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Allerta meteo arancione: i sindaci pontini decidono di tenere chiuse le scuole

L’allerta meteo arancione soprattutto per il vento, diramata dalla Protezione Civile, ha messo in allarme tutti i comuni della provincia di Latina, e non solo, con molti sindaci, soprattutto quelli del sud pontino, che hanno deciso per domani, 22 novembre, di tenere le scuole chiuse. Una decisione figlia del fatto che, così facendo, domattina non ci saranno troppe persone in giro proprio nell’orario in cui, secondo la previsione, il meteo sarà peggiore.

Ad inaugurare tutta una serie di ordinanze di chiusura dei plessi scolastici il sindaco di Gaeta, Cristian Leccese, che ha attivato il Coc, Centro operativo comunale, spiegando in un video social che: “Nella giornata di domani ci saranno delle piogge abbondanti ma avremo in modo specifico delle forti raffiche di vento fino a 60 km/h che inizieranno dalle prime ore di domani, martedì 22. Per questa ragione ho deciso di istituire immediatamente il Centro operativo comunale, per mettere sotto controllo l’intera città, e ho pensato anche di chiudere le scuole per la giornata di domani, evitando problemi e criticità”.

Non poteva che assumere la stessa decisione Gianluca Taddeo, sindaco di Formia, dove sabato un’alluvione ha costretto i vigili del fuoco ad evacuare una palazzina pericolante.

Anche il commissario prefettizio di Latina, in serata, ha deciso per la chiusura delle scuole. Ordinanze di chiusura sono state pubblicate nel pomeriggio di oggi anche dai comuni di Sezze, Sabaudia e San Felice Circeo. Hanno seguito l’esempio altri sindaci: Monte San Biagio, Pontinia, Bassiano, Castelforte, Lenola, Maenza, Roccasecca dei Volsci, Spigno Saturnia, Santi Cosma e Damiano, Roccagorga, Aprilia, Sermoneta, Terracina e Cisterna. Quindi Cori, Priverno, Sonnino e Sperlonga.

Nel Lazio con Amore, dalla Regione un bonus di 2.000 euro per chi si sposa

La situazione emergenziale ha avuto effetti devastanti nel settore wedding; per questo la Regione mette a disposizione 10 milioni di euro a sostegno di tutta la filiera per chi sceglierà il Lazio come destination wedding. Grazie al Bando “Nel Lazio con Amore” viene concesso un bonus di 2.000 euro a coppie, italiane e straniere che contraggono matrimonio o unione civile nel Lazio, per effettuare spese presso imprese laziali della filiera del wedding.

Può presentare domanda per ciascuna coppia uno solo dei soggetti, in possesso dei requisiti e delle condizioni indicate dal bando. La presentazione delle domande fino alle ore 10.00 del 31 gennaio 2023 o fino ad esaurimento risorse.

Spese ammissibili

Le Spese effettuate presso imprese del Lazio, pertinenti all’evento del matrimonio o dell’unione civile, tra le quali:

  • acquisto di bomboniere;
  • noleggio auto da cerimonia;
  • acquisto abito e accessori da cerimonia (sposo o sposa);
  • addobbo floreale;
  • servizi di catering e ristorazione (massimo 700 euro);
  • servizi alla persona legati al giorno del matrimonio, quali acconciatura e trucco;
  • viaggio di nozze (massimo 700 euro);
  • affitto sale e location per cerimonia e banchetto;
  • servizi di riprese video e book fotografico;
  • servizi di animazione, intrattenimento, spettacolo;
  • servizio di wedding planner;
  • acquisto fedi nuziali;
  • stampa delle partecipazioni.

