Home Politica Partecipazione e bene comune, le parole d’ordine di “Insieme per Sermoneta”

Partecipazione e bene comune, le parole d’ordine di “Insieme per Sermoneta”

Gli esponenti del gruppo lanciano i punti alla base del loro programma che verrà lanciato insieme alla lista dei candidati

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“Il motto “Insieme per Sermoneta”: un “progetto” che vuole coinvolgere i residenti “storici”, i “nuovi residenti”, le diverse generazioni, le associazioni, le Istituzioni civili e religiose, gli operatori economici e culturali ed il volontariato. Le donne e gli uomini che vogliono dare un contributo positivo e credono nel valore della “Partecipazione” del “Bene Comune”. Il simbolo “Il campanile”: è la rappresentazione della centralità della Comunità, di una comune appartenenza, di persone che seppur diverse tra loro, sono animate dallo stesso sentire.

Sermoneta è passata negli ultimi 20 anni da 6 mila ad oltre 10 mila abitanti. Una “città” che ha visto quasi raddoppiare i propri residenti ma che non ha visto crescere i servizi primari e secondari. Dalle scuole ai servizi sanitari, sociali e culturali, al cimitero, alle reti idriche, fognarie… mentre occorreva ed occorre adeguare i servizi alla nuova realtà demografica e sociale. L’unico intervento pertinente e di rilievo, dopo venti anni, è stato realizzato dalla Diocesi e dalla Parrocchia a Pontenuovo. Questo dovrebbe essere il “compito” dell’Amministrazione Comunale, di chi ha governato e governa la città. Un compito, che evidentemente, al quale non ha assolto.

Gli interventi realizzati e quelli che prima delle prossime Elezioni verranno effettuati, sono di respiro corto: manutenzioni ordinarie che nella maggior parte dei casi andavano fatte da anni (sollecitate e/o già avviate), ma senza una visione generale, d’insieme mentre invece
1. In assenza di programmazione e adeguamento delle reti primarie, si prospettano nuove decine di migliaia di metri cubi e migliaia di nuovi residenti. A quanti abitanti deve arrivare Sermoneta, a 12-15 mila? Ma l’Amm.ne uscente è cosciente di questo, ha un “piano”, una visione per il futuro? È veramente questa la priorità, quello che serve alla Comunità? A chi giova questa prospettiva? Certamente non ai cittadini e alle famiglie sui quali ricadranno nuovi problemi.
2. Davanti alle grandi opportunità, come la Rigenerazione Urbana e l’area Monumentale del Monticchio, l’Amm.ne Comunale non è stata in grado di imporre una idea propria, una azione ricondotta prioritariamente agli interessi della Comunità. Invece, di un’area dedicata ai servizi nuove centinaia di abitazioni, nessuna “bonifica” e un’area verde di cui non si sa il futuro.
3. Quasi 5 anni non sono bastati, oltre ai quindici precedenti, per completare il recupero di palazzo Scatafassi e consegnare gli alloggi, per realizzare un Piano della viabilità e della Mobilità nel Centro Storico e nella Piana, adeguati alle esigenze dei cittadini, completare i Piani di Recupero, costruire un edificio scolastico nuovo per le medie;

Considerazioni “oggettive” che indicano come occorra cambiare passo, un rinnovamento radicale che non può vedere nuovamente coinvolti, magari in liste diverse, chi ha governato  Sermoneta in questi ultimi 15 anni. Sono le facce di una stessa medaglia.

Chi si candida a governare una “città”, di oltre 10 mila abitanti, riteniamo debba seguire due linee guida chiare, trasparenti e pietre miliari di un vero e proprio “patto per il futuro della Comunità”. Sono la “forma, il metodo” con cui si intende governare e “la sostanza, il programma” che si intende perseguire.

