Lo sciopero nazionale – indetto da Cgil e Uil dopo la morte di cinque operai a Firenze – ha riscosso adesioni elevate e partecipazione in ogni angolo d’Italia. Anche Latina si è stretta in un abbraccio ideale alle famiglie dei lavoratori che hanno perso la vita nel cantiere toscano per la costruzione di un supermercato. E anche a Latina Cgil e Uil hanno ribadito che gli infortuni sul lavoro non sono tragiche fatalità, ma il risultato di un meccanismo perverso che si alimenta di gare al massimo ribasso, di subappalti, di mancanza di controlli.
“La piattaforma dei sindacati confederali è costantemente ignorata – dicono i segretari generali di Cgil e Uil di Latina, Giuseppe Massafra e Luigi Garullo – così i cantieri, rischiano di trasformarsi in giungle nelle quali non sempre si riesce a tornare a casa fine turno. È accaduto a Firenze, ma accade altrove, e in ogni settore produttivo, quasi ogni giorno. È purtroppo la conseguenza di un lavoro che ha perso il suo valore, la sua dignità e più in generale di un sistema che compete sui costi e continua a considerare la sicurezza un costo. Il territorio pontino, ad esempio, lo scorso anno ha pianto 12 persone morte sul lavoro, praticamente una al mese. Stiamo parlando di una lunga scia di lutti destinata purtroppo a non arrestarsi, a meno che il governo e tutte le istituzioni non decidano di voltare pagina e scrivere un nuovo capitolo sulla salute sicurezza nei luoghi di lavoro”.
“Da tempo Cgil e Uil – proseguono Massafra e Garullo – chiedono l’introduzione della patente a punti per le aziende, un modo per distinguere tra quelle virtuose e quelle meno. Chiediamo poi maggiori ispezioni e un investimento in tal senso, considerando che i continui tagli alla spesa pubblica hanno falciato anche il sistema del controllo.
Chiediamo l’allargamento dell’applicazione del badge di cantiere, dei contratti collettivi nazionali di settore, la formazione obbligatoria prima di accedere al luogo di lavoro, il giusto riconoscimento degli Rls e Rlst”.
“Sono tutte tematiche – concludono Massafra e Garullo – che fanno parte di un’azione di civiltà, di un impegno non più rinviabile. Lo abbiamo ripetuto ieri anche al Prefetto di Latina, al quale abbiamo chiesto, unendoci al grido corale di ogni territorio, di farsi megafono della necessità d’intervenire per modificare norme che hanno allargato pericolosamente le maglie a presidio della salute e della sicurezza.
Il nostro impegno e la nostra mobilitazione non si ferma, soprattutto adesso in vista del Giubileo e del centenario della nostra città. A tal proposito, abbiamo chiesto e raccolto la disponibilità del Prefetto a costruire insieme con le istituzioni, le aziende, le associazioni un confronto per condividere azioni sinergiche e definire un protocollo che, come accaduto in vista del Giubileo per la Capitale, abbia come obiettivo la tutela e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, perché ormai è chiaro a tutti che ogni tragedia che si consuma è un dramma collettivo e va affrontato con l’assunzione di responsabilità da parte di tutti”.