Ciascuna coppia può chiedere il rimborso di massimo cinque documenti di spesa.
Ogni spesa, a pena di inammissibilità, deve: 

  • essere sostenuta nel periodo compreso tra il 14 dicembre 2021 e il 31 gennaio 2023, come risultante dai documenti contabili;
  • non essere stata effettuata tramite e-commerce (acquisto on line);
  • essere stata effettuata con sistemi tracciabili (bonifico o pagamento elettronico);
  • essere conforme alla normativa fiscale, documentata attraverso fatture, ricevute o documenti contabili dai quali si evinca il tipo di spesa e la sua pertinenza con il matrimonio o unione civile;
  • presentare causale compatibile con le attività per le quali viene concesso il contributo;
  • essere dimostrata attraverso un documento di pagamento (bonifico, scontrino POS) con importo identico a quello del documento di spesa (fattura, scontrino fiscale); nel caso di discordanza tra l’importo del documento di spesa e quello del documento di pagamento è ammissibile l’importo minore.

Contributo
Il contributo ha un importo massimo di 2.000 euro per ogni coppia in possesso dei requisiti indicati nel bando ed è concesso a rimborso delle spese sostenute. Qualora le spese documentate siano inferiori a 2.000 euro, il contributo è pari all’importo delle spese stesse se ammissibili; qualora le spese documentate ed ammissibili siano superiori a 2.000 euro, il contributo comunque non potrà superare i 2.000 euro.

Presentazione delle domande e assistenza
La domanda, completa di tutti i dati richiesti dall’avviso, deve essere predisposta e presentata, a pena di esclusione, attraverso lo sportello telematico disponibile al sito https://regione.lazio.it/nellazioconamore a partire dal 28 febbraio 2022 alle ore 10.00.

Eventuali problemi in fase di caricamento dati possono essere sottoposti a LAZIOcrea SpA tramite mail all’indirizzo asstecnellazioconamore@laziocrea.it mentre i chiarimenti in merito al contenuto dell’avviso possono essere inviati all’indirizzo chiarimentinellazioconamore@laziocrea.it. È opportuno inserire anche un recapito telefonico. 
Al link Nel Lazio con amore saranno pubblicate le risposte alle domande più frequenti sotto forma di FAQ.

Video tutorial per la compilazione

Applicazione per la compilazione della domanda

FAQ
Nel file delle FAQ sono pubblicate periodicamente le risposte alle richieste di chiarimenti inviati alla mail chiarimentinellazioconamore@laziocrea.it, aggregate per argomento.
Il file viene aggiornato con periodicità settimanale in base alle mail arrivate.

FAQ-risposte ai chiarimenti – aggiornato al 20/09/2022

Attenzione

La domanda non può essere presentata prima della celebrazione del matrimonio o dell’unione civile. L’inserimento nella piattaforma e l’invio di una domanda sottoscritta in cui viene dichiarata una data di celebrazione falsa determina conseguenze anche penali. in particolare,  l’art. 75 del dpr 445/2000 prevede che: “1. Chiunque rilascia dichiarazioni mendaci, forma atti falsi o ne fa uso nei casi previsti dal presente testo unico è punito ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia. Omissis”. I controlli sulla veridicità delle dichiarazioni relative alla celebrazione del matrimonio/unione civile vengono effettuati su tutte le domande presentate.

Inteam Latina ai campionati di basket per atleti con sindrome di Down

Prestigiosa chiamata per l’Asd Inteam Latina, società specializzata nel promuovere il basket inclusivo per ragazzi con disabilità. Dal 25 al 27 novembre il club pontino sarà presente con dieci suoi ragazzi ai Campionati Nazionali di Pallacanestro Fisdir, per persone con disabilità intellettivo relazionale. La rassegna si svolgerà a Ferrara e si articolerà in quattro diverse divisioni con la partecipazione complessiva di 14 squadre e di 120 atleti.

Inteam è stata inserita nella Divisione Atleti con Sindrome di Down insieme ad altre cinque realtà: “Anthropos” di Civitanova Marche, “Atletico Aipd” di Oristano, “Basket Forever” di Formia, “Orionina” di Ercolano e “Sport in Veneto” di Padova. Si tratta di una grande soddisfazione per una realtà nata ad ottobre del 2020 come progetto di pallacanestro inclusiva e divenuta nell’aprile di quest’anno una Asd a tutti gli effetti, presieduta da Alessia Montemurro insieme alla vice, nonché allenatrice, Valentina Ruggieri. Ad oggi Inteam vanta un numero di iscritti di tutto rispetto, quasi 60 ragazzi speciali.

