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“Il furto della Gioconda – un falso al Louvre?”, il libro di Silviano Vinceti

Centotredici anni fa non fu il decoratore italiano Vincenzo Peruggia a rubare la Gioconda dal museo del Louvre. E non si può nemmeno escludere che quella esposta e ammirata ogni giorno da trentamila visitatori sia, in realtà, solo una copia. Un falso d’autore. In occasione della ricorrenza di uno dei più clamorosi furti di ogni tempo (21 agosto 1911), lo storico, ricercatore e scrittore Silvano Vinceti ribadisce con forza i risultati di una sua indagine, condotta dal 2016 con la collaborazione di diversi esperti, illustrata con dovizia di particolari nel libro “Il furto della Gioconda – un falso al Louvre?”.

L’investigazione fu avviata grazie alla testimonianza di un certo Ballinari, residente a Cadero, in provincia di Varese. “Conoscendo il mio lavoro di storico fu lui a contattarmi – racconta Vinceti – e a riferirmi quanto gli aveva raccontato il padre, morto anni prima. Il genitore conosceva molto bene la moglie di Michele Lancellotti che col fratello Vincenzo era stato decoratore al Louvre. Nati e cresciuti nella piccola frazione di Cadero, erano amici di Vincenzo Peruggia che viveva a Dumenza, un paesino a pochi chilometri di distanza. Ebbene, secondo il racconto di Ballinari, in realtà ad organizzare il clamoroso furto fu un gruppo ben organizzato di cui fecero parte i due fratelli Lancellotti, un fantomatico marchese Eduardo de Valfierno, di nazionalità argentina, e il falsario francese Yves Chaurdon. Peruggia fu solo un collaboratore e la Monna Lisa non venne nascosta a Parigi nel suo piccolo appartamento. Infatti – aggiunge lo storico – secondo gli anziani abitanti del luogo il dipinto rimase celato a Cadero per due anni, e alla fine a Firenze venne portata solo una copia: il dipinto attualmente esposto nel Louvre”.

Esaminando negli archivi di Stato della città di Firenze i documenti originali del processo che si svolse tre anni dopo il furto, sono poi emersi fatti a dir poco singolari. “L’unico vero interrogatorio a cui venne sottopostoVincenzo Peruggia – spiega Vinceti – fu fatto dall’ispettore francese Vignolle nel corso di un confronto nell’allora carcere delle Murate. Il decoratore italiano, come scritto nel verbale, gli disse di aver rubato la Gioconda dalla sala Carrè tra le 7.30 e le 8.00 del 21 agosto. Ma proprio in quel lasso di tempo due operai, Dupond e Breard erano su un’impalcatura, intenti al restauro di un angolo della grande galleria, a pochi metri dalla Gioconda. Inoltre, il capo operaio Pignet e sei operai, passando per il salon Carrè verso le sette e un quarto videro il quadro al suo posto. E, per di più, a una precisa domanda, Peruggia rispose di essere uscito dal Louvre con il quadro nascosto sotto la blusa (la “blouse”), l’ampio camiciotto da lavoro. Cosa impossibile, visto che il capolavoro è dipinto su una tavola di legno di pioppo di 77 x 53 centimetri e quindi non può certo essere arrotolato. Questo interrogatorio, che l’ispettore Vignolle concluse definendo il Peruggia contraddittorio e non attendibile, stranamente non fu utilizzato dal procuratore delle Repubblica che istruì il processo che si tenne poi a Firenze.

Ma non è finita: il funzionario del Louvre che ritrovò la cornice della Gioconda disse alla polizia parigina che c’erano chiare ed evidenti impronte digitali. Impronte che furono fatte sparire poche ore da qualcuno evidentemente interessato ad evitare che un esame consentisse di risalire agli esecutori del furto, cioè i fratelli Michele e Vincenzo Lancellotti”.

Proseguendo l’indagine, Vinceti accertò in Argentina che Eduardo de Valfierno non era mai stato un marchese e che in un’intervista rilasciata nel 1932 al giornalista americano Karl Decker descriveva Peruggia come un ingenuo e uno sprovveduto, manifestando euforia per la sua carcerazione a Firenze, con conseguente chiusura delle indagini sul responsabile o sui responsabili del furto.

