“Muzio contro i dipendenti comunali”, i sindacati non ci stanno

5 milioni di finanziamenti persi per il contratto di quartiere di Latina Scalo. I sindacati rispondono alle accuse dell'assessore

“Apprendiamo che l’Assessore Muzio – dichiarano il segretario della Fp Cgil Frosinone-Latina, Vittorio Simeone, e il segretario Uil Fpl, Ottavio Mariottini – è intenzionata ad adottare la linea dura nei riguardi degli uffici comunali. Ha tuonato “No alla superficialità”. Punta sul vivo dall’opposizione, per la perdita di un finanziamento regionale di 5 milioni di euro destinati al contratto di quartiere, ha declinato ogni responsabilità del suo Assessorato individuando il colpevole: gli uffici comunali!”.

“Non conosciamo il merito della vicenda, ma non possiamo esimerci dall’intervenire a tutela dei dipendenti comunali finiti nel bel mezzo di contesa politica. È stato dato in pasto all’opinione pubblica il presunto colpevole con un J’accuse talmente generico che ci costringe a prendere posizione a tutela dei dipendenti comunali tutti. Ci sia consentito di esprimere il nostro stupore, perché i rapporti che sin qui abbiamo intrattenuto con la Sindaca di Latina Matilde Celentano e con gli altri Assessori si sono sempre svolti in un clima di reciproco rispetto dei ruoli”.

“Abbiamo toccato con mano la considerazione positiva che il Sindaco e gli Assessori riconoscono all’apporto lavorativo dei dipendenti comunali. La linea politica del Sindaco, portata avanti con equilibrio dal Direttore Generale, ha consentito la conclusione di accordi importanti.

Ci siamo confrontati positivamente sul Regolamento che disciplina il “Sistema di misurazione e valutazione della performance”: l’attività del dipendente è oggi misurata e valutata sulla base di criteri obiettivi ed imparziali. Il suddetto Regolamento, frutto di un Tavolo di confronto serrato e fruttuoso, dimostra che i dipendenti comunali non hanno alcun timore né si sottraggono ad un sistema che misura e valutata la loro performance produttiva.

Il recente periodo della pandemia (Covid) ha dimostrato che sono le funzioni pubbliche che tengono unito il Paese. I servizi pubblici sono oggetto di un attacco formidabile da parte dell’attuale Governo che taglia i fondi agli enti locali, alla sanità alla istruzione e che fa cassa con le pensioni”.

“I servizi pubblici sono l’argine contro l’impoverimento dei diritti fondamentali del cittadino e sono l’ultima barriera alla trasformazione dei diritti in merci (diritto alla salute in primis): la merce è accessibile soltanto a chi può permettersela. Quanto alle esplicite accuse rivolte agli uffici comunali, non siamo a conoscenza di procedimenti disciplinari a carico di dipendenti ed in ogni caso, prima di emettere giudizi di colpevolezza, bisognerebbe prudentemente attendere. L’Assessora Muzio rifletta, piuttosto, su alcune disfunzioni che chiamano in causa la politica e non certo i dipendenti comunali”.

“Gli uffici pubblici non funzionano più con carta, penna e timbro: occorre personale, strumenti (computer) formazione. A fronte di una pianta organica di 800 unità i dipendenti comunali sono 400: la carenza di personale sfiora il 50%. I dipendenti lamentano che il parco informatico comunale è inadeguato: ci sono computer e programmi obsoleti ed anche la redazione di una semplice lettera, in formato word, è difficoltosa per insufficienza di licenze. La formazione è e inadeguata e rimessa, più alla capacità autodidatta dei singoli dipendenti, che a seri stanziamenti nel bilancio comunale o a programmazione ragionata”.

“I dipendenti comunali ogni giorno si prodigano per garantire il buon andamento dei servizi: non abbiamo timore delle svolte “dure” dell’Assessora Muzio. Ben venga la eventuale indagine per individuare responsabilità sulla perdita del finanziamento di 5 milioni di euro per il contratto di quartiere. Si abbia almeno la prudenza di attendere l’esito dell’indagine interna prima di dare patenti di colpevolezza nei riguardi dei dipendenti comunali.

Nel frattempo, l’Assessora rifletta che ad ogni ramo dell’Amministrazione comunale è preposto un Assessore. Nella scala delle responsabilità si parta dall’alto, magari proprio dal suo Assessorato e poi a scendere, senza dimenticare che la culpa in vigilando non può che ricadere sui vertici dell’Amministrazione”.

“Il Sindacato è pronto a valutare tutte le azioni necessarie a tutelare, in primo luogo la verità dei fatti ed a contrastare ogni linea “DURA” dell’Assessora Muzio che dovesse violare i diritti dei dipendenti comunali e la garanzia di funzionalità dei servizi resi all’utenza”.

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