La società pontina partecipa per la prima volta ad una competizione nazionale e al campionato di una federazione, la Fisdir. Si tratta di un primo importante passo verso un’ulteriore crescita, testimoniata dalla passione e dall’entusiasmo di tutti i ragazzi coinvolti. A Ferrara sarà un’esperienza indimenticabile per i 10 atleti selezionati, ma c’è da scommettere che altri grandi traguardi saranno presto raggiunti da tutti i componenti della famiglia Inteam. 

Anzio e Nettuno – Allerta meteo arancione, i comuni chiudono tutte le scuole

A seguito dell’allerta meteo di codice arancione emanata dall’Agenzia Regionale di Protezione Civile, il Commissario di Nettuno Bruno Strati ha disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado nel territorio del Comune di Nettuno per domani 22 novembre. Dalle prime ore di domani, infatti, e per le successive 24 ore, si prevedono sul Lazio venti da burrasca a burrasca forte dai quadranti occidentali nonché forti mareggiate lungo le coste esposte. Inoltre, sempre dalle prime ore di domani e per le successive 24-30 ore si prevedono precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento. La decisione del Commissario è stata determinata in considerazione della particolare esposizione della città a raffiche di vento e delle notevoli criticità viarie, soprattutto in prossimità di alcune scuole, che si verificano a seguito di rovesci di forte intensità. Il Comune di Nettuno ha attivato già da questa sera la Centrale Operativa Comunale presso il Comando di Polizia Locale sito in via della Vittoria 2 al fine di assicurare la direzione e il coordinamento di Pronto Intervento e l’eventuale attivazione di funzioni di supporto indicate nel Piano di Emergenza Comunale. Lo stesso ha fatto anche il Comune di Anzio. Domani sono previsti vento forte e pioggia intensa, tutti dovranno restare a casa.

Celebrata la “Virgo Fidelis”, l’81° Anniversario della “Battaglia di Culqualber” e la “Giornata dell’Orfano”

Nella mattinata odierna, presso la Cattedrale di San Marco ha avuto luogo la celebrazione della “Virgo Fidelis”, patrona dell’Arma dei Carabinieri, nonché la commemorazione dell’81° anniversario della “Battaglia di Culqualber” e della “Giornata dell’Orfano. La Santa Messa, momento centrale della cerimonia, è stata officiata dal Vescovo di Latina, S.E. Monsignor Crociata e dal Cappellano Militare di Velletri don Engenio Campini, alla presenza del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Latina Col. Lorenzo D’Aloia,  di S.E. il Prefetto e delle massime autorità civili e militari, nonché di numerosi alunni dell’istituto A. Volta di Latina, dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’Arma, dei Carabinieri in servizio ed in congedo e di quanti, con la loro presenza, hanno voluto dimostrare la loro calorosa e sentita vicinanza alla “Benemerita”.

La celebrazione della “Virgo Fidelis“, proclamata Patrona dell’Arma nel 1949 da Papa Pio XII, trova le sue origini nel connubio di eventi appartenenti alla storia ed alla Cristianità. La ricorrenza venne stabilita dal Papa nella data del 21 novembre, occasione in cui si celebra la festa liturgica della Presentazione di Maria Vergine al Tempio e ricorre l’anniversario della “Battaglia di Culqualber”. Questi eventi di guerra, in cui i Carabinieri si sono distinti e sacrificati per amor di Patria, sono di fatto colmi di quei valori di fedeltà e amore propri del culto della “Virgo Fidelis”. S.E. il vescovo durante l’omelia, riallacciandosi al termine Fidelis, ha voluto soprattutto sottolineare l’importanza del termine fedeltà quale ulteriore espressione e arricchimento di fede, e fino a che punto un Carabiniere sia disposto a sacrificare tutto per dare seguito alla propria vocazione di servizio a favore dei più deboli.