È necessario uno scatto in avanti, un metodo di lavoro che superi la visione centralistica attuale e dia la possibilità di partecipare alla gestione del “bene comune”. Questi gli strumenti di lavoro:

1. Non più l’accentramento delle deleghe, ma una suddivisione e partecipazione alle responsabilità di governo. Una “città” non ha bisogno di “un uomo o una donna soli al comando”, ma di una squadra competente e adeguata alle sfide in campo. Se queste competenze vengono mortificate, non resta che la mera gestione del potere e dell’ordinaria amministrazione;
2. Attuazione del “Bilancio Partecipato”. In vigore dal 2018 ma mai messo in atto, per fare in modo che sui documenti di Programmazione ci sia informazione e partecipazione dei cittadini;
3. Una “consulta permanente per lo sviluppo e la qualità della vita”. Che veda coinvolti, oltre al Comune, le Istituzioni presenti nel territorio, scolastiche, civili e religiose, le Associazioni, i Centri Sociali, le forze economiche e sociali. Promuovere la partecipazione dei giovani, il ricambio generazionale, la condivisione tra residenti storici e nuovi residenti, tra culture diverse, curare i servizi primari: scuola, sociosanitari, cultura, sport e benessere, come obiettivi comuni;
4. Dare vita, come previsto nello Statuto Comunale, ai Comitati di Quartiere. Costruire insieme il futuro del nostro territorio, dove Centro Storico e Centri della Pianura abbiano, tutti, una loro funzione e ruolo.

Il programma

“In questa fase ne elenchiamo i “titoli”, saranno oggetto di un confronto pubblico. Il Programma, quello che presenteremo, insieme alla lista dei candidati, non potrà che essere “Partecipato””.
1. Il Territorio come bene primario da tutelare. Prevenzione e manutenzione straordinaria e a sistema delle opere Bonifica, dei canali, delle strade, della collina.
2. Il Valore della Persona, il miglioramento della Qualità della Vita. Al centro delle attività dell’Amministrazione Comunale. I giovani, le donne, le famiglie, le diverse generazioni “protagonisti” di una nuova stagione. Nuove strutture sociali e culturali per aggregare per far crescere la Comunità.
3. Uno sviluppo economico sostenibile. Partendo dalle risorse agricole ed ambientali, dalle Piccole e Medie Imprese, dal tessuto industriale.
4. La centralità della Scuola e di un Progetto Formativo ed Educativo. Un nuovo “polo scolastico”, un progetto che riguardi i giovani e l’intera Comunità.
5. Piano dei Lavori Pubblici, di tutela ambientale. Priorità ad un Piano specifico per l’adeguamento e lo sviluppo dei Servizi Pubblici, le manutenzioni, l’ambiente, il Cimitero.
6. Il Centro Storico, Palazzo Scatafassi e il patrimonio storico e culturale.  Il Piano della Mobilità e dei parcheggi, il miglioramento della qualità della vita dei residenti. 
7. Stazione Ferroviaria. L’accesso di Sermoneta/Latina Scalo elemento centrale di un progetto di “mobilità”. Un Trasporto Urbano ed Extraurbano adeguato.
8. Urbanistica e Pianificazione. Recupero del patrimonio edilizio, dei nuclei esistenti e tutela del territorio agricolo. Un’azione incisiva che privilegi la rigenerazione, l’adeguamento e il risanamento, i servizi. Integri le funzioni del Centro Storico con quelle della Piana, dia finalmente dignità ai nuclei e alle abitazioni escluse da decenni da qualsiasi intervento, a nuclei come quelli di Doganella di Ninfa, Tufette, Piazza Lunga, Fontana Murata, la collina di Sermoneta. Un nuovo Regolamento edilizio che adegui le procedure.
9. Sermoneta Città della cultura, del turismo, della Storia e delle Acque.
10. Una “Città motore dello sviluppo territoriale”. Una radicale riforma della macchina amministrativa. Una città che sappia guardare al futuro, ma più vicina ai cittadini” così in una nota gli esponenti del movimento “Insieme per Seromeneta”.

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