanità che lasciano spesso sbigottiti, fosse doveroso segnalare e pubblicamente lodare delle situazioni di eccellenza riscontrabili presso codesto ospedale”.