Quest’anno, inoltre, ricorre l’ 81° anniversario della battaglia di Culqualber, combattuta in Abissinia (l’attuale Etiopia) dal 6 agosto al 21 novembre 1941 fra italiani e britannici; battaglia in cui il 1º Battaglione Carabinieri e Zaptié mobilitato si immolò. Oltre a numerose menzioni e decorazioni individuali, per il comportamento tenuto dall’intero reparto, alla bandiera dell’Arma dei Carabinieri è stata concessa una medaglia d’oro al valor militare.

Oggi si celebra anche la “Giornata dell’Orfano”, dedicata a tutti gli orfani, e non solo a quelli assistiti e confortati con amorevole cura dall’Opera Nazionale per l’Assistenza agli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri il cui “obiettivo è quello di far sentire i suoi giovani e le loro mamme sempre uniti alla grande famiglia dell’Arma” che li sostiene. Ed è per tale motivo che, a margine della cerimonia, il Comandante Provinciale ha consegnato una targa ONOMAC di riconoscimento per il conseguimento della laurea in giurisprudenza al dottor Christian Pontillo, figlio dell’ Appuntato Pontillo, deceduto per malattia nel 2018 a Terracina dove prestava servizio.

Pallavolo – Serie A3, il Sabaudia Pallavolo cede solo al tie-break

Il Sabaudia Pallavolo recupera lo svantaggio iniziale di due set, ma cede al quinto set al termine di un match durato due ore e mezza al Gruppo Stamplast M2G Green Bari, seconda forza della classifica del girone blu: per il Sabaudia è stato il quinto tie-break consecutivo su otto partite giocate finora nel campionato di pallavolo maschile di serie A3.

«Bari è una grande squadra e i primi due set ci ha messo in difficoltà, soprattutto in battuta, come probabilmente mai lo siamo stati dall’inizio del campionato. I nostri ragazzi però hanno carattere da vendere e sono riusciti a rimettere in piedi anche questa gara. Continuiamo a spingere tutti insieme con questa intensità per toglierci le soddisfazioni che ci meritiamo» ha dichiarato coach Marco Saccucci che in avvio ha schierato Schettino in palleggio opposto a Malvestiti, laterali De Paola e Zornetta, centrali Tognoni e De Vito con Rondoni libero.

Il Sabaudia cede i primi due set, rispettivamente 19-25 e 22-25 con il Bari che conferma i valori della seconda posizione in classifica. Il Sabaudia dal canto suo ha provato a lottare in avvio di partita (7-7) poi il Bari ha superato i pontini (8-10 e 11-16) riuscendo a conservare il vantaggio anche nel finale di set (13-16, 14-21 e 17-22) fino al 19-25 finale in 28 minuti. Nel secondo parziale cala la ricezione del Sabaudia, che è sempre piuttosto fallosa al servizio, e il Bari ne approfitta per prendersi anche il secondo set (8-7, 15-16) trascinata da Ferenciac, Wojcik e Paoletti mentre per il Sabaudia Malvestiti si conferma incisivo con il 60% in attacco e due muri punto. Il terzo parziale è molto equilibrato (8-8, 12-12), poi Schettino e compagni riescono a staccarsi (18-15, 19-16) prendendosi un margine di vantaggio interessante. De Paola realizza due punti in sequenza (21-19) e rimette il Sabaudia con il naso avanti ma Paoletti accorcia ancora (21-20): il finale di set è intenso 22-22 con Ferenciac e Paoletti che trovano il campo, ma il Sabaudia risponde con Zornetta e beneficia dell’errore in attacco di Paoletti (24-22) che poi ha il merito di impattare sul 24-24. Si va ai vantaggi e la spunta il Sabaudia 26-24 con il muro vincente di De Vito che fa impazzire il pubblico. Zornetta è pungente (8 punti e 55%) e Malvestiti si conferma, il Sabaudia cresce anche a muro ma non riesce a limitare gli errori dalla linea dei nove metri. Il Sabaudia ruggisce in avvio di quarto set (9-3) e continua a premere (14-6) sull’acceleratore strappando in due la partita: cresce l’impatto del muro sulla partita e la panchina del Bari è costretta a chiedere il time-out (15-6). Si torna in campo e il Bari piazza un break di tre punti fino al cambio palla arrivato grazie a Zornetta sul 16-9. Il Sabaudia è in partita ma Ciavarella prova a ricucire lo svantaggio: Malvestiti inchioda a terra il 18-11 da posto due, il Bari è falloso al servizio anche su battuta tattica e De Vito mura in campo (20-13). Proprio il muro è il fondamentale decisivo nel finale (di Tognoni il 23-17) poi Malvestiti trova l’ace del 25-20. Al tie-break Malvestiti si prende il 4-4 con un muro punto ma il Bari è avanti 6-8 al cambio di campo, un vantaggi che i pugliesi riusciranno a mantenere (10-13) fino al 12-15 finale.