“Emerse anche un altro documento originale, risalente a 18 anni prima di questa intervista – spiega Vinceti – una lettera anonima spedita da Torino nel febbraio del 1914 al direttore degli Uffizi nella quale, con molti dettagli, si indicava un truffatore come l’ideatore del furto del dipinto: Giovanni Osta. Dalla descrizione si trattava del sedicente marchese de Valfierno. Nella missiva si riferiva anche di come fossero state realizzate alcune copie della Gioconda (probabilmente ad opera di Yves Chaudron) e della possibile vendita a facoltosi americani.

“Tutti questi, e altri riportati nel libro, sono fatti supportati da documenti” sottolinea Vinceti che è anche presidente del Comitato per la valorizzazione dei beni culturali e ambientali e del Centro di Studi Leonardeschi (nato ufficialmente nel maggio scorso e che ha sede a Cadero, località in provincia di Varese, presso il Micro Museo della Gioconda).

“Un’altra parte importante dell’indagine ha riguardato l’autenticità del capolavoro recuperato. Fu certificata con una perizia giurata effettuata a Firenze il 15 dicembre del 1913 dai periti Giovanni Poggi e Nello Tarchiani che si basarono solo sul confronto con alcune foto in bianco e nero di scarsa qualità possedute dal museo. Delle foto e nemmeno ad alta risoluzione come quelle di oggi. “A giudizio di diversi professionisti che hanno collaborato con me all’indagine – conclude Vinceti – quella del 1913 non ha i requisiti di perizia tecnica e nemmeno la sua redazione in quel lontano periodo storico la potrebbe giustificare come tale. Peruggia non rubò la Gioconda e quello esposto al Louvre potrebbe essere un falso”.

SILVANO VINCETI

Storico dell’arte, ricercatore, scrittore e autore per programmi televisivi e radiofonici, ha pubblicato più di 25 libri, alcuni dei quali dedicati a Michelangelo, Raffaello, Caravaggio e ha svolto ricerche approfondite sulla Gioconda di Leonardo da Vinci. La sua passione per la storia dell’arte e la ricerca lo spingono a esplorare dettagli sconosciuti e a scoprire nuove informazioni sui dipinti e sui loro contesti storici. Per quanto riguarda la Gioconda, Vinceti ha scoperto che Leonardo dipinse le lettere L ed S nei suoi occhi e il numero 72 sotto l’arcata del ponte che appare nel paesaggio. Nel 2023 la notizia che il Ponte Romito è quello raffigurato nel paesaggio della Gioconda è stata pubblicata in tutti i Paesi del mondo e dalle testate giornalistiche più autorevoli.

Violenta una minore in un camping, in manette un 57enne pakistano

Il 17 agosto, i Poliziotti del Commissariato di P.S. di Fondi e della Polizia Ferroviaria di Roma, hanno tratto in arresto un uomo di nazionalità pakistana di 57 anni, dando esecuzione all’Ordinanza emessa il 14 agosto dal G.I.P. del Tribunale di Latina, con la quale veniva disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari nei suoi confronti, poiché ritenuto responsabile del reato di violenza sessuale, aggravato dalla minore età della vittima.

La vicenda ha origine agli inizi di luglio, quando una giovane di anni 14 raggiunge, come di consueto, l’amica coetanea e la sua famiglia presso un campeggio di Fondi, per trascorrere qualche giorno di vacanza al mare, in completa spensieratezza.

Il giorno 7, mentre entrambe erano sedute sulle sdraio del campeggio, sopraggiungeva l’uomo, che era stato regolarmente assunto con la mansione di guardiano notturno della struttura ricettiva.

Questi avrebbe dapprima importunato le ragazze con frasi inerenti la loro sfera sessuale, dopodiché avrebbe chiesto loro se fossero fidanzate e intrattenessero rapporti sessuali con i rispettivi partner.

Afferrato un braccio della giovane ospite, le avrebbe palpeggiato il seno ed il sedere, cingendola ed impedendole di sottrarsi alla stretta, tentando di baciarla sulla bocca, il tutto sotto gli occhi atterriti dell’amica.

