Moria dei kiwi, i produttori lanciano l’allarme

Le considerazioni degli imprenditori agricoli per analizzare lo scenario di grave crisi che sta vivendo oggi il settore

A seguito dell’incontro tenutosi lo scorso 27 aprile alla presenza del vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Ministro Antonio Tajani e dell’eurodeputato Salvatore De Meo, nel corso del quale è stato dato ascolto alle importanti tematiche poste dai presenti produttori tra i quali Renato Campoli (storico produttore del kiwi dell’area), Alessandra Capitani (rappresentante del consorzio Kiwi Pontino), Marco Squicquaro (Tecnico dell’area che si occupa in particolare della produzione di kiwi) oltre agli altri intervenuti, torniamo oggi sull’argomento raccogliendo le considerazioni dei presenti al fine di analizzare lo scenario di grave crisi che sta vivendo oggi il settore del kiwi.

Le parole di Alessandra Capitani che afferma: “Non è una questione che riguarda solo la categoria dei produttori di kiwi… Come ben sappiamo l’intera economia del nostro territorio ha visto gradualmente venir meno diverse grandi industrie presenti sul territorio con il conseguente impoverimento dell’economia della nostra area. La coltivazione del kiwi ha saputo sostituirsi in parte a ciò e portare un nuovo impulso all’economia locale: dallo sviluppo del commercio al settore dei servizi e tutto l’indotto che ne consegue. Tutti contesti che – ora come allora – vivono in maniera sinergica con il mondo della produzione. Ho cercato di rappresentare al Ministro le grandi difficoltà che l’intero comparto economico sta vivendo e che rischiano di peggiorare, in particolare nel settore agricolo.” Aggiunge Renato Campoli: “Ritengo che le grandi realtà del Nord, in particolar modo le cooperative che godono di una grande organizzazione e che per molti anni hanno usufruito delle produzioni di quest’area, debbano in qualche modo continuare ad investire su noi produttori, ormai fortemente specializzati nella coltura del kiwi, attraverso la loro disponibilità di fondi comunitari ed aiutando gli agricoltori al reimpianto”.

Il tecnico Marco Squicquaro concludendo aggiunge “Ritengo ormai ci sia da parte dei produttori una consapevolezza su come affrontare le problematiche relative alla moria. Attraverso operazioni colturali, l’utilizzo del nuovo portainnesto e la corretta gestione delle risorse idriche è legittimo pensare che questo territorio possa rinascere tornando a primeggiare nel settore della coltivazione del kiwi, con una nuova attenzione all’ambiente e maggiore consapevolezza.” In tutto questo, per arrivare ad un rilancio dell’economia pontina e di tutta la regione Lazio, divengono indispensabili – secondo Alessandra Capitani – la vicinanza ed il supporto della politica e degli amministratori a tutti i livelli, comprese le amministrazioni locali.

“Abbiamo anche bisogno che Zespri, che ormai commercializza gran parte del kiwi prodotto dalla nostra area, creda ancora nelle potenzialità del nostro territorio così come nella indiscussa professionalità dei nostri produttori. Insieme abbiamo superato le difficoltà incontrate in passato in particolare la batteriosi legata alla vecchia tipologia di giallo Hort 16A, rilanciando insieme, con grande successo, la nuova varietà. Ora, sempre insieme, dobbiamo superare questa difficoltà. Ma avremo la giusta occasione di parlarne di nuovo insieme alle autorità, nel corso del prossimo vertice del G7 a cui siamo stati invitati e che si terrà a luglio in Calabria: in quella sede, la partecipazione dei Ministri del Commercio Internazionale ed anche della Nuova Zelanda, potrà avere luogo una eccezionale occasione di confronto.”

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