Un punto che fa classifica e permette di salire di una posizione.

Oggi si celebra la Giornata nazionale degli alberi: “Una risorsa per il pianeta e per l’umanità”

Riducono le emissioni, proteggono il suolo, migliorano la qualità dell’aria e la vivibilità dei luoghi. La Giornata nazionale degli alberi, che si celebra oggi, riporta l’attenzione sul tema del verde e dei boschi, all’indomani di una COP 27 di Sharm el-Sheikh dedicata ai cambiamenti climatici. 

Nella lotta al surriscaldamento globale, gli alberi svolgono un ruolo fondamentale, avvalorato da studi scientifici che dimostrano come senza il contributo delle foreste sarà impossibile contenere il riscaldamento globale a 1,5 °C, l’obiettivo dell’Accordo di Parigi.

In Italia – ricorda Confagricoltura – la superficie boschiva supera 11 milioni di ettari e raggiunge il 36,7% del territorio nazionale, con una crescita del 3,7% rispetto all’ultimo rilevamento del 2005. Dal 1990 ad oggi, tuttavia, circa 1,5 milioni di ettari sono stati persi dall’agricoltura a beneficio di una superficie forestale non gestita, il che significa aumento del pericolo di incendi, riduzione della fruibilità del territorio, perdita di valore paesaggistico e aumento dei rischi idrogeologici. I dati riportano che nel 2021 l’Italia è stato il Paese europeo più colpito dagli incendi boschivi. La Giornata nazionale degli alberi spinge quindi a una riflessione ampia, che non si limita alla valorizzazione del verde attraverso nuove piantagioni, bensì pone l’evidenza di una gestione oculata di questo patrimonio. 

“Dobbiamo lavorare sul riordino fondiario, sull’aggregazione, sulla pianificazione forestale che oggi coinvolge solo il 15% delle superfici e sulla formazione degli operatori che lavorano nel bosco. – afferma il presidente della Federazione nazione Risorse Boschive di Confagricoltura, Enrico Allasia – Noi ci siamo attivati con altri partner, quali Alberitalia, Sisef, lo stesso ministero dell’Agricoltura, per cercare di portare avanti questo concetto di valorizzazione del bosco non solo in termini di prodotto, ma anche di servizi ecosistemici”.

“Una superficie forestale gestita e non lasciata a sé stessa – aggiunge Allasia – significa legno nelle zone vocate, ma anche turismo ed economia di base per prodotti come funghi e tartufi. Non meno importante è la filiera medicale per le foreste: le persone che hanno bisogno di una riabilitazione psicologica o motoria possono usufruire di questi spazi e questa è un’altra opportunità che i boschi offrono agli imprenditori che vogliono cimentarsi in questo campo”.

“Covid-23”, per gli esperti il virus persiste ma va verso una fase di endemizzazione

Presso l’Istituto nazionale malattie infettive (Inmi) ‘Lazzaro Spallanzani’ si è insediato il board internazionale di esperti del Covid. Composto dai maggiori esperti sulla pandemia e sulle malattie infettive, il team è stato fortemente voluto dal direttore generale, Francesco Vaia, ed è coordinato dal professor Guido Silvestri, noto scienziato italiano attualmente pro-rettore alla Emory University di Atlanta.