Riuscita a divincolarsi, terrorizzata, faceva subito rientro con l’amica presso il proprio alloggio, raccontando l’accaduto a due addetti alla reception ed ai rispettivi genitori.

Appreso quanto riferito, l’amministrazione del campeggio provvedeva immediatamente a sospendere dal lavoro l’uomo indicato dalle giovani come l’autore della violenza.

Sporta denuncia dell’accaduto presso l’Ufficio della Polfer di Roma, veniva informata l’Autorità Giudiziaria competente ed avviate le indagini del caso.

Queste culminavano nel provvedimento cautelare adottato, invocato dalla Procura della Repubblica di Latina e condiviso dal G.I.P., il quale, nella sua Ordinanza restrittiva, valutava particolarmente gravi i fatti oggetto di denuncia, tenuto conto sia della minore età della parte offesa, nonché della condotta complessiva assunta dall’indagato che, approfittando del suo ruolo di guardiano notturno, si era avvicinato alla vittima, incurante della presenza dell’amica, vincendo le sue resistenze fisiche e realizzando le proprie azioni criminali.

L’uomo, alle prime ore di sabato 17, veniva rintracciato in un’azienda locale ove aveva trovato lavoro ed informato ai sensi di Legge del procedimento su di lui pendente, assicurato agli arresti domiciliari presso la propria abitazione di Fondi.

Piano antenne, regolamento al vaglio degli uffici, Addonizio: “Aperti a tutti i contributi”

“La nostra amministrazione è aperta al dialogo con tutte le associazioni, che potranno contribuire alla stesura del nuovo regolamento del Piano antenne”. Queste le parole di Franco Addonizio, assessore all’Ambiente del Comune di Latina, che interviene per chiarire i passi che stanno compiendo gli uffici per licenziare il nuovo atto.

“Siamo a buon punto – continua Addonizio -. La questione è stata discussa in una delle ultime commissioni Ambiente ed ora il regolamento, aggiornato alle nuove normative e modificato nelle parti necessarie, è stato inoltrato a tutti gli uffici che potranno apportare modifiche o inserire osservazioni. Non appena questi passaggi verranno espletati, il documento riapproderà nella commissione Ambiente in cui verrà sviscerato, articolo per articolo, in modo che i consiglieri comunali possano dare il loro contributo. Come nelle precedenti sedute, verranno invitate le associazioni per assistere ai lavori”.

L’assessore chiarisce anche in merito alle competenze dell’Ente. “Già nella scorsa riunione di commissione è emerso che i poteri del Comune sono assai limitati dalla normativa nazionale, sia per quanto riguarda la tutela sanitaria, che per la verifica dei corretti limiti delle frequenze delle antenne. Dobbiamo, dunque, attenerci a quanto descritto dalla legge e a eventuali indicazioni dell’Arpa, unico ente deputato a verificare la tutela della popolazione dall’esposizione ai campi elettromagnetici emessi da sorgenti ad alta frequenza. Posso tranquillizzare tutti, però, che siamo stati da subito tutti d’accordo ad inserire nel regolamento la clausola secondo la quale eventuali spostamenti o installazioni delle antenne siano concordati con il Comune e comunicati almeno un anno prima in modo che, ove possibile, possiamo proporre soluzioni alternative”.

Sezze – Differenziata al 58% ed estensione della fornitura di mastelli, la soddisfazione dell’amministratore Antonio Ottaviani

“La raccolta differenziata al 58% certifica, qualora ce ne fosse ancora il bisogno, che la strada che abbiamo deciso di percorrere è quella giusta e i risultati in crescita ci spingono a proseguire in questa direzione, mettendo in campo tutti i nostri sforzi per raggiungerne di migliori”. Non nasconde la sua soddisfazione Antonio Ottaviani, amministratore unico della Servizi Pubblici Locali Sezze, alla luce dei report che sono arrivati sul servizio di igiene urbana relativamente al mese di luglio. Un 58% che conferma una crescita costante delle percentuali di raccolta, passata ad un 52% scarso a maggio, fino ad arrivare quasi al 55% a giugno, per raggiungere quota 58% nel mese appena trascorso: “Numeri importanti, per comprendere i quali basta pensare che un anno fa, a giugno 2023, la percentuale era fissa ad uno scarso 35,38%. Siamo ancora distanti dalle percentuali che vorremmo raggiungere, ma la strada è quella giusta e le azioni che stiamo mettendo in campo sono propedeutiche a migliorarci. A ridosso di Ferragosto – ha continuato l’amministratore unico della Servizi Pubblici Locali – abbiamo provveduto a distribuire quasi 1.000 nuovi kit dei mastelli in alcune zone del territorio, coprendo il quartiere Colli fino alla frazione di Ceriara, arrivando a ridosso dello sbocco sulla via Appia.

