Monte Cucca e tratta Terracina-Priverno, Europa Verde: “Siamo ancora in alto mare”

Il consigliere Subiaco: "Come emerso dalle risposte fornite dall'Amministrazione i lavori sono iniziati e subito bloccati"

“Durante la campagna elettorale per le elezioni europee abbiamo continuato purtroppo a dover sopportare, come del resto ormai dal lontano 2012, anno della chiusura della tratta ferroviaria Terracina-Priverno Fossanova a causa del masso caduto da Monte Cucca, altri illusionismi, manipolazioni e mistificazioni pre-elettorali, soprattutto da quelle forze politiche che hanno governato la città negli ultimi 15 anni, in primis Fratelli d’Italia che dal 2011 al 2021 ha espresso tutti gli assessori ai lavori pubblici, e che, in questi anni, non sono riuscite neanche a dare inizio agli interventi di messa in sicurezza del Monte Cucca. Infatti, è dal 2017 che la Regione ha assegnato al Comune di Terracina 4 milioni di euro per l’intervento di “Realizzazione delle Opere di Difesa Caduta Massi in Località La Fiora”, è stato realizzato, nel 2017, un progetto dallo Studio di Ingegneria Discetti di Bergamo, è stato stipulato nel 2021 (dopo ben 4 anni) un contratto di appalto con l’impresa appaltatrice Soc. Cadore Asfalti SRL ed è stato già pagato, nel 2022, alla ditta l’anticipo del 20% dei lavori per un importo di 500.297 euro senza posare, ad oggi, neanche una pietra. Ora come è emerso dalle risposte fornite dall’Amministrazione ai quesiti posti dalla nostra interrogazione, i lavori ancora sono di là da iniziare, pur essendo stati parzialmente consegnati alla ditta appaltatrice il 15 marzo 2022 prevedendo 270 giorni naturali e consecutivi per la loro ultimazione, anzi sono iniziati e sono stati subito bloccati con la disastrosa vicenda dell’espianto degli ulivi affrontati a colpi di ruspa, i cui danni e responsabilità, dopo due anni, ancora non sono state accertate e chissà se mai lo saranno.

Nel frattempo l’Amministrazione si è accorta, dopo il progetto esecutivo e l’assegnazione dell’appalto, che era necessario procedere ad espropriare i terreni interessati dalle opere, relativamente ai quali il riconoscimento della pubblica utilità e l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio, sembrerebbe non essere stati preceduti, come previsto dal DPR 327/2001 da alcuna variante urbanistica, e che, alle pendici del Monte Cucca, dove sono previsti, da progetto, i valli paramassi di protezione, passa, da sempre, la condotta idrica di Acqualatina che da Ponticelli serve tutta la città di Terracina e quindi i lavori di messa in sicurezza della montagna, non possono iniziare prima che Acqualatina termini lo spostamento della condotta, spostamento che non era neanche stato previsto visto che Acqualatina SpA non era stata neanche chiamata dalla allora Amministrazione nella conferenza di servizi! Apprendiamo dalla risposta all’interrogazione che i lavori sarebbero terminati, ma ad oggi ancora manca il verbale di conclusione lavori da parte di Acqualatina.

Inoltre come si evince dalle Conclusioni della relazione tecnica del progetto “Intervento di difesa dalla caduta massi in località la Fiora”, dato il rischio massimo del M.te Cucca, dal punto di vista idrogeologico, stiamo parlando di un rischio di livello 4 del PAI, gli interventi di messa in sicurezza non possono essere risolutivi del rischio ma sono interventi di mitigazione, dal momento che il rischio non potrà mai essere azzerato e l’Autorità di bacino non intende procedere ad una riclassificazione di quell’area, come previsto dall’articolo 14 delle NTA, ritenendo quell’area fortemente compromessa dalla dinamica franosa.

Inoltre, se la finalità dell’intervento è quella di mettere  in sicurezza l’area sottostante al Monte Cucca, al fine di creare le condizioni per la riapertura della ferrovia Priverno – Terracina, come si legge nelle premesse della relazione di progetto, c’è da chiedersi se tale finalità sia realmente coerente con l’obiettivo del finanziamento di 4 milioni di euro, concessi dalla Regione, che è la “Messa in sicurezza e l’aumento della resilienza dei territori più esposti a rischio idrogeologico”, quindi la sicurezza prioritariamente di persone ed abitazioni, visto che i valli paramassi previsti dal progetto sembrano collocati in un’area che non sovrasta alcun nucleo abitativo ma solo case sparse (10 persone a rischio diretto e a rischio di perdita dell’abitazione), oltre che la tratta ferroviaria. Questo in considerazione del fatto che in località La Fiora, il nucleo abitativo più consistente si trova anch’esso alle pendici del M.Te Cucca, in una zona ad elevatissima pericolosità, ma al di fuori dell’ambito di intervento di questo progetto. Inoltre sono emerse dall’analisi puntuale presentata dall’assessore ai lavori pubblici alcune altre criticità come: la necessità di reperire le somme a copertura della compensazione dei prezzi (aumento materiali); la mancata acquisizione parere direzione regionale area boscata e foreste sul progetto evidenziata da area Vinca; lo spostamento della condotta idrica di Acqualatina; la perizia di variante presentata dalla Cadore Asfalti in cui l’impresa ha evidenziato tutta una serie di carenze del progetto; le criticità sollevate dall’impresa già all’avvio dei lavori e successivamente in sede di verbale di sospensione lavori in data 17.6.2022. Insomma, tutto sembrerebbe propendere per un altro contenzioso con l’impresa assegnataria dei lavori” lo afferma in una nota Gabriele Subiaco, consigliere comunale di Terracina per Europa Verde.

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