Nel corso del meeting è emersa la consapevolezza che ci troviamo in una fase assolutamente nuova, che potremmo oggi definire ‘Covid-23’, in cui il virus, pur persistendo, va verso una fase di endemizzazione.
“Con questo evento e l’insediamento di un così prestigioso board di scienziati– ha affermato Vaia- si consolida il percorso di rafforzamento scientifico dello Spallanzani e la sua vocazione internazionale. Si conferma, inoltre, la sua funzione al servizio della persona e delle istituzioni”.- Fonte Agenzia DIRE www.dire.it

Una medaglia al valore civile per il gonfalone di Sezze

Al gonfalone della Città di Sezze è stata conferita dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella la medaglia al merito civile per onorare il comportamento nobile e dignitoso tenuto dalla comunità di Sezze nell’affrontare i disastri ed il terrore della seconda guerra. Fu il Sindaco Andrea Campoli nel 2016 a prendere l’iniziativa, il cui iter  amministrativo venne seguito  dal dirigente dr. Piero Formicuccia, curando tutti gli atti relativi alla deliberazione di giunta e l’invio agli organi competenti. La “Relazione illustrativa delle motivazioni legittimanti l’istanza per il conferimento di una medaglia al merito civile in favore del gonfalone del Comune di Sezze” venne redatta da Francesco Petrianni, Presidente dell’Associazione “Le decarcie”, con la consulenza storica del Prof. Luigi Zaccheo.  

Gli atti furono trasmessi alla Prefettura di Latina affinchè inoltrasse l’istanza di conferimento al Ministero dell’Interno. Infatti le medaglie al merito civile sono conferite con decreto presidenziale su proposta del Ministero dell’interno, sentita la Commissione competente per la concessione delle ricompense al valor civile. Proprio il 17 novembre il Prefetto di Latina ha comunicato al Comune di Sezze l’avvenuto conferimento della Medaglia al valore civile alla nostra comunità per le tante ferite e vittime della seconda guerra mondiale. Si tratta di un atto importante per l’intera comunità di Sezze e grande merito va dato a coloro che hanno operato per l’ottenimento del riconoscimento.       

Attingendo a fonti storiche ed orali di studiosi locali, la relazione allegata alla deliberazione ricostruisce un periodo storico, breve ma carico di lutti, con l’alto tributo pagato alla guerra dalla comunità sezzese in termini di vite umane, di feriti e mutilati nonché l’ampia portata delle distruzioni sul territorio. Ma soprattutto testimonia e rievoca il grande sacrificio sofferto dalla popolazione per sfuggire ai bombardamenti, ai rastrellamenti ed alle persecuzioni. In soli cinque mesi, da gennaio a maggio del 44, sono oltre quaranta gli eventi bellici accertati che colpiscono la popolazione e il territorio di Sezze. Non episodi occasionali, ma ripetute e frequenti azioni di guerra fanno di Sezze un teatro in cui la guerra si combatte ovunque. Il campo inferiore, il centro storico e la conca di Suso sono tutti obiettivi perché diffusa nel territorio è la presenza dei tedeschi. Nessun luogo è logicamente sicuro. Si muore dentro le case, nelle chiese, nelle grotte, lungo le strade, nel centro abitato e in aperta campagna e si continuerà a morire e a ferirsi per l’esplosione di mine disseminate. Le cannonate colpiscono i rifugi di fortuna. Gli ordigni di guerra arrivano ovunque.  