Abbiamo, inoltre, concluso la gara per l’acquisto dei nuovi mastelli che presto inizieremo a distribuire nelle zone che finora sono sprovviste. Stiamo procedendo speditamente nella nostra policy sulla flotta e sull’informatizzazione degli strumenti e sul centro storico stiamo solo attendendo il via ufficiale alla realizzazione di 3 isole ecologiche che ci aiuteranno a superare alcune storiche criticità”. Un occhio di riguardo, invece, nei confronti del territorio e nella lotta alle discariche abusive: “La nostra campagna contro i rifiuti ingombranti ci ha portato a strutturare un servizio di ritiro a domicilio che sta funzionando, così come stanno funzionando le isole ecologiche itineranti che ci hanno permesso di togliere oltre 34 tonnellate di rifiuti nel corso dell’anno”. Numeri che sorridono, ma anche una forma di educazione ambientale sulla quale la governance dell’azienda ha puntato in maniera inequivocabile: “Proseguiamo nel coinvolgimento di giovani, studenti e, di recente, anche degli anziani, che stanno comprendendo quanto sia importante conferire correttamente e lasciare pulito anche un metro di territorio. Proprio per la difficoltà di riuscire a gestire un territorio così vasto, torniamo a chiedere uno sforzo maggiore ai cittadini di Sezze, invitandoli a segnalarci criticità e, soprattutto, a combattere insieme a noi l’odioso fenomeno dell’abbandono dei rifiuti. Ci sono servizi che mettiamo a disposizione e che tantissimi decidono di utilizzare, ma serve anche un presidio costante sul territorio per evitare che piccoli problemi possano rapidamente trasformarsi in emergenze. E in questo contesto la collaborazione tra società, Comune e cittadinanza, diventa elemento essenziale per raggiungere i risultati sperati. Siamo consapevoli – ha concluso l’amministratore unico della Servizi Pubblici Locali Sezze, Antonio Ottaviani – che la strada sarà ancora lunga e che ci sono delle criticità che ancora necessitano di una serie di interventi, ma siamo altrettanto consapevoli di aver realizzato diverse iniziative che ci permettono di dire senza timore di smentita di aver sensibilmente migliorato la qualità ambientale del territorio”.

Ruba 50 euro da un’attività, denunciato un 22enne

Nella giornata del 19 agosto, i Carabinieri della Stazione Carabinieri di Latina Scalo, a seguito di meticolosi accertamenti di P.G., deferivano in stato di libertà per il reato di furto aggravato avvenuto in data 15 giugno all’interno di un locale commerciale del capoluogo, un 22enne, attualmente recluso per altri reati, all’interno della Casa Circondariale di Latina, resosi responsabile del furto della somma in denaro contante pari ad 50 euro.

Contributi per il settore vitivinicolo, la soddisfazione di Tiero

“Considero molto positivo che in vista della campagna 2024/2025 la Regione Lazio abbia previsto contributi per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti, valorizzando il settore vitivinicolo. Parliamo di due milioni di euro per valorizzare i vigneti storici e conservare la produzione della territorialità. L’intervento ha l’obiettivo di incrementare la competitività dei produttori di uva, di favorire la riqualificazione ed il rinnovamento dei vigneti e di incentivare la meccanizzazione, al fine di ridurre i costi di produzione ed aumentare la sostenibilità in tutte le sue dimensioni (economica, ambientale e sociale) del settore vitivinicolo. Apprendo con soddisfazione che nei giorni scorsi si è proceduto con l’approvazione dell’elenco regionale delle domande di sostegno presentate per questa misura di sostegno all’agricoltura laziale.

