L’intelligenza artificiale che potrebbe fare la felicità degli studenti svogliati fa gola a Microsoft. Secondo l’agenzia statunitense ‘Bloomberg’, il colosso di Redmond si prepara a investire 10 miliardi di dollari su OpenAI, la piattaforma che ha sviluppato ChatGPT.
Di questa chatbot si fa un gran parlare ultimamente, poiché è in grado di rispondere a domande ed elaborare testi complessi in pochi secondi. Grazie all’intelligenza artificiale, ChatGPT può rispondere a un complesso quesito di fisica, scrivere un tema di filosofia o letteratura, e tanto altro. Una vera e propria manna dal cielo per gli studenti alle prese con i compiti, ma un’insidia non di poco conto per i loro insegnanti. Senza contare i risvolti legati ai possibili plagi in ambito accademico, ma anche il rischio della diffusione incontrollata della propaganda e l’impossibilità di distinguere se un testo è stato scritto da una persona o prodotto dalla poderosa intelligenza artificiale.
Cosa è ChatGPT
Il modo più semplice per capire che cosa è ChatGPT è chiederlo direttamente a lei, esperta nel rispondere alle domande degli utenti. Ecco le sue parole: “Sono un modello linguistico artificiale allenato da OpenAI. Mi sono stati dati molti testi da leggere e sono in grado di rispondere a domande su una vasta gamma di argomenti. Sono qui per aiutare e fornire informazioni a chi ne ha bisogno“.
Come funziona ChatGPT
OpenAI è stata fondata nel 2015 da Sam Altman e a novembre ha lanciato ChatGPT. Utilizzarla è semplicissimo: si inserisce nel box la propria richiesta e dopo pochi secondi la chatbot elabora la risposta. Non è certo il primo tool che risponde a domande basandosi su un ricco database e l’intelligenza artificiale, ma è tra i più efficaci in circolazione. Tanto che alcuni professori, messi alla prova dal ‘New York Times’, non sono stati in grado di distinguere se dei fac-simile di temi delle scuole elementari fossero naturali o artificiali.
L’obiettivo di Microsoft
Nei giorni scorsi, la testata ‘Semafor’ ha anticipato che è pronto un nuovo round di investimenti per OpenAI per circa 29 miliardi di dollari. E Microsoft, che in passato ha già investito nell’azienda di Altman, sarebbe pronta a sborsare 10 miliardi di dollari per integrare ChatGPT nel suo motore di ricerca Bing e cercare di fare concorrenza a Google. L’obiettivo di lungo termine, nemmeno troppo nascosto, è che i motori di ricerca del futuro rispondano direttamente alle domande degli utenti, senza bisogno di rimandare ad altri siti. Ma non solo: con questo maxi-investimento, Microsoft potrebbe controllare in futuro il 49% di OpenAI. E usufruire di tutte le potenzialità di ChatGPT e dei suoi nuovi sviluppi. Altro che compiti in classe.
Fonte www.dire.it