Il volto della guerra è terribile e si rivela nelle forme più diverse e nei modi più sconvolgenti. Enormi uccelli meccanici fanno tremare la terra come un terremoto a comando. Arrivano i bombardamenti e con essi le morti, le distruzioni, gli sfollamenti e gli ordini di evacuazione. La popolazione sezzese, nelle circostanze tragiche, ha saputo assumere orgogliosamente comportamenti solidali e civili, per non dire eroici, a differenza di chi, pur tenuto a prodigarsi per le cariche che ricopriva, ha preferito darsi alla fuga. Il clima di terrore e l’atmosfera di morte spaventano la popolazione, lasciando segni indelebili.  Due sono i bombardamenti che mietono il maggior numero di vittime. Quello del 25 gennaio si abbatte nella zona di Santa Maria e una ventina di persone (dicono i testimoni) resta sotto le macerie. In quello del 21 maggio, che colpisce l’area della chiesa di Sant’Andrea, le vittime sono molte di più, una settantina. 

Il numero stimato dei morti nel periodo supera le 120 unità e non tutte le vittime hanno ancora avuto un nome. Sappiamo che sono stati tanti i bambini a morire perché la loro ingenuità li ha resi più indifesi e più esposti. La distruzione di edifici pubblici e religiosi, delle abitazioni, delle piazze, delle strade e dei ponti, le razzie e le requisizioni colpiscono il patrimonio materiale dei cittadini, delle istituzioni e degli istituti. Enormi sono i danni all’agricoltura e agli allevamenti di bestiame, ma, vivendo sotto i bombardamenti, i sezzesi riescono a proteggere gli ebrei ad aiutare i compaesani dai soprusi, a ribellarsi a rischio della morte e a morire per difendere le donne. Le donne si fanno uccidere per non cedere alla violenza. Si sopravvive e si muore per vivere. Nessuno si sottrae al dovere di solidarietà. 

Diversi sono gli episodi bellici e diverse le persone che suscitano un sentimento di riconoscenza e meritano di essere additate per l’esempio dato. Tra quelli particolarmente significativi ricordiamo: Margherita Bondì, morta nelle camere a gas di Auschwitz; Elide Rosella, morta per resistere alla violenza dei soldati del CEF; Oliva Spaziani, incinta al settimo mese di gravidanza, morta per ferita da armi da fuoco ricevuta da soldati del CEF; Aldo Bottoni, partigiano fucilato dai nazisti; Giuseppe Lombardo, carabiniere, morto per portare soccorso durante il bombardamento; Andrea Novelli, morto insieme a Salvatori Crocefissa, donna disabile, nel tentativo di salvarla. Ma non possiamo dimenticare quelle decine e decine di cittadini morti per le azioni belliche, coloro che, senza nome, rischiarono la vita per proteggere e salvare vite umane e quanti affrontarono la fame, lo stremo, gli stenti e i sacrifici, le rappresaglie, le deportazioni e le barbarie, con dignità, fierezza e solidarietà. 

Confermate in appello le condanne all’ergastolo per l’omicidio di Desirée

Desirée Mariottini

Sono state confermato in blocco, nel processo di appello, le condanne per l’omicidio della 16enne di Cisterna Desirée Mariottini di Cisterna di Latina. Confermate le condanne a due ergastoli e a 27 e 24 anni e mezzo di reclusione per i quattro imputati per la morte della giovanissima, morta il 19 ottobre del 2018 a causa di un mix di droghe dopo aver subito una serie di sevizie e abusi.
La minore fu trovata senza vita in uno stabile abbandonato in zona San Lorenzo a Roma lasciando dietro dice una scia di dolore. La Corte d’Assise d’appello di Roma ha confermato le condanne per i quattro imputati, Alinno Chima, Mamadou Gara, Yussef Salia e Brian Minthe accusati di omicidio, violenza sessuale e spaccio di sostanze stupefacenti. Gara e Salia sono stati condannati all’ergastolo, perchè considerati direttamente responsabili della morte della 16enne, Chima a 27 anni e Minthe a 24 e mezzo. Le prime parole della mamma di Desirée sono state di soddisfazione per la decisione dei giudici. “Speravo nella conferma delle condanne – ha detto alla stampa al termine dell’udienza – sono quattro mostri e devono stare in carcere. Questa sentenza mi dà un solo po’ di pace dopo tanto dolore, ma il dolore ci sarà sempre e nessuno mi ridarà mai mia figlia”.