Si tratta di ben 38 domande per una superficie complessiva proposta al sostegno di mq 989.846 per un importo di contributo pubblico di aiuto complessivamente richiesto pari a 1.503.426,60. Di queste domande 11 provengono da imprese della provincia di Latina, per un contributo complessivo richiesto di circa 500.000 euro. Mi preme ricordare alle imprese che il 16 dicembre 2024 è il termine per la conclusione dell’istruttoria di ammissibilità al sostegno per le domande da parte delle Aree Decentrate Agricoltura e di trasmissione alla competente Area della Direzione regionale dell’Elenco provinciale analitico delle domande valutate ammissibili, con indicazione delle superfici e degli importi ammissibili al sostegno oltre che del punteggio riconosciuto.

Ringrazio in particolare l’assessore Giancarlo Righini per l’ottimo lavoro portato avanti e per aver sostenuto questo intervento che consente a molte imprese agricole di ricevere risorse importanti volte a tutelare le eccellenze laziali. Si tratta di un provvedimento mirato e ben sviluppato. Riqualificare i vigneti significa incentivare produzioni di qualità, considerando l’assoluta centralità di questo comparto all’interno del settore agricolo”.

Lo dichiara in una nota Enrico Tiero, presidente della commissione Sviluppo economico e Attività produttive, nonché membro della commissione Ambiente e Agricoltura del Consiglio regionale del Lazio.

Terracina – Mercoledì 21 agosto la presentazione del libro “La Voce di Iside”

Gli stravolgimenti che il Covid ha creato, le fragilità giovanili, la violenza di genere, la difficoltà della comunicazione, l’enorme potenziale del terzo settore e del volontariato. Sono queste alcune delle tematiche del libro “La Voce di Iside” della giornalista e scrittrice Claudia Conte che verrà presentato mercoledì 21 agosto alle ore 19 presso l’Atrio del Palazzo Comunale di Terracina. All’evento, organizzato dal Rotary Club Terracina Fondi, sarà presente l’autrice insieme all’Assessore alla Cultura del Comune di Terracina Alessandra Feudi, al Vice Sindaco del Comune di Terracina e Past Governator Distretto 2080 Claudio De Felice, alla Presidente della Commissione Cultura del Comune di Terracina Maria Pia Chionna e al Presidente del Rotary Club Terracina Fondi Corrado Cicerone.

Un incontro che sarà l’occasione per dialogare e riflettere insieme su queste tematiche estremamente attuali partendo da questo libro che si propone di promuovere la cittadinanza attiva e la responsabilità sociale come cura del disagio giovanile. Un invito a esplorare le profondità dell’animo umano toccando temi universali come la solitudine, la resilienza e la speranza, e la grande opportunità offerta dal volontariato per dare significato alla propria esistenza e contribuire positivamente alla società. La premessa del volume è affidata a Maurizio De Giovanni, mentre la prefazione è di Francesco Rocca, Presidente della Regione Lazio. Un evento importante che è anche un punto di partenza, perché è proprio su queste tematiche che il Rotary Terracina Fondi intende concentrare la propria attenzione nei prossimi mesi con altri appuntamenti e soprattutto con il coinvolgimento delle scuole. Un progetto a cui si sta già lavorando, e la scelta del Palazzo Comunale per la presentazione vuole sottolineare quanto sia necessario il contributo di tutti, istituzioni comprese, in questo percorso.

“No alla montagna gratis”: l’appello contro i picchi di turisti in fuga dall’afa

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“La montagna non può più essere gratis, valvola di sfogo delle città che ne prendono tutti i benefici, dal clima all’acqua”. Lo dice il presidente dell’Uncem, l’Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli enti montani, il piemontese Marco Bussone, che per le Terre Alte boccia la parola “overtourism”, perché “poco adatta a quel che sta succedendo”, visto che “i flussi sono molti, ma solo in alcuni periodi dell’anno”. Per Bussone, “sui territori occorre introdurre forme di regolazione dei flussi. Già ci sono in diverse aree. Moltiplichiamoli. Nessuno impedisce di mettere più aree di parcheggio a pagamento in quota, sistemi di prenotazione online dei parcheggi e accessi ai passi alpini, anche delle aree pic-nic a pagamento in più. Non può sempre essere tutto gratis. Bastano cifre minime”.

A Biccari (Foggia) la prima ztl forestale, al Pian della Mussa (Torino) i parcheggi blu

Il presidente dell’Uncem fa l’esempio di Biccari, in provincia di Foggia, dove sono stati introdotti la prima “Zona a traffico limitato forestale” e lo stop al parcheggio selvaggio sul lago Pescara, e del Pian della Mussa, in provincia di Torino a 1.800 metri di quota, dove le auto pagano il parcheggio. “Chi ha detto che la montagna non può avere le proprie ‘strisce blu’?- si chiede Bussone- senza alcuna speculazione, ci sono già buone sperimentazioni. I sindaci e i Comuni in forma associata almeno possono recuperare qualche risorsa economica per la regolazione e la pulizia dei territori. È decisivo e necessario”.

Bussone: “Combattere la desertificazione commerciale con acquisti in quota”

Una partita, quella del turismo in montagna, di cui, secondo l’Uncem, “devono occuparsi anche le città, dalle quali salgono i turisti”. Per Bussone, bisogna “impostare sistemi di promozione che partano proprio dalle aree urbane”. E conclude: “Dicano anche i sindaci di Milano, Pescara, Torino, Verona che se ‘compri in valle, la montagna vivrà’. Combattiamo insieme la desertificazione commerciale. È assurdo che chi sale a Misurina o nelle valli di Lanzo porti tutto da casa. Venti euro a persona, al giorno, spesi in un negozio o in un bar del territorio alpino o appenninico, ‘salvano’ quel paese”. – Fonte Agenzia Dire www.dire.it –

Trovati con un grammo di cocaina e una spranga di ferro: denunciati

Durante la giornata di lunedì 19 agosto 2024, a Santi Cosma e Damiano, i Carabinieri del locale Comando Stazione Carabinieri, nell’ambito di specifiche attività del controllo del territorio, ed in particolar modo rivolte al contrasto e prevenzione dello spaccio di sostanze stupefacenti, deferivano in stato di libertà un 50enne ed un 33enne, entrambi originari della provincia di Latina.

I predetti, a seguito di perquisizione veicolare, venivano trovati in possesso di grammi 1 di sostanza stupefacente di tipo cocaina ed una spranga di ferro di dimensioni 38×4, il tutto sottoposto a sequestro.

Futsal – Il pivot Patricio Gimenez arriva al Conit Cisterna

Colpo Conit Cisterna. La società pontina guidata da Luigi Iazzetta e Tomas Martino, pronta al prossimo campionato di serie A2 di futsal, piazza il colpo Patricio Gimenez, pivot argentino classe 1998 che ha iniziato la sua carriera in Argentina con la maglia del Velez. Il giocatore sudamericano, famoso per la sua grinta e determinazione, si aggiunge ai volti nuovi della formazione pontina: l’ala/pivot classe 1994 nazionale paraguiano Richard Rejala “La Bala”, ovvero il Proiettile, poi Guilherme Zonta, ultimo, brasiliano formato Italiano classe 1997, Giacomo Romagnoli ultimo, classe 2003, ed Edoardo Saccaro, ultimo/laterale mancino.

«Da Patricio Gimenez ci aspettiamo tanto, è un bomber di razza e ha un curriculum importante all’estero, questo è importante per il suo bagaglio di esperienza – spiega Tomas Martino – ha un’età che gli permette di essere un uomo importante per il nostro club e si unisce a tanti nuovi giocatori, tutti di grande qualità, questo è importante per noi perché aumentare il tasso tecnico è fondamentale per centrare i nostri obiettivi. Siamo molto felici del clima che si respira nel nostro club e abbiamo consapevolezza che i nostri tifosi non vedono l’ora che inizi il campionato di serie A qui a Cisterna».

Ha giocato con gli uruguaiani del Liverpool, in Argentina con All-Boys e Social Club prima dello sbarco in Italia dove ha giocato a Pontinia e con il Latina Sport Academy.